Sicurezza sul lavoro

Da dove partire per migliorare l’efficienza delle strutture scolastiche in Italia?

Lo studio “Edilizia scolastica e territorio” di Cassa Depositi e Prestiti identifica le maggiori carenze, sulle quali si dovrebbe intervenire (anche) grazie ai fondi del PNRR
Condividi
Da dove partire per migliorare l’efficienza delle strutture scolastiche in Italia?
Come dovrebbero essere utilizzati i fondi del PNRR scuola? Uno studio di Cassa Depositi e Prestiti identifica le maggiori carenze delle strutture scolastiche Un quadro purtroppo poco edificante quello emerso dal nuovo brief Think Tank dal titolo “Edilizia scolastica e territorio” di Cassa Depositi e Prestiti. L’analisi, che si concentra sull’efficienza delle strutture scolastiche in Italia, ci restituisce un’immagine di un Paese spaccato in due, con alcune regioni più svantaggiate rispetto ad altre.

Scuole e territorio: dove sono le carenze più diffuse?

Lo studio condotto da Cassa Depositi e Prestiti analizza la dotazione strutturale delle scuole italiane soffermandosi, in particolare, su:
  • presenza di impianti di riscaldamento;
  • accorgimenti per superare le barriere architettoniche;
  • consumi energetici e progettazione antisismica.
Dati alla mano, quindi, in che condizioni si trovano gli edifici che ospitano le scuole pubbliche in Italia? Da quello che è emerso, gli edifici scolastici con maggiori carenze si trovano nelle aree più periferiche e nei comuni con una situazione finanziaria più difficile. Le criticità si concentrano – in maniera non omogenea – nel Mezzogiorno e riguardano l’assenza di accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici. Di tutti gli edifici analizzati, i 32 che mostrano carenze strutturali in tutte le aree prese in considerazione sono localizzati in Calabria e in Sicilia. Spostando lo sguardo però su tutto il territorio nazionale, l’analisi mostra che l’indice di carenza strutturale medio aumenta nelle strutture in periferia, cioè quelle più distanti dai centri urbani, in cui si concentrano maggiormente i servizi. Inoltre, è emersa anche una correlazione tra stabilità finanziaria del territorio ed efficienza delle scuole. Nello specifico, se il Comune presenta una situazione finanziaria positiva le carenze strutturali diminuiscono. Un dato preoccupante che interessa le scuole di tutto il Paese, è che oltre il 70% degli edifici sul territorio nazionale risulta ubicato in zone a rischio sismico, ma solo il 16,8% delle scuole è stato progettato o successivamente adeguato alla normativa antisismica.

PNRR: i fondi destinati alla scuola

I futuri interventi sull’edilizia scolastica che saranno portati avanti anche grazie alle importanti risorse previste dal PNRR – pari a 5,4 miliardi di euro – dovranno incentrarsi su sostenibilità ambientale, sicurezza e adeguatezza strutturale degli edifici scolastici. L’analisi CDP, quindi, fornisce una mappatura chiara dalla quale partire, contribuendo così a contrastare la dispersione scolastica e a garantire un’offerta didattica di qualità, fattori primari per lo sviluppo del capitale umano e per la riduzione delle diseguaglianze sociali e territoriali. I fondi del PNRR destinati all’edilizia scolastica sono in totale 5,4 miliardi di euro, di cui:
  • 3,9 mld per la riqualificazione del patrimonio edilizio;
  • 0,8 mld per la costruzione di scuole nuove;
  • e 0,7 mld per il potenziamento di mense e palestre.
Queste somme si aggiungeranno ai massicci interventi realizzati negli anni recenti. Nel periodo 2013-2018, infatti, erano già stati stanziati oltre 10 mld (più del totale cumulato nei 20 anni precedenti). Al fine di garantire la realizzazione di scuole innovative dal punto di vista architettonico e strutturale, altamente sostenibili e con il massimo dell’efficienza energetica, inclusive e in grado di garantire una didattica basata su metodologie nuove e una piena fruibilità degli ambienti didattici, il PNRR scuola prevede la sostituzione edilizia di edifici pubblici vetusti, non adeguati sismicamente e non efficienti. In questo senso, sono state stanziate risorse pari 800 milioni di euro, ripartite su base regionale secondo i seguenti criteri, individuati nell’ambito dell’Anagrafe nazionale per l’edilizia scolastica e dei dati ISTAT.

PNRR scuola: come verranno distribuiti i fondi

Le risorse del PNRR scuola verranno ripartite su base regionale e non assegnabili agli enti locali a seguito delle procedure selettive, in considerazione di importi superiori dei progetti candidati in ordine di graduatoria ovvero per carenza di fabbisogno sono utilizzate per finanziare i progetti che, su base nazionale, hanno ottenuto i punteggi più alti in valore assoluto, nel rispetto della percentuale del 40% riservata alle regioni del Mezzogiorno. Gli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico oggetto di sostituzione edilizia non devono aver ricevuto finanziamenti europei, nazionali o regionali per interventi di miglioramento e adeguamento sismico o efficientamento energetico, anche per la sola progettazione, negli ultimi 5 anni. Inoltre, tutti gli interventi oggetto di finanziamento devono rispettare il regolamento UE n. 2020/852 del 18 giugno 2020, che definisce gli obiettivi ambientali, tra cui il principio di non arrecare un danno significativo (DNSH, “Do no significant harm”). A conclusione delle procedure selettive, le graduatorie saranno trasmesse alle regioni, anche attraverso sistemi di cooperazione applicativa verso i sistemi regionali ARES 2.0, ove già sviluppati senza ulteriori oneri a carico del MIUR.
Condividi

Potrebbero interessarti

Decreto Salva Casa

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2024 il Decreto Legge 29 maggio 2024, n. 69 recante “Disposizioni urgenti in materia di...

Nuovo Codice appalti

Un vero e proprio cambio di paradigma, mirato a ristabilire un equilibrio tra la necessità di velocizzare le procedure di appalto e...