Definizione
Più che un vero e proprio ordine, il termine indica un capitello di pilastro o colonna formatosi nelle stesse aree di elaborazione dell’ordine ionico, tanto da essere inizialmente ritenuto una sorta di “proto-ionico”. D’altra parte, l’ordine eolico prevede trabeazioni e basi mutuate dallo ionico.
Chiamato così da una delle aree di formazione, l’Eolide, in Asia Minore, dove venne per la prima volta identificato, è diffuso in età arcaica nel Mediterraneo orientale, ma anche in Tracia, Attica, Sicilia, Etruria. È caratterizzato da volute ad andamento verticale e può essere schematicamente distinto in tre tipologie, diverse per morfologia, cronologia e area di origine.
Generalità
Il più antico (IX-VI sec. a.C.) è un tipo in cui le volute sono originate da un triangolo la cui base coincide con il piano di posa. Sia le volute a sezione convessa sia il triangolo sono bordati da filetti e superiormente può esservi un abaco. L’elemento è di origine orientale, essendo raffigurato su bassorilievi assiri e babilonesi. Secondo alcuni studiosi rappresenterebbe una stilizzazione dell’ “albero della vita”, motivo decorativo noto anche in Egitto. Molti esemplari di questo tipo sono stati rinvenuti in Palestina e a Cipro e in tutti i casi noti si tratta di capitelli di pilastro o di stele votiva.
Il secondo tipo, associato più spesso a elementi architettonici ma presente anche in monumenti votivi, si data tra VII e VI sec. a.C. ed è rappresentato da un capitello in cui le volute, separate da una palmetta centrale, sorgono direttamente dal piano di posa. Esiste una variante in cui al di sotto delle volute vi è un toro decorato a foglie ricadenti (Neandria), oppure un elemento a cavetto sormontato da un toro, entrambi con decorazioni a foglie (Smirne), oppure, ancora, una decorazione a doppia spirale (Larisa); anche in questo gruppo le volute, bordate da listelli e tondini, sono a sezione convessa. L’occhio della voluta è talvolta un elemento separato, inserito in un apposito foro intorno al quale termina l’avvolgimento a spirale della voluta stessa (Neandria, Mitilene, Klopedi), oppure è un elemento scolpito a rosetta (Smirne) o, in altri casi, l’avvolgimento termina ad uncino (Larisa). In questi capitelli di solito non è presente l’abaco, spesso sostituito dalle foglie estreme della palmetta centrale, che si allargano ad ampliare il piano d’appoggio superiore (Klopedi). Questo gruppo ha origine in Asia Minore, dove è presente in Eolide, in Troade, in Ionia e nelle isole antistanti, come Lesbo e Thasos, ma è diffuso anche in Caria. Altri esemplari sono stati identificati in Sicilia, nelle aree dove è attestato un influso ionico, come Siracusa, Selinunte, Megara Hyblaea e nella penisola iberica (Cadice).
Il terzo tipo, il più recente (metà VI sec.), ha origine nelle Cicladi e si diffonde in Attica soprattutto in esemplari votivi: presenta volute talvolta semplicemente graffite, talvolta a sezione convessa bordate da tondini, che si dipartono da un echino molto sporgente (echino globulare – Oropos).
Bibliografia
Betancourt P.,
The Aeolic Style in Architecture, Princeton 1977; Hellmann M.CH.,
L’architecture grecque, I, Paris 2006, pp. 165-168.