Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia: gli alti e i bassi del Bel Paese
Modelli e strategie
Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia: gli alti e i bassi del Bel Paese
L’Istat ha presentato la quinta edizione del Rapporto sugli SDGs. Quali sono le novità rispetto all'edizione precedente? Focus sull’analisi delle misure più direttamente connesse alla sostenibilità ambientale.
l’ampliamento delle analisi rivolte alle disuguaglianze territoriali e di genere;
gli andamenti temporali e territoriali delle principali misure statistiche per ciascuno dei 17 Goal, con l’introduzione delle stime sull’evoluzione del processo di convergenza territoriale misurato sugli ultimi 10 anni.
“Per ciascun Goal si presenta inoltre un approfondimento sui temi di maggiore interesse, a cura di studiosi e rappresentanti delle istituzioni che contribuiscono alla diffusione e all’analisi dell’informazione statistica per la misurazione dello sviluppo sostenibile”.
Il Rapporto è suddiviso in quattro capitoli:
nel primo delinea il quadro generale degli indicatori per lo sviluppo sostenibile, dall’esame dei progressi ottenuti fino ai rapporti fra il PNRR e gli SDGs;
il secondo riguarda l’analisi delle misure statistiche per ogni singolo Goal;
nel terzo l’Istat illustra i risultati delle misurazioni della disuguaglianza territoriale e di genere, nell’ottica del principio “no one left behind”;
l’ultimo capitolo è dedicato ai processi nazionali ed internazionali relativi ai sistemi informativi statistici SDGs.
Gli SDGs, il PNRR e la nuova stagione di convergenza
L’analisi dell’evoluzione temporale delle misure statistiche di sviluppo sostenibile – spiega l’Istat – “è stata condotta, per le sole misure per le quali sono disponibili sufficienti informazioni in serie storica, sull’ultimo anno (prevalentemente il 2020 o il 2021), confrontato con quello precedente e con i dati di 10 anni prima”.
Gli andamenti relativi all’ultimo anno mostrano un quadro complessivamente positivo:
il 50%delle misure sono in miglioramento,
il 23% stazionarie e
il 27% segnalano un peggioramento.
“La percentuale di misure con variazione positiva è significativamente elevata per il Goal 17 (Partnership per gli obiettivi), trainata dagli indicatori che riguardano l’uso dell’ICT, in forte incremento durante la fase pandemica acuta, e per il Goal 12 (Consumo e produzione responsabili) grazie soprattutto agli avanzamenti nella gestione dei rifiuti”.
Nei Goal 6 (Acqua) e 9 (Infrastrutture), viceversa, si registrano i livelli più elevati di indicatori in peggioramento.
Il Rapporto richiama l’Agenda 2030, che coniuga il raggiungimento degli SDGs ai principi “non lasciare indietro nessuno” e “aiutare per primi coloro che sono più indietro”: si tratta di obiettivi – essenziali – adottati dal PNRR, che intende “accompagnare una nuova stagione di convergenza tra Mezzogiorno e Centro-Nord, per far sì che il progresso coincida con una riduzione delle disparità tra territori” (la mappa regionale all’ultimo dato disponibile mostra una differenza dello sviluppo sostenibile ancora più consolidata rispetto allo scorso anno a favore delle regioni del Nord-est).
Dopo la prima esperienza di valutazione dell’impatto della pandemia sugli indicatori SDGs nel Rapporto SDGs 2021, si precisa nel documento, “l’Istat e la Ragioneria Generale dello Stato hanno predisposto e pubblicato nel settembre 2022 la prima versione di un quadro integrato per la mappatura delle risorse previste dal PNRR, attribuendo alle sub-misure del piano 64 misure statistiche Istat-SDGs.
Alle sub-misure PNRR che non è stato possibile collegare a misure statistiche SDGs già disponibili e stato comunque assegnato un Goal di riferimento”.
È stato introdotto il concetto di prevalenza, allo scopo di attribuire il relativo importo finanziario a una sola misura.
La Tavola 1.1 presenta il prospetto riassuntivo della mappatura per missioni.
L’analisi delle misure statistiche per Goal (focus su quelli più direttamente connessi alla sostenibilità ambientale): gli alti e i bassi dell’Italia
Il Rapporto fornisce un’analisi dettagliata su tutti e 17 i Goals.
Sono sei i goals che riguardano più direttamente la sostenibilità ambientale:
Goal 6 – garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari.
Il report fornisce una serie di dati e di tabelle, dalle quali emerge che:
nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile dei Comuni capoluogo di provincia e città metropolitana nel 2020 sono erogati quotidianamente 236 litri per abitante (circa un litro in meno rispetto al 2018), con una quota di immessa in acquedotto pari al 63,8% (il che significa che 36,2% dell’acqua si perde nelle maglie di una rete colabrodo);
in troppi capoluoghi (più di 1/3) si registrano livelli di efficienza della rete di distribuzione dell’acqua potabile inferiori al 55%;
ci sono ancora molte sacche di inefficienza (in 11 comuni capoluogo di provincia e città metropolitana, tutti ubicati nel Mezzogiorno, sono state adottate misure di razionamento nella distribuzione dell’acqua potabile; è aumentata la quota di famiglie che lamentano irregolarità nel servizio di erogazione dell’acqua nelle loro abitazioni, pari al – 9,4% nel 2021).
