Il disegno di legge delega sull’energia nucleare passa al Senato
Il DDL 1195, approvato il 14 maggio dal Senato con 154 voti favorevoli e 98 contrari, contiene alcuni importanti articoli che danno inizio alle attività del Governo in materia di nucleare.
L’articolo 14 sancisce la delega al Governo per l’adozione, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, di uno o più decreti legislativi che definiscano i criteri per la disciplina della localizzazione di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, dei sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare nel territorio nazionale e per la definizione delle misure compensative da corrispondere alle popolazioni interessate. Il medesimo articolo indica i criteri principali da seguire per l’esercizio della delega.
L’articolo 15 del DDL stabilisce che spetta al CIPE, con apposita delibera, la definizione delle tipologie di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare che possono essere realizzati nel territorio nazionale.
L’articolo 17 istituisce infine l’Agenzia per la sicurezza nucleare che svolgerà il ruolo di regolamentazione tecnica, controllo ed autorizzazione per gli impianti e i depositi di scorie. L’Agenzia è composta dalle strutture dell’attuale Dipartimento nucleare, rischio tecnologico e industriale dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dalle risorse dell’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente (ENEA), attualmente preposte alle attività di competenza dell’Agenzia che le verranno associate.
In merito alla localizzazione degli impianti, l’associazione Greenpeace ha nel frattempo diffuso tramite il proprio sito internet il rapporto “Mappe nucleari per l’Italia”, basato sui lavori del CNEN (poi ENEA) degli anni ’70, evidenziando le criticità e le possibili necessità di aggiornamento. In particolare l’inserimento del rischio climatico ed del rischio sismico, qualora considerati tra i criteri che verranno stabiliti dal governo per la localizzazione degli impianti, comporterebbero la riduzione delle aree idonee.