L’erionite è più pericolosa dell’amianto
L’erionite più pericolosa dell’amianto per la salute umana? Lo ha confermato uno studio interdisciplinare che, finanziato dall’UE – NextGenerationEU, ha coinvolto Sapienza Università di Roma, Università di Genova ed ENEA.
Lo studio, presentato nei mesi scorsi sulla rivista scientifica Science Direct con il titolo di “Fibrous erionite modifications following THP-1 macrophage phagocytosis: An insight into the mechanisms of interaction with biological systems”, è stato condotto dal gruppo di ricerca che ha compreso Paolo Ballirano, Alessandro Pacella, Serena Mirata, Mario Passalacqua, Maria Cristina Di Carlo, Lorenzo Arrizza, Maria Rita Montereali e Sonia Scarfì.
Erionite: un nuovo killer, anche per l’edilizia
Utilizzato massicciamente in edilizia fino agli anni novanta, l’amianto per molti decenni è stato la principale causa di patologie gravi come asbestosi, carcinomi polmonari e mesoteliomi pleurici, forme di tumore particolarmente aggressive che spesso si manifestano dopo decenni dall’esposizione.
In Italia molti siti industriali, e urbani, hanno subito contaminazioni da amianto, che è stato bandito solo dal 1992, quando la legge 25 ne ha vietato produzione, estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione e uso. Tra i più noti l’Eternit di Casale Monferrato e l’Ilva di Taranto, ma hanno richiesto ingenti e costose bonifiche anche scuole e ospedali.
Che cos’è l’erionite: uno zeolito naturale fibroso
L’erionite è uno zeolito naturale fibroso presente naturalmente soprattutto nelle rocce vulcaniche. In edilizia se ne fa un utilizzo non intenzionale, ma questo elemento può trovarsi per motivi accidentali in alcuni materiali da costruzione. Nelle aree in cui è particolarmente presente nelle formazioni geologiche, la roccia vulcanica è spesso utilizzata nella produzione di calcestruzzo, blocchi di cemento e materiali aggregati.
Può essere contenuta nel suolo ed essere presente nei materiali da cava utilizzati per costruire strade e sottofondi, la cui erosione portata dal traffico potrebbe rilasciare fibre nell’aria. Anche intonaci e malte tradizionali a base di terra o argilla possono contenere erionite. I pericoli non provengono solo dal settore edile, ma possono essere presenti anche nel settore agricolo.
La sua forte attività tumorigenica negli esseri umani è stata confermata dalla sua inclusione nel Gruppo 1 degli agenti cancerogeni per l’uomo da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). L’inalazione delle sue fibre è stata collegata all’insorgenza di gravi patologie.
Grande tossicità per i sistemi biologici
I principali risultati a cui è pervenuto questo complesso studio confermano la grande tossicità di questo elemento minerale. Confermato l’aumento della mortalità cellulare al crescere della concentrazione di questo elemento e al prolungamento dei tempi di esposizione. Il contatto delle cellule con le fibre provoca alterazioni negli organelli responsabili della digestione e del riciclo dei materiali con danno mitocondriale.
Nel complesso le cellule esposte all’erionite hanno mostrato l’induzione di uno stato di infiammazione cronica che può contribuire allo sviluppo di mesoteliomi e altre patologie. La sua grande stabilità chimica nei fluidi biologici porta all’instaurarsi di un meccanismo di morte cellulare che potrebbe non esaurirsi, perché l’erionite recupera il suo potenziale tossico una volta liberata nuovamente in ambiente extracellulare.
Le possibili ricadute
La comprensione di questi meccanismi è fondamentale per lo sviluppo di strategie preventive e terapeutiche volte a ridurre il rischio di mesotelioma maligno e altre patologie associate all’esposizione all’erionite. Molte le possibili ricadute dello studio che includono, ad esempio, lo sviluppo di nuove terapie, ma anche trattamenti dei mesoteliomi.
Altro, importantissimo, fronte di lavoro è la prevenzione, con le possibili strategie volte a ridurre l’esposizione e a proteggere la popolazione. Ultima, ma non ultima, la valutazione dei rischi ambientali associati alla presenza di erionite in determinate aree geografiche.