Goal 7 – Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.
Da questo punto di vista l’Italia supera tutti gli obiettivi, stabiliti a livello nazionale ed internazionale per il 2020, relativi alle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER): ciò nonostante, la quota di importazioni nette sulla disponibilità energetica lorda dell’Italia è una delle più elevate dell’Ue.
L’analisi si sofferma anche:
sull’intensità energetica (calcolata come rapporto tra disponibilità energetica lorda e prodotto interno lordo), in lieve diminuzione, e
sulla forte crescita delle auto ibride ed elettriche, in linea con il raggiungimento degli obiettivi del PTE, il Piano per la Transizione Ecologica,
per concludersi con un focus (“Putting energy efficiency first”) su un tema molto attuale: quello delle misure per l’efficientamento energetico nel contesto italiano.
–Goal 12 – Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.
I dati mostrano come, nel 2020:
la caduta dei consumi delle famiglie, legata alle azioni di contrasto alla diffusione della pandemia, abbia contribuito a una consistente riduzione dei rifiuti urbani per abitante (-3,2% rispetto al 2019);
ci siano stati miglioramenti nei processi di gestione e di riconversione in nuove risorse dei rifiuti, grazie ai quali il nostro Paese si colloca, nella graduatoria europea, al quarto posto per il tasso di utilizzo circolare dei materiali e al sesto per il tasso di riciclaggio.
Aumentano il tasso di utilizzo circolare dei materiali (21,6%; + 2,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente), la percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani (54,4%; +1,1 p.p.) e la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani (63,0%; +1,7 p.p.).
si sia assistito ad un calo della produzione di rifiuti speciali pericolosi (-3%);
il consumo di materia per unità di Pil è rimasto stabile;
-Goal 13 – Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
L’Italia è fra i cinque Paesi Ue27 che forniscono il contributo maggiore alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (-9,8% rispetto all’anno precedente; le famiglie, che generano un quarto delle emissioni dell’Italia, nel 2020 hanno ridotto le proprie emissioni in misura maggiore rispetto alle attività produttive). Tuttavia, nel 2021 si è assistito anche all’allentamento della preoccupazione dei nostri concittadini per i cambiamenti climatici (diminuisce rispetto al 2020, anche se continua ad essere la prima preoccupazione degli italiani tra le tematiche ambientali).
Goal 14 – Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
Nel 2021:
le aree marine appartenenti alla Rete Natura 2000 ricoprono il 13,4% delle acque territoriali italiane (+ 20.717 km2);
risultano tutelate il 10,6% delle aree marine protette complessive – nazionali, regionali e della Rete Natura 2000 (al netto delle loro sovrapposizioni spaziali);
l’Italia è molto vicina all’obiettivo previsto dalla Direttiva Balneazione, con il 97,3 % delle acque di balneazione marino-costiere che presentano livelli di qualità almeno sufficiente (4.719 su 4.848 siti), anche se permane una minima quota (1,7%) che presenta qualità scarsa oppure non è campionata (0,9%).
Goal 15 – Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, combattere la desertificazione, arrestare e invertire il degrado del territorio e arrestare la perdita di biodiversità.
Se nel 2021 – evidenzia il report – il sistema delle aree protette assicura una elevata copertura delle 172 Aree chiave per la biodiversità censite in Italia, tuttavia gran parte dei Paesi Ue sono però più vicini all’obiettivo della copertura totale (noi ci attestiamo su un 75,9% per gli ecosistemi terrestri e un 85,2% per quelli d’acqua dolce).
Inoltre, non solo torna ad accelerare il consumo di suolo (nel 2021, le superfici rese impermeabili dalle coperture artificiali registrano un incremento medio di 17,4 ettari al giorno, contro i 15,9 dell’anno precedente, raggiungendo il 7,2% del territorio nazionale), ma ben il 44,4% del territorio italiano presenta un grado di frammentazione elevato o molto elevato, che ne inibisce la funzionalità ecologica.
Gli altri goal
Goal 1 – Porre fine a ogni forma di povertà nel mondo
Goal 2 – Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
Goal 3 – Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
Goal 4 – Istruzione di qualità per tutti – fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti
Goal 5 – Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze
Goal 8 – Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti
Goal 9 – Costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione e una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile
Goal 10 – Ridurre le disuguaglianze fra i Paesi e al loro interno
Goal 11 – Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili
Goal 16 – Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile; rendere disponibile l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficaci, responsabili e inclusivi a tutti i livelli
Goal 17 – Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile