Sicurezza sul lavoro

Quali opportunità derivano dall’imprenditoria globale per la crescita ESG in Italia?

Dall'innovazione alla trasformazione digitale, dalle competenze ai principi DEIB, analizziamo lo stato dell'arte e le prospettive future
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Quali opportunità derivano dall’imprenditoria globale per la crescita ESG in Italia?

L’imprenditoria globale è un fattore determinante per il mercato italiano, aumentando l’internazionalizzazione dell’economia interna con nuove imprese di imprenditori stranieri e attività di imprese basate altrove o multinazionali. Questo fenomeno genera opportunità e criticità, soprattutto in ambito di sicurezza sul lavoro, sostenibilità e innovazione, che potremmo riassumere in ESG.

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Le aziende straniere, con approcci gestionali differenti, possono contribuire all’evoluzione del mercato, ma devono anche adeguarsi alle specificità culturali e normative italiane. La loro capacità di successo dipende spesso dalla sintesi tra pratiche locali e metodologie consolidate a livello internazionale.

Innovazione e trasformazione digitale derivanti dall’imprenditoria globale

L’imprenditoria globale apporta innovazione e nuove tecnologie, non solo attraverso aziende occidentali, ma anche grazie agli imprenditori provenienti da paesi in via di sviluppo.

In molte economie emergenti, la digitalizzazione e l’automazione sono state adottate rapidamente, permettendo modelli di gestione efficienti e moderni. Tuttavia, l’incontro con il sistema normativo italiano, spesso complesso e poco flessibile, può ostacolare l’implementazione di queste soluzioni.

Secondo il DESI Index, l’Italia è tra gli ultimi paesi in Europa per digitalizzazione, evidenziando un ritardo strutturale nell’adozione di tecnologie avanzate. Per le imprese globali, questa situazione rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per stimolare il rinnovamento del tessuto produttivo locale.

L’adozione di strumenti digitali per la sicurezza e la gestione del rischio può migliorare l’efficienza e rafforzare la prevenzione degli incidenti, favorendo l’integrazione delle imprese internazionali e contribuendo all’evoluzione del sistema produttivo italiano.

La rigidità e l’adattamento delle normative italiane

Le imprese globali devono operare in un sistema normativo che pone grande attenzione alla sicurezza e alla sostenibilità. Per alcune aziende, questo rappresenta un’opportunità di crescita; per altre, una sfida complessa.

Le norme italiane sulla sicurezza sul lavoro, tra le più rigorose d’Europa, privilegiano la prevenzione e la formazione continua, imponendo alle aziende straniere investimenti rilevanti in adeguamenti infrastrutturali e nella formazione del personale.

Le imprese provenienti da paesi con alti standard di sicurezza tendono a replicare i loro modelli senza considerare le specificità normative italiane, mentre altre, provenienti da paesi in via di sviluppo, possono avere difficoltà a conformarsi a regole più stringenti.

Il rischio è che alcune realtà, per ridurre i costi, tentino di aggirare le normative, abbassando gli standard di sicurezza e mettendo in pericolo i lavoratori. Per evitare questa deriva, è essenziale migliorare l’accessibilità alle informazioni chiave e favorire processi di formazione e sensibilizzazione, con il supporto delle istituzioni e delle associazioni di categoria, affinché tutte le imprese, indipendentemente dalla loro origine, operino nel rispetto delle normative italiane.

I fattori DEIB dell’imprenditoria globale in Italia: inclusione, diversità e empowerment delle donne al lavoro

Le imprese globali favoriscono la diversificazione del mercato, introducendo nuove prospettive e pratiche gestionali. Ciononostante, la gestione della diversità rappresenta una sfida, specialmente per le realtà provenienti da contesti più chiusi.

Un aspetto critico è l’accesso delle donne al lavoro e ai ruoli direttivi, un tema che assume connotazioni diverse a seconda della dimensione e dell’origine dell’impresa. Mentre le multinazionali spesso adottano politiche di inclusione e programmi di empowerment delle donne, i piccoli imprenditori provenienti da contesti con strutture sociali più rigide possono incontrare difficoltà nel promuovere modelli più equi e partecipativi.

