Tutela del territorio

Giornata della Terra 2023: problemi e programmi

La 53esima giornata mondiale della Terra si celebra a Roma con eventi e approfondimenti: focus sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030
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Giornata della Terra 2023: problemi e programmi
Oggi 22 aprile 2023 è la Giornata della Terra. L’appello è globale e urgente: “Investire sul nostro Pianeta” perché “investire in un’economia verde è l’unica via per un futuro sano, prospero ed equo”.

La Giornata della Terra, ripartiamo dal principio

Earthday.org è il movimento globale che organizza la Giornata della terra, istituita nel 1970 e che cade ogni 22 aprile. L’obiettivo è di reclutare i movimenti ambientalisti in tutto il mondo, per coinvolgere governi, istituzioni, imprese e oltre un miliardo di cittadini che ormai partecipano ogni anno a questa manifestazione affinché ciascuno faccia la propria parte per la tutela ambientale. In Italia, dopo le lunghe maratone in streaming a causa della pandemia, si torna all’aria aperta, per riflettere sulle questioni ancora aperte sulla salvaguardia della terra: dal 21 al 25 aprile a Roma c’è infatti il “Villaggio per la Terra”, organizzato da EarthDayItalia.

I focus dell’ENEA per la Giornata della Terra

L’energia delle stelle, la grande opportunità dell’idrogeno, ma anche la sfida della transizione energetica e le spedizioni scientifiche in Antartide. Sono questi i temi che ENEA presenta all’Earth Day 2023, la 53a Giornata Mondiale della Terra promossa dalle Nazioni Unite per il 22 aprile con oltre un miliardo di cittadini coinvolti e 75mila organizzazioni di 193 Paesi. Al centro dell’evento anche quest’anno i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, approfonditi in 17 “piazze” multimediali attraverso oltre 600 eventi, tra cui quelli a cui parteciperà ENEA a Roma il 21 aprile al Villaggio per la Terra (Galoppatoio di Villa Borghese e Terrazza del Pincio) e sabato 22 al Convention Center La Nuvola, dove si svolgerà la maratona multimediale #OnePeopleOnePlanet, 16 ore di contenuti in diretta su Rai Play, in differita su Vatican News e per il gran finale del Concerto Per la Terra anche su RDS. Sabato 22 dalle ore 10 alle 11.20 in diretta su RaiPlay, i ricercatori dell’ENEA interverranno al talk-show Scienziati (e) Pazzi condotto da Massimiliano Ossini, con video, collegamenti, testimonianze, scientifiche e istituzionali. Giulia Monteleone, responsabile dalla Divisione ENEA di Produzione utilizzo e accumulo di energia, farà il punto sull’idrogeno e presenterà la Hydrogen Valley del Centro Ricerche Casaccia (Roma). La fusione nucleare, l’energia delle stelle, inesauribile, pulita e sicura, sarà al centro dell’intervento di Paola Batistoni, responsabile Divisione ENEA di Sviluppo energia da fusione, che illustrerà il ruolo dell’Italia e dell’ENEA in questa sfida e i tempi per realizzarla. Il ricercatore ENEA Guido Di Donfrancesco, membro della Commissione scientifica nazionale per l’Antartide, ci accompagnerà invece in un viaggio virtuale al Polo Sud, con racconti e video delle spedizioni scientifiche italiane, che il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) conduce da 38 anni, con il coordinamento logistico dell’ENEA e quello scientifico del Cnr, nella base italiana “Mario Zucchelli”, in quella italo-francese “Concordia” e più di recente anche sulla nave rompighiaccio dell’OGS “Laura Bassi”.

Il consumo di suolo

In Italia, gli ettari di terreno in cui si producono alimenti che finiscono nell’immondizia dei consumatori, cioè quelli su cui si producono quei 524,1 grammi di alimenti sprecati pro capite, sono circa 1,5 milioni, che corrispondono alla superficie agricola utilizzata di Emilia-Romagna e Veneto messe insieme, calcola Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability. E’ come se le intere zone di produzione delle due regioni producessero cibo destinato a non essere mai consumato, spiega l’Osservatorio. La superficie agricola utilizzata, rileva l’indagine su dati 2021 di Coldiretti, in Italia è diminuita del 28% che si traduce in 400 milioni di chilogrammi in meno di produzione. Se si vuole investire nel Pianeta, bisogna prevenire lo spreco alimentare domestico. Con la popolazione mondiale che dovrebbe arrivare a quasi 10 miliardi nel 2050, stima l’Onu, la perdita di terreni coltivabili è ancor più preoccupante. Per Waste Watcher International, bisogna raggiungere il target 12.3 dell’Agenda 2030 di ridurre del 50% gli sprechi alimentari. Da qui la necessità di investire sull’educazione alimentare in tutto il mondo.
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