Storia
Foglia d’acqua
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Definizione – Etimologia
In ted. Wasserblatt, il termine ing. waterleaf è usato anche per una tipologia particolare di capitello a foglie, tipica del tardo normanno.
Generalità
Si tratta di una decorazione fitomorfa a foggia di larga foglia liscia, priva di nervature o con unica nervatura centrale, nella parte superiore ripiegata su se stessa, tipica del profilo a cavetto e impiegata anche nella gola diritta, sia in capitelli sia nelle modanature. Da questo motivo ornamentale deriva la foglia dorica, che è una foglia d’acqua adattata al becco di civetta, in entrambe le forme di questo, a gola rovescia e a ovolo, e allo stesso tipo di decorazione liscia sono riconducibili la cosiddetta foglia siracusana, a forma di pera, e la foglia lesbia, cuoriforme, impiegata nell’ordine ionico.
Nell’architettura romana la foglia d’acqua con nervatura centrale, presente già nell’architettura ellenistica, è usata al posto della foglia d’acanto in capitelli corinzieggianti (es. Tivoli, Villa Adriana, nel cosiddetto Triclinium, propileo d’ingresso); in altri l’elemento fitomorfo è limitato alla semplice sagoma della foglia d’acanto, che si definisce allora foglia liscia.
Nel tardo Medioevo e fino a tutto il Quattrocento le foglie d’acqua, nervate o meno, concluse con punte arrotondate e leggermente incurvate, continuano a essere impiegate in particolare nei capitelli a otto foglie di diversa altezza su pilastri ottagonali (es. Firenze, S. Croce).