Tutela del territorio

Il contrasto alla movida non giustifica ordinanze urgenti sugli orari dei locali

Il Sindaco non può limitare gli orari di chiusura degli esercizi commerciali ubicati in specifiche vie cittadine
Condividi
Il contrasto alla movida non giustifica ordinanze urgenti sugli orari dei locali

Il Sindaco non può limitare, con ordinanza contingibile e urgente, gli orari di chiusura degli esercizi commerciali ubicati in due specifiche vie cittadine, creando evidente sproporzione ed illogica disparità di trattamento rispetto agli altri esercizi pubblici e procurando così pregiudizio grave ed irreparabile agli esercenti interessati. Così ha stabilito il Tar Lecce, nell’ordinanza cautelare n. 228 del 5 giugno 2025, che sospende l’efficacia del provvedimento sindacale impugnato, accogliendo l’istanza cautelare proposta dalla titolare di una Ditta individuale per l’annullamento dell’ordinanza con la quale si disponeva, per contrastare il fenomeno della “Movida” nel centro storico, fino alle ore 24,00 del 31 luglio 2025, per i pubblici esercizi e i distributori automatici presenti in due specifiche vie, l’obbligo di chiusura:

  • dal lunedì al giovedì, dalle ore 23,00 alle ore 06,00;
  • dal venerdì alla domenica e nei giorni festivi e prefestivi, dalle ore 24,00 alle ore 06,00.

Fin dove arriva la potestà del Comune

L’ordinanza disponeva anche il divieto di rilascio di nuove concessioni di suolo pubblico con dehors, tavoli, sedie e ombrelloni, anche mediante procedura semplificata, nelle due vie e l’obbligo di chiusura con gli stessi orari per tutte le attività commerciali del settore alimentare (market, minimarket, distributori automatici) presenti nel centro storico.

Il Tar Lecce rileva che “la potestà propria del Sindaco di adottare provvedimenti contingibili e urgenti è comunque finalizzata principalmente a prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità fisica dei cittadini e, quindi, tale potere di urgenza può essere esercitato solo al fine di affrontare situazioni aventi realmente carattere eccezionale ed imprevisto, costituenti concreta minaccia per la pubblica incolumità e per le quali sia impossibile utilizzare i normali mezzi apprestati dall’ordinamento giuridico, il tutto previo accertamento istruttorio approfondito della situazione fattuale”.

Movida nel centro storico: come affrontarne le criticità

In assenza di tali presupposti, si può fronteggiare la criticità della “Movida” nel centro storico con rimedi di carattere corrente, nell’esercizio ordinario dei poteri comunali, o la situazione può essere prevenuta dalla PA con i normali strumenti apprestati dall’ordinamento (inclusi eventuali accordi con gli esercenti interessati per la riduzione dei normali orari di apertura o tramite nuova regolamentazione comunale ordinaria).

Per i giudici amministrativi salentini, la motivazione del provvedimento sindacale impugnato, incentrata su esigenze di sicurezza e di prevenzione del degrado urbano, appare insufficiente a giustificare l’emanazione di una legittima ordinanza contingibile e urgente con la drastica misura del divieto di apertura, per la durata di quasi tre mesi, nella fascia tardo serale/notturna di tutti i giorni, dei soli esercizi commerciali di somministrazione di alimenti e bevande ubicati nelle due strade in questione, con evidente sproporzione ed illogica disparità di trattamento rispetto agli altri esercizi pubblici del centro storico (anche) ubicati nelle immediate vicinanze.

Condividi

Potrebbero interessarti

Condominio

Dalla costituzione del condominio alla gestione delle tabelle millesimali, dalle delibere assembleari ai lavori edilizi e ai titoli abilitativi:...

Decreto Salva Casa

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2024 il Decreto Legge 29 maggio 2024, n. 69 recante “Disposizioni urgenti in materia di...