IWA 48:2024, la nuova bussola per orientarsi nei principi ESG senza perdersi in sigle
Il mondo della sostenibilità è sempre più centrale nella gestione d’impresa, ma anche sempre più complesso da interpretare. Tra standard, obblighi di rendicontazione, direttive europee e aspettative degli investitori, non è facile per le organizzazioni — soprattutto per le piccole e medie imprese — capire da dove cominciare e come muoversi. In questo scenario, il 14 novembre scorso è arrivato lo IWA 48:2024 Framework for implementing environmental, social and governance (ESG) principles, un nuovo strumento internazionale che prova a fare ordine, offrendo un quadro chiaro e condiviso su come integrare concretamente i principi ESG nelle attività aziendali.
Che cos’è IWA 48?
Gli IWA, acronimo di International Workshop Agreement, rappresentano la forma più rapida e flessibile per produrre un documento tecnico condiviso a livello globale. Si tratta di accordi internazionali, elaborati attraverso workshop aperti, che coinvolgono esperti, aziende, enti pubblici, università e associazioni di tutto il mondo.
Il principio di fondo è semplice: quando emerge un’esigenza urgente su un tema nuovo o in forte evoluzione — pensiamo oggi alla sostenibilità, alla gestione dei dati, all’intelligenza artificiale — può non esserci il tempo di attendere i lunghi processi richiesti per sviluppare uno standard ISO formale, che prevede più fasi, consenso ampio, consultazioni e, in alcuni casi, anni di lavoro.
Gli IWA servono proprio a colmare questo vuoto: forniscono orientamenti tecnici condivisi, costruiti con il contributo internazionale, ma con tempi più rapidi e procedure più snelle. Non sono standard vincolanti, non portano a certificazioni riconosciute, ma offrono indicazioni pratiche per orientarsi su argomenti in rapida evoluzione.
Le differenze tra IWA e ISO
Rispetto agli standard ISO, le differenze principali sono le seguenti:
- gli IWA nascono da workshop internazionali aperti a tutte le parti interessate, senza i vincoli strutturali dei comitati tecnici formali dell’ISO.
- Hanno un ciclo di vita più breve e non richiedono processi di approvazione multilivello.
- Sono pensati come soluzioni provvisorie o di transizione, in attesa che si consolidino conoscenze ed esigenze sufficienti per uno standard vero e proprio.
- Non prevedono certificazioni ufficiali, ma possono ispirare pratiche aziendali, regolamenti volontari o standard successivi.
Gli IWA coprono diversi settori emergenti, spesso anticipando i temi che poi verranno sviluppati in standard ufficiali. Alcuni esempi recenti sono:
IWA 46:2024 Ethics and integrity in sport — Guidelines
Principi e linee guida sull’etica e l’integrità nello sport, applicabili a organizzazioni, competizioni e individui coinvolti, con l’obiettivo di integrare questi valori nelle politiche, nelle procedure e nelle attività di federazioni, leghe, associazioni, club e organizzatori, indipendentemente da dimensione o collocazione geografica.
IWA 42:2022 Net zero guidelines
Principi e raccomandazioni condivise a livello globale per aiutare governi, organizzazioni e iniziative volontarie ad allineare le proprie strategie climatiche al traguardo del Net Zero entro il 2050, in coerenza con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, includendo aspetti come riduzioni delle emissioni, natura, catene del valore, rimozioni, crediti e comunicazione trasparente.
IWA 41:2023 Guidelines for live streaming marketing service
Linee guida per la gestione operativa e dei processi nei servizi di marketing tramite live streaming, applicabili a piattaforme, operatori, influencer e agenzie MCN, escludendo però gli aspetti tecnici legati alla sicurezza informatica, alla codifica dei dati e alla governance IT.
Il primo documento che si occupa veramente dell’integrazione dei principi ESG nelle organizzazioni
In tutti questi casi, l’idea è la stessa: fornire rapidamente un quadro tecnico di riferimento, frutto del consenso globale, su temi dove la velocità è essenziale e il mercato o le istituzioni chiedono indicazioni subito.
IWA 48:2024 è il primo che si occupa in modo organico dell’integrazione dei principi ESG nelle organizzazioni, con l’ambizione di creare un linguaggio comune e facilitare la gestione responsabile delle questioni ambientali, sociali e di governance.
I sei principi fondamentali di IWA 48:2024: la base per un approccio ESG serio e integrato
Al centro di IWA 48:2024 ci sono sei principi chiave che definiscono come un’organizzazione dovrebbe affrontare l’implementazione dei temi ESG (ambientali, sociali e di governance) in modo serio, credibile e strutturato, pensati per guidare le decisioni e l’evoluzione aziendale nel tempo.
Integrità
Tutto parte da qui: il principio di integrità richiede che l’organizzazione operi con trasparenza, onestà e responsabilità quando affronta i temi ESG. Significa dichiarare i propri impatti ambientali e sociali in modo realistico, senza abbellimenti o omissioni, ma significa anche dotarsi di strutture, ruoli e controlli che garantiscano che le decisioni ESG siano prese in modo indipendente, oggettivo e tracciabile.
L’integrità si traduce in comportamenti etici, nella coerenza tra ciò che si dichiara e ciò che si fa, e nella capacità di rendere conto agli stakeholder delle proprie scelte.
Orientamento ai risultati concreti
Il secondo principio è un invito a superare la logica degli slogan per concentrarsi sugli effetti reali delle attività aziendali. Non basta “parlare” di sostenibilità: bisogna misurare gli impatti concreti che l’organizzazione genera sull’ambiente, sulla società e nella propria governance interna.
