Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano: i soldi investiti e gli obiettivi raggiunti
Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano: si dà il via libera alla messa a dimora di oltre un milione e 800 mila alberi in undici città italiane. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha raggiunto entro i termini l’obiettivo definito dalla road map europea per il 2022 relativo alla misura “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano”.
Lo scopo finale, in quest’ambito, è ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria nei centri abitati, con un grande investimento che – come specificato dal ministro Pichetto – mira anche a preservare e rafforzare la biodiversità.
Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano: le città coinvolte
L’investimento, nell’ambito dei fondi del PNRR, al momento coinvolge le città metropolitane di:
- Torino
- Genova
- Venezia
- Roma
- Napoli
- Bari
- Reggio Calabria
- Palermo
- Messina
- Catania
- Cagliari
Le tipologie di specie seminate o piantate, secondo specifici criteri ecologici di sostenibilità, sono invece 110, di cui 55 arboree e 55 arbustive.
La missione è stata definita dal Governo come una “Rivoluzione verde e transizione ecologica” per rendere le città metropolitane più verdi e vivibili.
Il cd. “capitale naturale” va aumentato in tutti i modi, riqualificando i parchi urbani, piantando nuovi alberi, creando foreste, rendendo più verdi le strade, le piazze e i tetti delle nostre città. La forestazione urbana, secondo molti studi, è la soluzione più efficace ed economica per mitigare l’inquinamento atmosferico e acustico cittadino, incrementare la biodiversità, ridurre i consumi energetici e migliorare non solo il paesaggio urbano e periurbano, ma anche la qualità della vita degli abitanti.
PNRR: messa a dimora per un milione e 800 mila alberi: gli obiettivi raggiunti (e superati) per la valorizzazione del verde urbano
Questo progetto, come tutti quelli in ambito PNRR, ha degli indicatori comuni che vengono utilizzati per monitorare e valutare il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I dati degli indicatori comuni vengono raccolti e comunicati alla Commissione Europea due volte l’anno.
La buona notizia questa volta è che, in ambito di messa in dimora degli alberi, gli obiettivi non sono stati raggiunti ma hanno anche superato le aspettative. Infatti, rispetto al numero di 1,65 milioni di alberi da piantare per la forestazione urbana e extraurbana entro la fine del 2022, ad oggi ne risultano un milione e 800 mila.
Più in particolare, la messa a dimora degli alberi è avvenuta sulla base del Piano di forestazione urbana ed extraurbana, che rappresenta lo strumento per permettere ai soggetti attuatori, cioè le Città metropolitane, di seguire una metodologia comune basata su solidi riferimenti scientifici, in modo da individuare e piantare le specie di albero più coerenti con le specifiche caratteristiche biogeografiche ed ecologiche dei diversi territori coinvolti.
Il raggiungimento del traguardo è stato reso possibile dal lavoro delle Città metropolitane interessate, che hanno presentato i progetti al MASE e attuato la piantumazione, e grazie alla collaborazione del CUFA – Arma dei Carabinieri, Comando unità forestali ambientali e agroalimentari, che ha fornito più di due milioni di semi.
Forestazione urbana e PNRR: Quale le prossime mosse?
Gli investimenti fatti per la tutela e la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano, nell’ambito del PNRR, sono pari a 330 milioni in totale.
Gli interventi sostenuti servono per:
- piantare 6,6 milioni di alberi;
- realizzare 6.600 ettari di nuove foreste;
- preservare e valorizzare la biodiversità locale per migliorare la qualità della vita e dell’aria in 14 città metropolitane (sempre più esposte all’inquinamento atmosferico, all’impatto dei cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità).
In sostanza, quello che si vuole fare è mitigare gli evidenti effetti negativi sul benessere e sulla salute dei cittadini, con conseguenti effetti positivi su economia e società.
Il lavoro, quindi, non è finito qui. La prossima scadenza, nello specifico, è stata fissata tra due anni. Entro dicembre 2024, infatti, l’Italia si è impegnata a piantare almeno 6 milioni e 600 mila alberi per il rimboschimento delle aree urbane e extraurbane (ai sensi dell’art. 4 della legge n. 141 del 12 dicembre 2019 (la cd. “legge sul clima”).
Intanto, sono stati avviati anche altri investimenti correlati, come la realizzazione di un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione, la rinaturazione dell’area del Po, la bonifica dei siti orfani, la digitalizzazione dei parchi nazionali, ma anche nuove misure per la gestione del rischio di alluvione e idrogeologico e la valorizzazione del territorio e dell’efficienza energetica dei Comuni.

