Il D.L. 208/2008 e la gestione delle risorse idriche
Proroga delle Autorità di bacino
La prima stesura del D.L. 208/2008 conteneva già, all’articolo 1, una parte delle novità in tema di gestione delle risorse idriche in particolare a riguardo dell’organizzazione delle Autorità di Bacino di rilievo nazionale.
I primi tre commi dell’art. 1 sono, infatti, relativi alla proroga delle Autorità di bacino, così come previste dalla legge 18 maggio 1989, n. 183 e prevedono quanto segue:
– le Autorità di Bacino rimarranno operative fino all’emissione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (previsto dall’art. 62 del D.Lgs. n. 152/2006) che dovrà definire criteri e modalità per l’attribuzione o il trasferimento del personale e delle risorse patrimoniali e finanziarie dell’Ente (art. 1 comma 1). Tale decreto, che si prevedeva fosse approvato entro 30 giorni dall’entrata in vigore della parte terza del 152, non è ad oggi stato emanato;
– fino all’approvazione del suddetto decreto, continueranno ad avere valore gli atti posti in essere dall’Autorità di bacino dal 30 aprile 2006, passaggio necessario a colmare la contraddizione generata dal fatto che le Autorità di bacino risultavano soppresse a partire dal 30 aprile 2006, in base a quanto stabilito dall’art. 63 comma 3, D.Lgs. n. 152/2006 (art. 1, comma 2). La nuova organizzazione delle autorità di bacino distrettuale così come prevista dal D.Lgs. 152/2006 e che avrebbe dovuto garantire un miglior coordinamento e minor sovrapposizione tra i diversi piani settoriali di rilievo ambientale, risulta così rimandata a termine indefinito.
Piani di gestione
I commi 3-bis e 3-ter dell’articolo 1, inseriti nell’iter di conversione del decreto in legge, riguardano i piani di gestione da elaborare ai sensi della così detta Direttiva Acque (Direttiva 2000/60/CE, articolo 13), per i quali sono fissate due nuove scadenze:
– 30 giugno 2009:le autorità di bacino di rilievo nazionale dovranno provvedere a coordinare i contenuti dei piani all’interno del distretto idrografico di appartenenza, con particolare riferimento del programma di misure di tutela, di controllo e di recupero dei costi dei servizi;
– 22 dicembre 2009: termine ultimo per l’adozione dei piani di gestione effettuata dai comitati istituzionali delle autorità di bacino di rilievo nazionale.
I piani di bacino previsti dalla Direttiva Acque sono finalizzati al conseguimento di obiettivi ambientali per le acque superficiali, sotterranee e per le aree protette.
Infine, il comma 3-quater dell’articolo 1 dispone che, a partire dalla data di conversione del DL 208, ovvero dal 28 febbraio, non si applicano le disposizioni che prevedono un tetto massimo del 10% del finanziamento che le regioni possono destinare alla predisposizione dei piani di bacino (D.P.R. 27 luglio 1999, art. 3; D.P.R. n. 331/2001, art. 3).
Tariffazione del servizio idrico integrato
Altro punto rilevante introdotto nell’iter di conversione in legge del D.L. 208 riguarda la tariffazione del servizio idrico integrato: l’articolo 8-septies stabilisce che gli oneri per l’attività di progettazione e realizzazione degli impianti di depurazione individuati dai piani d’ambito come espressamente individuati e programmati dai piani d’ambito, costituiscono una componente vincolata della tariffa del servizio idrico integrato che concorre alla determinazione del corrispettivo dovuto dall’utente. Tale componente della tariffa è dovuta a decorrere dall’avvio delle procedure di affidamento della progettazione degli adeguamenti o ampliamenti impiantistici purché le attività procedano nei tempi programmati
Parallelamente, i gestori (compresi i Comuni che abbiano in carico la gestione del servizio) dovranno restituire, in forma rateizzata entro cinque anni dal 1 ottobre 2009, la quota di tariffa non dovuta relativamente al servizio di depurazione. Tale provvedimento si basa sulla sentenza della Corte Costituzionale n. 335 del 2008 ed è riferito ai gestori che hanno riscosso dagli utenti la quota destinata alla depurazione delle acque reflue pur non provvedendo effettivamente alla depurazione perché sprovvisti degli appositi impianti.