Pnrr, il Governo chiede il pagamento della sesta rata per 8,5 miliardi di euro
                                La Cabina di regia del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha deliberato di richiedere alla Commissione europea il pagamento della sesta rata dei fondi europei, pari a 8,5 miliardi di euro, dopo aver verificato lo stato di attuazione dei 37 obiettivi previsti, tra i quali figurano investimenti strategici per:
- realizzazione di infrastrutture per il potenziamento del trasporto del gas (Linea Adriatica),
 - formazione delle competenze tecniche, digitali e manageriali dei professionisti del sistema sanitario nazionale,
 - crediti d’imposta per la transizione ecologica 4.0 e 5.0,
 - avvio delle opere infrastrutturali nell’ambito della ZES del Mezzogiorno,
 - rinnovo della flotta per il comando nazionale dei Vigili del Fuoco,
 - digitalizzazione dei parchi nazionali,
 - piano di potenziamento delle infrastrutture sportive scolastiche,
 - tutela e valorizzazione delle foreste urbane e periurbane,
 - transizione ecologica con l’implementazione degli impianti per la produzione di energia elettrica nei settori agricolo/agroindustriale (agrisolare),
 - bonifica delle discariche abusive ed alla conseguente cancellazione delle procedure di infrazione,
 - potenziamento dei collegamenti ferroviari nel Mezzogiorno,
 - ultimazione delle procedure di assunzione per i tribunali civili, penali e amministrativi,
 - istituzione del polo del turismo digitale (Digital Tourism Hub),
 - digitalizzazione della Guardia di Finanza, per rafforzarne l’azione di controllo (ad oggi, sono stati effettuati 3.683 interventi per verificare l’assegnazione di crediti d’imposta, contributi e finanziamenti ai cittadini e alle imprese, e la corretta esecuzione di opere e servizi appaltati, per un totale di circa 9,3 miliardi di euro).
 
Sesta rata Pnrr: il commento di Giorgia Meloni
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha dichiarato che la verifica della Cabina di regia “conferma l’eccellente lavoro portato avanti dal Governo, in sinergica collaborazione con le istituzioni preposte e con i soggetti attuatori, sull’attuazione del nuovo Piano italiano, che ha liberato risorse strategiche per alimentare la crescita economica strutturale dell’Italia, al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti ed avanzamento finanziario”.
“I dati di questi giorni sul Pil e sull’incremento dell’occupazione, che vedono il Mezzogiorno crescere di mezzo punto in più rispetto alla media nazionale rappresentano un ulteriore stimolo ad intensificare la pianificazione di politiche virtuose. Anche per la sesta rata, come accaduto per la quinta, l’Italia è il primo Stato a livello europeo a presentare la richiesta di pagamento”, ha aggiunto Giorgia Meloni.
Il ruolo dei Comuni sui risultati già raggiunti
Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha sottolineato la partecipazione dei Comuni ai risultati fin qui raggiunti: “Secondo i dati dell’Anac, le gare bandite fin qui da Comuni e Città hanno un valore di oltre 34 miliardi di euro e quelle aggiudicate un valore di circa 21 miliardi, considerando anche i 10 miliardi che provengono ora da fondi nazionali diversi dal Pnrr. Ma oltre le gare ci sono i cantieri effettivamente aperti: i dati SIOPE attestano che i pagamenti per investimenti comunali per il 2023 corrispondono a 16,3 miliardi, con un incremento del 96% rispetto al 2017. Solo nel primo trimestre del 2024 i Comuni hanno pagato per investimenti ben 5,8 miliardi, con un ulteriore incremento di 1,4 miliardi rispetto al 2023, cioè +36%”.
Le riforme coperte dalla sesta rata del Pnrr
Agli investimenti inseriti nella sesta rata si aggiungono anche diverse importanti riforme, tra le quali le misure per la semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di fonti rinnovabili, per la riduzione dei ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione e delle autorità sanitarie, per il quadro legislativo in materia di appalti pubblici, per la legge quadro dedicata alle persone con disabilità e per l’entrata in vigore dei decreti legislativi in supporto degli anziani non autosufficienti.
                                    