Superare queste barriere richiede iniziative mirate, come la formazione sulla leadership femminile e la promozione di ambienti di lavoro inclusivi. La collaborazione tra imprese locali e multinazionali può facilitare questo cambiamento, contribuendo all’integrazione di modelli più avanzati nella gestione della diversità.

L’opportunità delle competenze e della formazione professionale

La formazione continua è un fattore chiave per la competitività delle imprese globali. Tuttavia, l’approccio italiano, fortemente normativo, può ostacolare l’adozione di strategie formative più flessibili ed efficaci. In altri paesi, la sicurezza sul lavoro e la formazione professionale si sviluppano attraverso standard riconosciuti dalle imprese e dalle associazioni di categoria (abbiamo approfondito il tema in questo podcast).

Ad esempio, nei Paesi Bassi, il sistema VCA (Veiligheid, Gezondheid en Milieu Checklist Aannemers) è un requisito de facto per molte aziende operanti in settori ad alto rischio. Questa certificazione garantisce che i lavoratori abbiano ricevuto una formazione adeguata e che le aziende rispettino determinati criteri di sicurezza.

Allo stesso modo, nel Regno Unito, il sistema CSCS (Construction Skills Certification Scheme) prevede certificazioni professionali che, pur essendo formalmente volontarie, sono necessarie per accedere alla maggior parte dei cantieri.

Questi modelli favoriscono una formazione più dinamica e orientata alle esigenze del mercato, riducendo il peso burocratico che caratterizza il sistema italiano, ma non sono accettati nel nostro paese, creando di fatto una rigidità.

Quale ruolo hanno le comunità e le reti di supporto?

Un fattore determinante per il successo delle imprese globali è la creazione di reti di supporto. Le comunità imprenditoriali, le associazioni di categoria e i programmi di mentoring giocano un ruolo fondamentale nell’integrazione delle imprese nel tessuto economico italiano. Oltre a offrire sostegno iniziale, queste reti facilitano la diffusione e il consolidamento di buone prassi, promuovendo modelli di gestione più efficaci e sostenibili.

Le comunità locali e professionali aiutano a sviluppare standard condivisi, rendendo le imprese globali più consapevoli delle migliori prassi del settore.

Questo scambio di conoscenze consente di superare la rigidità normativa e di promuovere soluzioni innovative che migliorano sia le condizioni di lavoro che l’efficienza aziendale. Per massimizzare questi benefici, è fondamentale sfruttare al meglio il ruolo di queste reti per divulgare il sistema di regole e buone prassi, garantendo una maggiore consapevolezza delle normative e delle strategie di sicurezza applicabili alle diverse realtà produttive.

Inoltre, l’interazione tra piccole imprese e multinazionali all’interno di reti di supporto facilita il trasferimento di competenze gestionali e tecnologiche, accelerando l’adozione di strategie di miglioramento continuo.

Le reti di supporto non solo aiutano le imprese globali, ma portano benefici all’intero sistema produttivo italiano. La circolazione di innovazioni e pratiche aziendali avanzate permette anche alle aziende locali di migliorare i propri modelli organizzativi, contribuendo alla crescita complessiva del sistema economico.

E quali prospettive future si aprono grazie all’imprenditoria globale in Italia?

L’imprenditoria globale rappresenta una grande opportunità per il mercato italiano, ma richiede un equilibrio tra il rispetto delle normative locali e la valorizzazione delle esperienze internazionali.

Le istituzioni e le associazioni di categoria possono facilitare questo processo attraverso il supporto formativo e la promozione dello scambio di buone prassi tra imprenditori locali e globali. Le imprese globali, a loro volta, possono contribuire all’evoluzione del mercato introducendo approcci innovativi alla gestione della sicurezza e della sostenibilità.

Un dialogo continuo tra imprese e istituzioni favorisce un’integrazione più armoniosa e produttiva, generando valore per tutti gli attori coinvolti e rafforzando la competitività del sistema produttivo italiano.

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