L’Intelligenza Artificiale e i satelliti possono individuare con precisione le discariche abusive

L’Intelligenza Artificiale come strumento idoneo ad individuare con precisione le discariche abusive. È questa l’idea innovativa di un team di ricercatori del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB) del Politecnico di Milano. La tecnologia si basa sull’IA e le immagini satellitari, garantendo un’accuratezza superiore al 90%.
Il sistema è già operativo in diversi Paesi europei e rappresenta un mezzo concreto per accelerare le indagini ambientali e contrastare le attività illecite legate allo smaltimento dei rifiuti. Il lavoro dei ricercatori del Polimi rientra nell’ambito del progetto “Perivallon”, finanziato dal programma Horizon Europe, che coinvolge 24 partner da 12 nazioni europee ed extra-UE. Tra cui Fondazione SAFE, ARPA Lombardia e il Nucleo Ecologico dei Carabinieri.
Intelligenza Artificiale e discariche abusive
Come ha dimostrato la sperimentazione condotta su oltre 100 Comuni lombardi insieme ad ARPA, l’impiego dell’IA riduce drasticamente i tempi delle indagini. Strumento chiave del progetto è il dataset AerialWaste, il primo archivio pubblico al mondo per il riconoscimento di discariche da immagini aeree. Cuore dell’innovazione è l’uso di reti neurali e algoritmi avanzati per analizzare immagini satellitari e rilevare depositi di rifiuti pericolosi nascosti in aree urbane, industriali e agricole.
Come spiegano Piero Fraternali e Giacomo Boracchi, del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico milanese, “Grazie all’Intelligenza Artificiale e alle immagini satellitari, oggi possiamo individuare segnali di illegalità ambientale su vasta scala, con rapidità e precisione. Questi strumenti introducono un cambiamento di paradigma, rendendo possibili controlli sistematici del territorio a supporto delle forze dell’ordine e delle agenzie per l’ambiente”.
Gli AerialWaste
Il dataset è visibile sull’apposito sito web messo a disposizione da AerialWaste. Il set di dati è composto da 11.703 immagini, ciascuna acquisita da una delle 3 potenziali fonti:
- AGEA: ortofoto generate da una campagna aerea eseguita dall’Agenzia Italiana per lo Sviluppo Agricolo.
- WorldView3: immagini RGB ad alta risoluzione acquisite da un sensore satellitare commerciale (WV3).
- Google Earth: immagini RGB scaricate tramite l’API di Google Maps.
Altra sezione, la tipologia di rifiuti e la modalità di stoccaggio.
- Tipologia di rifiuti: macerie/terra e rocce da scavo, ingombranti, legna da ardere, rottami, plastica, veicoli, pneumatici, elettrodomestici, carta.
E ancora: fanghi-rifiuti zootecnici-letame, rifiuti di lavorazione di pietre/marmo, fresatura dell’asfalto, lamiere ondulate (presunto cemento-amianto), vetro, rifiuti di fonderia; - Modalità di stoccaggio: cumuli non delimitati, container, big bag, pallet, cumuli delimitati, cisterne, contenitori per fusti.
Il progetto “Perivallon”
L’obiettivo di “Peravillon” è realizzare una piattaforma di intelligence geospaziale per il rilevamento automatico, la caratterizzazione e l’ispezione in loco delle discariche. Il Centro di Monitoraggio dei Crimini Ambientali della piattaforma consentirà alle autorità competenti di gestire l’intero ciclo di vita dell’intelligence geospaziale.
Dal monitoraggio, alla pianificazione ed esecuzione delle missioni, fino all’aggiornamento delle conoscenze codificate nei modelli di intelligenza artificiale. Potenziando la capacità degli utenti finali (incluse le autorità di polizia e le guardie di frontiera), grazie a strumenti e soluzioni avanzati e a programmi di formazione innovativi sviluppati utilizzando gemelli fisici e digitali di scenari di criminalità ambientale pertinenti.
L’adozione su larga scala di questa tecnologia segnerà una svolta decisiva nella lotta all’ecomafia, migliorando trasparenza, prevenzione e responsabilità nella gestione dei rifiuti a livello europeo.