Il Rapporto 2025 dell’Agenzia del Demanio: aumentano gli investimenti, calano i consumi energetici
L’Agenzia del Demanio ha presentato alla Camera dei Deputati la terza edizione del Rapporto Annuale 2025. Un documento che dimostra ancora una volta come l’ente pubblico economico, che gestisce 44 mila immobili dello Stato per un valore di 62,8 miliardi di euro, abbia intrapreso un percorso di trasformazione profonda, per ridefinire il ruolo del patrimonio immobiliare nel tessuto urbano e sociale del Paese.
I pilastri di questa rivoluzione strategica sono il riuso sostenibile degli edifici, la rete di competenze, l’innovazione tecnologica e l’evoluzione dei modelli gestionali. Tutti elementi che guidano il Piano Strategico Industriale 2025-2028.
Una nuova visione che pone al centro l’utenza:
- le Pubbliche Amministrazioni Centrali, che necessitano di una logistica moderna, efficiente e resiliente;
- i cittadini, fruitori di servizi;
- i territori, protagonisti attivi di processi di rigenerazione.
I numeri del 2024 dimostrano la bontà del progetto.
I dati dell’Agenzia del Demanio nel Rapporto 2025
I dati sono significativi. La crescita degli investimenti sul patrimonio dello Stato è del 144% nell’ultimo triennio, raggiungendo la soglia di 3,9 miliardi di euro. Il numero complessivo degli interventi avviati è aumentato dell’11,4%, mentre la spesa per locazioni passive si è ridotta dell’11,2%, generando risparmi cumulati nell’ultimo triennio di 120 milioni.
La produttività dell’Agenzia ha raggiunto il valore di 2,73 euro per ogni euro investito, con un +62,5% rispetto al 2021. I risultati descritti vedono la prosecuzione negli obiettivi del nuovo Piano Strategico Industriale aggiornato al 2028, con l’avanzamento delle attività in termini di sostenibilità, digitalizzazione e innovazione. Sotto il profilo tecnologico l’Agenzia, come stazione appaltante qualificata, sta puntando all’evoluzione del modello BIM per la progettazione e per l’esecuzione dei contratti (cantiere digitale) e per seguire il ciclo di vita dell’immobile.
Gli obiettivi di sostenibilità
Altro capitolo riguarda il Piano di Sostenibilità. La rendicontazione 2024 evidenzia impatti importanti: innanzitutto, la riduzione del 69% dei consumi di energia primaria rispetto alla situazione ante intervento. Inoltre non c’è stato alcun aumento del consumo di suolo, con il 47% della superficie interessata divenuta permeabile.
L’85% degli interventi ha riqualificato aree urbane dismesse; il 57% delle operazioni ha integrato misure di resilienza e adattamento ai cambiamenti climatici; il 100% degli interventi è stato progettato senza consumo di suolo. Infine, il 42% ha adottato strategie di recupero sostenibile del territorio.
Come sottolinea Alessandra Dal Verme, Direttore dell’Agenzia del Demanio, l’obiettivo è “gestire il patrimonio immobiliare dello Stato, farlo rivivere in una dimensione innovativa adeguata al mutato contesto delle città, offrire dunque spazi utili, accessibili e sostenibili”.
Il Rapporto dell’Agenzia del Demanio e i Piani Città
Il modello innovativo nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico si basa sulla collaborazione con gli enti responsabili del territorio, università, enti di ricerca, la migliore finalizzazione e destinazione. Un progetto che si è evoluto nei Piani Città degli immobili pubblici. Sono già 24 quelli avviati su tutto il territorio, destinati a diventare 65 entro il 2028.
Il modello si articola seguendo 3 macro obiettivi:
- la rigenerazione urbana (prossimità di servizi, mix funzionale e sostenibilità economica);
- le sfide ambientali (neutralità e resilienza climatica, efficienza e circolarità delle risorse, transizione energetica, mobilità sostenibile);
- gli obiettivi sociali e culturali (condivisione e partecipazione sociale, inclusione e accessibilità, valorizzazione dell’identità storico-culturale, tutela e riqualificazione del patrimonio storico-culturale).
Il rapporto con i privati
Importante anche il coinvolgimento dei privati. Il nuovo portale degli immobili pubblici disponibili, “Crea valore, investi con noi”, è uno strumento per attrarre investitori e stakeholder, facilitando l’attivazione di iniziative di partenariato pubblico-privato. Sempre per coinvolgere il mercato sono stati pubblicati 18 bandi di uso temporaneo per favorire la fruizione immediata del patrimonio pubblico in disuso aprendolo ad attività culturali, servizi per le comunità, spazi per giovani e famiglie.
L’analisi della distribuzione geografica delle iniziative evidenzia un approccio territorialmente equilibrato nella rigenerazione del patrimonio immobiliare dello Stato. Si va dai 77 progetti previsti nel Lazio ai 62 delle Marche. Fino ai 19 della Liguria e ai 17 del Friuli-Venezia Giulia.
La ricostruzione post sisma
Tra le iniziative in campo, nel 2024 sono state chiuse verifiche di vulnerabilità sismica per 2.000 fabbricati in uso governativo su un totale di circa 3.000 audit avviati per indagini sul rischio sismico. L’Agenzia del Demanio sta partecipando alle attività di ricostruzione post sisma 2016 nel centro Italia, post sisma 2017 nell’isola di Ischia e alle iniziative di prevenzione sismica nell’area dei Campi Flegrei.
In particolare, l’anno scorso sono proseguite le attività di riparazione, ripristino, demolizione e ricostruzione di immobili statali nei Comuni colpiti dal sisma 2016. Si tratta complessivamente di 40 interventi, per un valore di circa 114 milioni di euro, in gran parte finanziati dal Commissario Straordinario del Governo, per i quali l’Agenzia del Demanio è soggetto attuatore. Ad oggi sono stati già consegnati alle amministrazioni usuarie 4 immobili, mentre per 10 interventi le attività sono in esecuzione.

