Tecnologia
Aerazione
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Definizione – Etimologia
Aerazióne (o aereazióne), sinonimo di ventilazione (da ventĭlare, lat. ventis pandere: spiegare al vento, sventolare, fare vento, esporre al vento), sistema che promuove il ricambio dell’aria in un ambiente in comunicazione con l’esterno per mezzo di aperture o condotti e ne elimina vapori, gas, fumo, microrganismi, particolato o esalazioni nocive ed evitando formazioni di colonie batteriche. Finalizzata a realizzare accettabili livelli di qualità dell’aria interna (IAQ, Indoor Air Quality), per mantenere adeguate condizioni di produttività e di salubrità degli utenti, e in particolare benessere termoigrometrico e benessere respiratorio-olfattivo. Per questo motivo i regolamenti di igiene comunali (e/o i regolamenti edilizi) possono prevedere specifiche disposizioni riguardanti l’aerazione (o ventilazione naturale) dei locali indicando uno specifico rapporto aerante (R.A.) o aero-illuminante (R.A.I.), ossia una superficie finestrata apribile proporzionale alla superficie del pavimento (variabile da comune a comune e generalmente non inferiore a 1/8 ma in taluni casi anche 1/16), oppure alla cubatura dell’ambiente (con un tasso di ricambio d’aria per le residenze pari a 0,3-0,5 vol/h e in genere circa 40 m3/h per persona). L’aerazione ambiente è fissata come “bisogno” dalla Direttiva Europea 2002/91/CE (art.2) per un uso standard degli edifici. Gli stati membri devono fissare requisiti minimi allo scopo di evitare effetti negativi di una ventilazione inadeguata (art.4).Generalità
L’aerazione può avere ricadute anche sui livelli di isolamento acustico e termico in quanto, in taluni casi, può mettere in comunicazione diretta l’ambiente interno con quello esterno causando l’ingresso di rumori indesiderati e/o la dispersione dell’energia di riscaldamento o raffreddamento. In diretta relazione con l’aerazione è quindi la “climatizzazione”, intesa come sistema per il mantenimento di condizioni termoigrometriche, di qualità e di velocità dell’aria adeguate al benessere ambientale anche attraverso appositi sistemi di trattamento (condizionamento dell’aria). Analoghe prestazioni, ottenute con impianti a ricircolo d’aria, non possono essere considerate aerazione.
L’aerazione può essere di tipo naturale, attraverso bucature presenti nell’ambiente (finestre, camini, griglie) comunicanti con l’atmosfera esterna (ventilazione naturale che sfrutta la presenza di vento o la diversa densità dell’aria provocata dalla differenza di temperatura), oppure artificiale (o “forzata”), tramite apparecchi aspiratori elettromeccanici che generano una depressione (ventilazione meccanica o controllata: impianti che consentono di gestire il ricambio dell’aria interna tramite ventilatori/aspiratori. Possono essere a recupero energetico quando consentono di recuperare parte dell’energia di riscaldamento o raffreddamento che andrebbe dispersa da un ricambio d’aria naturale.
L’aerazione può essere classificata in:
- ventilazione naturale (o aerazione);
- ventilazione ibrida;
- naturale e meccanica in mutua esclusione;
- naturale assistita;
- meccanica assistita;
- ventilazione meccanica controllata;
- a semplice flusso autoregolabile (portata fissa);
- a semplice flusso igroregolabile (portata variabile);
- a doppio flusso con recupero di calore (statico, termodinamico, geotermico).
Nel caso di ventilazione meccanica, ai fini del benessere, andrà considerato anche l’inquinamento acustico prodotto dall’impianto.
L’aerazione rappresenta il sistema più semplice ed economico per lo smaltimento degli inquinanti prodotti all’interno delle abitazioni e mantenere adeguate condizioni di qualità dell’aria intesa come “caratteristica dell’aria trattata di rispondere a requisiti di purezza senza contenere contaminanti noti in concentrazioni tali da arrecare danno alla salute e causare condizioni di malessere per gli occupanti” (UNI 10339/95).
L’immissione di aria esterna che deve essere assicurata da una adeguata aerazione è in funzione della destinazione d’uso dell’edificio e anche in funzione del numero di persone presenti nell’ambiente, oppure in relazione alla superficie in pianta, oppure al volume ambiente (v. tabella). Sempre in funzione della destinazione d’uso e ai fini del benessere, la velocità massima dell’aria non deve essere superiore a quella prevista per la specifica tipologia dei locali (v. tabella) e in genere mai superiore a 0,30 m/s salvo particolari esigenze.
Ulteriori specifiche riguardanti l’aerazione sono inoltre contenute nelle norme generali UNI-CIG (di cui alla Legge 6 dicembre 1971 n. 1083 e DD.MM. del 7 giugno 1973 e 20 dicembre 1985) e riguardanti i locali ove siano installati apparecchi a fiamma libera per riscaldamento autonomo, riscaldamento dell’acqua, cottura dei cibi, ecc., dove l’afflusso di aria dovrà avvenire mediante aperture sull’esterno con sezione libera totale di almeno 6 cm2 per ogni 1.000 Kcal/h con un minimo di 100 cm2. In ogni caso deve affluire tanta aria quanta ne viene richiesta per una regolare combustione secondo la relazione: 5,16 cm2 per ogni kW.