Storia

Monoptero

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Definizione – Etimologia

Dal greco μόνος (unico) e πτέρον (giro di colonne). Il termine, noto da Vitruvio (IV 8, 1), indica una tipologia architettonica di origine greca definita da una semplice peristasi che racchiude uno spazio vuoto e sostiene una copertura; la struttura, sollevata su crepidine o su podio, può essere quadrangolare (Samo, Heraion, 530 a.C.) o circolare.

Generalità

L’edificio, detto anche “a baldacchino”, è quindi una sorta di edicola di ridotte dimensioni, adatta in ambito sacro a proteggere donari e oggetti consacrati in un santuario o nell’adyton  di un tempio, in quest’ultimo caso forse realizzata con materiali leggeri, legno e stucco dipinto.
In età romana si definiscono monoptero piccoli edifici templari (Atene, M. di Roma e Augusto sull’Acropoli), ma anche le strutture a protezione di pozzi sacri (Palestrina, Santuario della Fortuna Primigenia, Pozzo delle Sorti), oppure le edicole presenti in complessi a destinazione commerciale come i macella (Leptis Magna), spesso destinate ad accogliere al loro interno fontane.
Altri impieghi della stessa tipologia si riscontrano in ambito funerario e si tratta di sepolcri formati da un podio che sostiene un padiglione a giorno con all’interno la statua del defunto (Pompei, tomba degli Istacidi, età augustea). Edicole colonnate circolari contenenti statue sono spesso raffigurate in affreschi romani di II e III stile, di possibile derivazione dal paesaggio nilotico di tradizione alessandrina.

Bibliografia

Rambaldi S., Monopteros. Le edicole circolari nell’architettura dell’Italia romana, Bologna, 2002; Weber M., Baldachin und Statuenschrein, Roma, 1990.

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