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In arrivo il testo unificato sulla rigenerazione urbana: previsto un fondo nazionale da 300 milioni

Il testo unificato sulla rigenerazione urbana, che sarà presentato nei prossimi giorni, punta a superare e armonizzare il quadro normativo vigente
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In arrivo il testo unificato sulla rigenerazione urbana: previsto un fondo nazionale da 300 milioni

Mentre proseguono le riformulazioni, senza emendamenti, da parte di relatori e Governo sul Decreto Salva Casa, è pronto il testo unificato sulla rigenerazione urbana che sarà presentato nei prossimi giorni. Si punta a creare un fondo nazionale di 300 milioni di euro, utilizzando risorse del PNRR.

La proposta, arricchita da integrazioni e osservazioni di numerosi organismi di categoria, mira a creare un quadro normativo omogeneo e moderno, in linea con la visione europea di rigenerazione urbana. L’obiettivo è realizzare un piano che favorisca una rigenerazione efficace del patrimonio urbano, evitando direttive che ostacolano il progresso e aumentano i costi.

Il testo unificato sulla rigenerazione urbana

L’esigenza di una disciplina unitaria per la rigenerazione urbana è ritornata al centro dell’agenda politica. Infatti, diversi sono i disegni di legge presentati da vari gruppi parlamentari. Questi testi evidenziano la necessità condivisa di superare gli ostacoli che attualmente impediscono l’attuazione concreta di piani di rigenerazione urbana, complicati dal quadro normativo vigente. Le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, hanno deciso di unire le loro proposte per ottimizzare i tempi. La prossima settimana, il senatore Roberto Rosso (Forza Italia), relatore della legge sulla rigenerazione urbana al Senato, presenterà un testo unificato che sintetizza le molteplici proposte.

Maurizio Gasparri, ha annunciato questa iniziativa durante una tavola rotonda organizzata dall’Ordine degli Architetti di Roma presso la Casa dell’Architettura. L’obiettivo del testo è la creazione di un fondo nazionale per la rigenerazione urbana di almeno 300 milioni di euro, potenzialmente finanziabile con risorse del PNRR, in linea con gli obiettivi di transizione ambientale. Questa proposta ha ricevuto il sostegno della senatrice Anna Rossomando del PD e del senatore Andrea De Priamo di Fratelli d’Italia.

L’INU presenta in Senato la proposta di legge sui principi del governo del territorio

L’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) ha presentato in Senato una proposta di legge sui “Principi fondamentali e norme generali per il governo del territorio e la pianificazione“, finalizzata a superare il vuoto normativo attuale e offrire al Paese un quadro di riferimento aggiornato e coerente con le sfide contemporanee. L’iniziativa, illustrata in una conferenza stampa il 16 luglio, mira a rispondere alle esigenze emergenti in materia di gestione del territorio, transizione ecologica, rigenerazione urbana e adattamento ai cambiamenti climatici.

La proposta dell’INU introduce diverse innovazioni di rilievo. Tra queste:

  • la spinta alla rigenerazione urbana e territoriale con l’istituzione di incentivi fiscali;
  • la creazione di un Fondo nazionale dedicato;
  • una revisione degli standard urbanistici per favorire l’inclusione e la qualità ambientale, stabilendo dotazioni minime urbanistiche e territoriali che costituiscano i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) per il governo del territorio.

Un ulteriore elemento innovativo riguarda l’adozione del principio di coerenza nella pianificazione urbanistica, al fine di migliorare l’efficacia, la rapidità e la flessibilità degli strumenti pianificatori. Infine, la proposta promuove la co-pianificazione tra Enti territoriali come metodo di lavoro, incoraggiando una maggiore collaborazione e coordinamento a livello locale.

Il presidente dell’INU, il professor Talia, ha sottolineato l’importanza di questa proposta per l’Italia, evidenziando come il Paese debba affrontare nuove sfide e necessità, quali la transizione ecologica, la rigenerazione urbana, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione del rischio idrogeologico e la progressiva riduzione del consumo di suolo.

Talia ha inoltre evidenziato l’inadeguatezza dell’attuale normativa, risalente al 1942, nel supportare amministratori, decisori e professionisti nel percorso verso una gestione territoriale sostenibile. Alcune Regioni italiane hanno già avviato iniziative innovative e coraggiose in questa direzione, ma è necessario un quadro normativo nazionale aggiornato per accompagnare e sostenere questi sforzi.

Il Decreto Salva Casa tra emendamenti e polemiche

Il Decreto Salva Casa prosegue il suo iter tramite la votazione di una serie di emendamenti che mirano ad ampliarne la portata.  L’intenzione del Governo e del relatore sembra essere quella di procedere con le riformulazioni senza presentare ulteriori emendamenti da parte dei relatori o del Governo stesso. Tra le proposte di modifica che potrebbero essere riviste vi è anche la norma sul “Salva-Milano”. Fonti informali riferiscono che, in una delle diverse riunioni di maggioranza svoltesi nel corso della mattinata per discutere l’iter organizzativo dei lavori, ha partecipato anche il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

Ma a tenere banco è ancora la famosa norma nota come “Salva Milano”. Urbanisti, giuristi e architetti, esprimono preoccupazione per l’eventualità che il decreto cancelli inchieste urbanistiche in corso a Milano.  Il decreto, sostengono, rischia di annullare decenni di cultura urbanistica e di promuovere edificazioni sregolate. Si insiste sulla necessità di strumenti attuativi chiari e permessi di costruire per gestire i cambiamenti urbanistici, evitando che nuove costruzioni ignorino i servizi necessari. Infine, si chiede che il decreto non abbia effetti futuri, sottolineando che ogni violazione sarà contestata anche davanti alla Corte costituzionale.

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