Sicurezza sul lavoro

Sicurezza nei cantieri: la strategia di formazione in virtual reality

L'esperienza tutta veneziana sul fronte della sicurezza nei cantieri. La nostra intervista al Presidente del CEVe, l'Ing. Cristiano Perale
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Sicurezza nei cantieri: la strategia di formazione in virtual reality
Il CEVe Centro Edili di VeneziaULSS 3 Veneziana, Spisal e H-Farm hanno unito le loro forze e competenze per dar vita ad un progetto innovativo sulla sicurezza nei cantieri edili. Un tassello di arricchimento della formazione in edilizia che evidenziano nuove modalità di apprendimento, finalizzate soprattutto alla riduzione degli incidenti sul lavoro. Ancora una volta la protagonista è la tecnologia, in questo caso espressa attraverso una delle sue forme più affascinanti: la realtà virtuale, in grado di simulare le situazioni, soprattutto quelle più pericolose, che gli operatori del settore si trovano quotidianamente a dover affrontare nella loro vita ‘da cantiere’. Tramite le simulazioni è possibile conoscere e approfondire preventivamente le attività da svolgere sul campo e soprattutto prepararsi a superare le relative criticità. L’obiettivo? Plasmare risorse più pronte e consapevoli, in un ambito, quello edilizio, che miete ancora troppe vittime.

Incidenti sul lavoro e sicurezza nei cantieri: gli ultimi dati

Safety first, la sicurezza prima di tutto. Il vasto e delicato tema della sicurezza, è da sempre sui tavoli della politica, tra decreti e normative, al centro dell’attenzione soprattutto negli ultimi anni. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora molto lunga. Il 2018 è stato un anno drammatico, e secondo gli ultimi dati INAIL sono già 685 i morti per incidenti sul lavoro nei primi otto mesi del 2019: si tratta di un’emergenza quotidiana che interessa l’intero territorio nazionale, una realtà che lascia perplessi e inorriditi. La prima causa di morte in edilizia? La caduta dall’alto.  Anche per questo sono stati istituiti dei corsi di laurea specifici in Ingegneria della Sicurezza, in cui si studiano e approfondiscono le metodologie e le procedure per garantire lo svolgimento in sicurezza di tutte le fasi di cantiere e si imparano a strutturare programmi di prevenzione adeguati.

Sicurezza nei cantieri e progetti innovativi

È la prima volta che in Italia si parla di joystick, guanti e visori speciali per riprodurre ad hoc le procedure da eseguire in cantiere. L’innovativo percorso di formazione, supportato dalla ULSS 3 Veneziana con fondi regionali, è disponibile da settembre per il triennio 2019-2021 per aziende, scuole e professionisti. Lo Spisal – Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro – ha contribuito invece al sostegno economico del progetto tramite le sanzioni irrogate tra il 2013 e il 2016. H-Farm è  una piattaforma che si occupa di supportare e favorire la trasformazione digitale delle imprese. È stata scelta dal CEVe per la materializzazione del progetto. Il CEVe – Centro Edili di Venezia – è un ente che dal 1952 si occupa di formazione e sicurezza nel settore delle costruzioni e del restauro.

Realtà virtuale per i corsi di formazione sulla sicurezza nei cantieri: breve dialogo con il Presidente del CEVe

Per saperne di più abbiamo intervistato l’Ing. Cristiano Perale, Presidente del CEVe.

Quali sono gli strumenti o i software che consentono all’utente di ‘esercitarsi’? Come funzionano?

 “Si tratta di un visore e due joystick  che permettono all’utente di immergersi in un mondo virtuale estremamente realistico in cui può muoversi ed interagire con gli oggetti che vede: vestiario (guanti, tute, elmetti…), utensili (scale, martelli, pinze, moschettoni, corde di sicurezza…). Qui l’utente può simulare operazioni di cantiere quali l’accesso ad una copertura attraverso un lucernario, una scala, o un ponteggio e quindi la manutenzione della copertura stesa o di un camino o di un’antenna e molto altro: se tutte le procedure non vengono svolte in sicurezza il sistema lo segnala con degli allarmi luminosi e se l’utente forzerà il sistema non rispettando le procedure si potrà registrare l’errore eo simulare l’incidente come la caduta, senza però farsi veramente male.”

Quali difficoltà sono state riscontrate durante lo sviluppo del progetto?

 “Le tecnologie per la realtà virtuale sono in forte evoluzione ma i primi modelli richiedevamo un collegamento cablato che limitava i movimenti,  era impossibile l’interazione simultanea di due operatori e erano necessarie telecamere per rilevare lo spostamento dell’utente nello spazio: ora i visori sono molto più leggeri, wireless e sono dotati di sensori a bordo che non necessitano di telecamere.”

 Avete già una proiezione (TRIR) della potenziale riduzione degli incidenti sul lavoro conseguente all’adozione della realtà virtuale nell’ambito della formazione?

Non ancora dato che queste sono le prime esperienze di utilizzo di queste tecnologie in ambiti formativi di sicurezza ad alto rischio, ma siamo convinti che affiancando ai sistemi tradizionali queste tecnologie saremo in grado di migliorare la percezione del rischio nel compiere attività non compatibili con le procedure di sicurezza.”

 Avete in programma un piano di sviluppo che guarda anche al mercato estero, o collaborazioni con enti e aziende all’estero?

 “Assolutamente si, soprattutto nella fase di sviluppo di modelli formativi onde efficientare le procedure e ridurre i costi di programmazione attraverso uno scambio di progetti: uno dei vantaggi dell’implementazione di sistemi digitali e il basso costo della condivisione dei progetti e la scalabilità. Tuttavia nell’uso di questi strumenti ci rivolgeremo per ora solamente al mercato Nazionale con l’obiettivo di fare cultura della sicurezza nel mondo delle costruzioni.”

 Come vede il futuro della formazione? Verso quale direzione sta andando? Crede sia possibile che la realtà virtuale possa espandersi anche in altri settori? Se si, quali?

 “Ritengo che il mondo della realtà virtuale abbia ancora un potenziale di crescita enorme ma che necessiterà di una notevole crescita della potenza di calcolo dei supporti hardware. Ma ritengo che sia proprio nella formazione che queste tecnologie possano trovare le massime potenzialità di utilità. Altri ambiti come il gaming e la progettazione, sono già stati esplorati e l’interesse è puramente commerciale. Nel mondo della formazione queste tecnologie permettono un’esperienza diretta che prima era impossibile da cogliere, se non con la fantasia, ora invece si potranno simulare esperienze anche critiche senza rischi, migliorando notevolmente la capacità di reagire a situazioni estreme e soprattutto si potrà aver maggiore certezza di valutazione del livello d’apprendimento.” Non solo decreti e normative, non solo DPI, non solo sanzioni. Ma anche e soprattutto una formazione che si evolve, accogliendo i nuovi spunti dell’era digitale. E sperimentando modalità differenti, stimolanti e soprattutto utili ai fini della salvaguardia delle vite umane.
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