Caseggiato
Definizione – Etimologia
Dal latino medievale casagium, o cafagium, parte principale della domus, o più in generale della proprietà, dalla quale si traeva la rendita principale (cfr. casagium domnicatum), a sua volta dal latino casa, tugurio e il gotico aigan, áihts, proprietà (latino medievale azium, cfr. agiato, pedaggio, appannaggio).
Generalità
Sito con diverse case, oppure aggregato di case lungo una strada o piazza, con significato analogo a quello di contrada, o più in generale aggregato di case in forma di isolato marginale, oggi anche grande edificio residenziale con più appartamenti.
Processo formativo
La fusione del termine latino con quello gotico rivela il momento storico del processo di formazione del caseggiato. Affiancabile con l’Edictum Teodoriciano e la istituzione della tercia ostrogota (divisione in tre dei lotti romani, VI sec. d.C.), il casagium rappresenta l’assegnazione in proprietà di una parte di lotto vicina alla strada. Già nella città romana il processo di tabernizzazione delle domus per la introduzione di abitanti di origine barbarica dediti al commercio, preludeva alla trasformazione del tessuto di domus nel tessuto di case a schiera. Questa trasformazione e divisione della proprietà, già in atto, viene regolamentata definitvamente dal nuovo diritto urbanistico ostrogoto.
Esempi
Ostia, Regio III, Insula X, Caseggiato degli Aurighi (ca. 140 d.C.) Ostia, Regio I, Insula III, Caseggiato di Diana (ca. 150 d.C.)
Bibliografia
Lusuardi Siena S., Sulle tracce della presenza gota in Italia: il contributo delle fonti archeologiche, in Magistra Barbaritas. I barbari in Italia, Milano 1984, pp. 509-558. Pani Ermini L., Lo spazio urbano delle città capitali, in Atti del 17° Congresso Internazionale di studi sull’alto medioevo: Ravenna da Capitale imperiale a Capitale esarcale, Spoleto 2005, pp. 509-558.