Allo stesso tempo, è importante valutare anche gli impatti che fattori esterni (ad esempio il cambiamento climatico o le dinamiche sociali) possono avere sull’organizzazione. L’approccio è bidirezionale e punta a migliorare le prestazioni ESG in modo verificabile.
Equità
Le decisioni in ambito ESG devono tenere conto degli interessi legittimi di tutte le parti coinvolte, in modo equo e bilanciato. Questo principio richiama la necessità di non privilegiare solo gli obiettivi economici di breve periodo, ma di considerare anche il benessere dei lavoratori, le esigenze delle comunità locali, la tutela dell’ambiente e i diritti delle future generazioni.
L’equità implica un processo decisionale imparziale, che tenga conto della complessità degli interessi in gioco, evitando discriminazioni o squilibri eccessivi.
Integrazione di rischi e opportunità
Ambiente, società e governance non devono essere visti come elementi separati o come semplici adempimenti, ma come parte integrante della gestione dei rischi e delle opportunità aziendali.
Questo principio invita le organizzazioni a mappare e comprendere i rischi ESG — per esempio i rischi climatici, reputazionali o sociali — e a trasformarli, ove possibile, in occasioni di miglioramento, innovazione e crescita sostenibile. Non si tratta solo di “difendersi”, ma di usare la lente ESG per rafforzare la resilienza e la competitività.
Basarsi su evidenze verificate
Ogni decisione o dichiarazione in ambito ESG deve poggiare su dati oggettivi, misurabili e verificabili. Questo principio contrasta l’approccio superficiale o basato su percezioni personali.
Serve costruire sistemi di raccolta dati affidabili, utilizzare indicatori chiari e garantire la tracciabilità delle informazioni, così da permettere valutazioni trasparenti e confrontabili, sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione.
Miglioramento continuo e maturità ESG
L’ultimo principio introduce una visione dinamica: l’implementazione ESG è un percorso progressivo, non un traguardo statico. Le organizzazioni devono impegnarsi in un miglioramento continuo delle proprie pratiche, accrescendo gradualmente la propria maturità in materia di sostenibilità.
Più si evolve il sistema interno, più cresce la capacità di generare impatti positivi, ridurre i rischi e soddisfare le aspettative di stakeholder, regolatori e mercato.
Questi sei principi rappresentano la base su cui costruire un approccio ESG serio, credibile e integrato. Non sono checklist, ma criteri di qualità che guidano l’azienda nella gestione responsabile e nella rendicontazione trasparente delle proprie attività in materia ambientale, sociale e di governance.
Il documento è liberamente scaricabile dal sito ISO (da questo link).
La struttura dello IWA 48:2024, ecco come è costruito il documento e cosa contiene
Il documento si apre con una prefazione che spiega il contesto di sviluppo, il ruolo degli IWA e la necessità di un approccio rapido e condiviso sui temi ESG, sottolineando che il testo non sostituisce altri standard ma si integra con le norme ISO esistenti e con regolamenti come la CSRD o i framework ISSB.
Seguono le sezioni introduttive classiche dei documenti ISO: l’introduzione che richiama le sfide globali e gli SDGs, lo scopo e campo di applicazione valido per tutte le organizzazioni, i riferimenti normativi che collegano lo IWA agli standard esistenti, e la sezione sui termini e definizioni per garantire un linguaggio uniforme. Il cuore del documento si sviluppa in tre macro-sezioni:
Principi generali (Sezione 4)
Si spiegano i sei principi fondamentali che guidano l’applicazione del framework ESG, già visti in dettaglio (integrità, risultati concreti, equità, integrazione dei rischi, evidenze verificate, miglioramento continuo). Qui vengono anche introdotti i concetti di materialità, indicatori di performance (KPI) e livelli di maturità ESG.
Applicazione per dimensione ambientale, sociale e di governance (Sezioni 5, 6 e 7)
Il documento dedica una sezione distinta a ciascuna delle tre aree ESG:
- nella parte ambientale si forniscono linee guida per gestire le emissioni, l’uso delle risorse, la biodiversità e gli impatti ecologici.
- Nella parte sociale si affrontano temi come i diritti umani, il benessere dei lavoratori, la sicurezza, l’inclusione, l’impatto sulle comunità e la protezione dei dati.
- Nella parte governance si parla di etica aziendale, trasparenza, responsabilità dei vertici, anti-corruzione, gestione dei conflitti di interesse.
Ogni area ESG viene trattata con un taglio pratico, offrendo esempi, suggerimenti su KPI rilevanti e indicazioni su come inserire questi aspetti nella gestione quotidiana.
Gestione della conformità e dell’affidabilità delle informazioni (Sezione 8)
Si spiega come le organizzazioni possono garantire la coerenza, l’affidabilità e la credibilità dei dati e delle dichiarazioni ESG. Si introduce anche il concetto di assurance indipendente, utile per chi vuole far verificare i propri dati da soggetti terzi, anche se non si tratta di una certificazione obbligatoria.
Infine, lo IWA 48:2024 si chiude con due allegati utili:
- Annex A (informativo): approfondisce i temi della verifica delle informazioni ESG e dell’assurance, offrendo spunti su come organizzare audit interni o esterni sui dati di sostenibilità.
- Annex B: contiene la lista dei partecipanti internazionali al processo di sviluppo dello IWA, a dimostrazione della rappresentatività globale del documento.
Nel complesso, la struttura è pensata per essere modulare: ogni organizzazione può partire dalle aree più rilevanti, utilizzare gli strumenti proposti in base al proprio contesto e costruire un percorso ESG progressivo e misurabile.

