Sicurezza sul lavoro

Dpcm 26 aprile 2020: cosa cambia nella Fase 2 del Covid-19 in Italia

Protocolli specifici per edilizia e trasporti, inseriti nel Dpcm operativo dal 4 maggio. Le riaperture previste e le restrizioni ancora attive
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Dpcm 26 aprile 2020: cosa cambia nella Fase 2 del Covid-19 in Italia
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm 26 aprile, necessario a fissare i paletti delle riaperture in programma dal 4 maggio 2020, per quella che è considerata la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Obbligo di uso delle mascherine negli ambienti chiusi e nei mezzi di trasporto. Mascherine chirurgiche che dovranno essere vendute a prezzo calmierato di massimo 50 centesimi e senza l’aggravio dell’IVA. Sono 70 le pagine di documento, nelle quali sono comprese anche una serie di protocolli per la gestione in sicurezza delle riaperture, in particolare per cantieri e trasporti. Il protocollo siglato il 24 aprile 2020 dal ministro per le Infrastrutture Paola De Michele e dal Ministro per il Lavoro Nunzia Catalfo attiene nello specifico al settore dell’edilizia, che di fatto è già ripartito in altri settori rispetto agli ambiti previsti dal Dpcm 22 marzo 2020 (il Chiudi Italia).  Analizziamo le aperture previste con il Dpcm 26 aprile.

Edilizia, via libera in sicurezza

Dal 4 maggio potranno riprendere le attività previste dall’Allegato 3 del Dpcm 26 aprile, tra cui quelle manifatturiere, di intermediazione immobiliare di commercio all’ingrosso e naturalmente delle costruzioni. Si tratta nello specifico dell’edilizia e delle costruzioni, dei seguenti codici Ateco:
  • 41 COSTRUZIONE DI EDIFICI,
  • 42 INGEGNERIA CIVILE (ne erano esclusi i codici 42.91, 42.99.09 e 42.99.01
  • 43 LAVORI DI COSTRUZIONE SPECIALIZZATI.
Le imprese, che riprendono la loro attività a partire dal 4 maggio 2020, possono svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura a partire dalla data del 27 aprile 2020. Ma per riaprire è necessario rispettare i protocolli di sicurezza. Senza gli adeguati livelli di protezione il rischio ad un controllo è la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

Trasporti, le linee guida del Mit

Alla luce del Dpcm 26 aprile sarà possibile spostarsi all’interno della propria regione per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti. Tra questi Palazzo Chigi ha anche inserito parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili. Ma come ha dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte niente party e feste in casa.  Bisogna rispettare il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Gli spostamenti in regioni diverse sono consentiti per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. È in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Ma come funzionerà il trasporto pubblico? Il Ministero per le Infrastrutture e trasporti ha diramato le linee guida correlate al Dpcm 26 aprile 2020. Una procedura base sarà la sanificazione e l’igienizzazione dei locali, dei mezzi di trasporto e dei mezzi di lavoro. Deve riguardare tutte le parti frequentate da viaggiatori e/o lavoratori ed effettuata con le modalità definite dalle specifiche circolari del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nelle stazioni, negli aeroporti, nei porti e sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza è necessario installare dispenser contenenti soluzioni disinfettanti ad uso dei passeggeri ma anche incentivare la vendita di biglietti con sistemi telematici. Altrimenti, la vendita dei biglietti va effettuata in modo da osservare tra i passeggeri la distanza interpersonale di almeno un metro. Nei casi in cui non fosse possibile il rispetto della distanza, i passeggeri dovranno necessariamente indossare la mascherina.

I punti cardine delle linee guida per i trasporti

  • Accessi contingentati alle stazioni, aeroporti e porti al fine di evitare affollamenti e ogni possibile occasione di contatto.
  • Predisposizione di piani operativi per differenziare i flussi di salita e discesa da un mezzo di trasporto e limitare gli spostamenti all’interno delle stazioni, aeroporti e porti nonché nelle aree di sosta dei passeggeri e di attesa del mezzo di trasporto.
  • Obbligo di distanziamento interpersonale di un metro a bordo dei mezzi.
  • Trasporto aereo: Mascherina obbligatoria per i passeggeri.
  • TPL, trasporto ferroviario, trasporto non di linea, trasporto marittimo e portuale: mascherina obbligatoria per i passeggeri, anche di stoffa, per la protezione del naso e della bocca.
  • Previsione di misure per la gestione dei passeggeri e degli operatori in caso di accertata temperatura corporea superiore dei 37,5℃.
  • Adozione di sistemi di informazione e divulgazione per il corretto uso dei dispositivi di protezione individuale nonché sui comportamenti da tenere negli spazi comuni e nei luoghi di transito dell’utenza.

Misure specifiche

Trasporto aereo
  • percorsi a senso unico all’interno dell’aeroporto e fino ai gate;
  • introduzione di termo-scanner per i passeggeri in arrivo e in partenza.
Trasporto pubblico locale stradale, lacuale e ferrovie concesse 
  • flussi separati di salita e discesa dei passeggeri con tempi di attesa del mezzo di trasporto idonei ad evitare contatti attraverso anche aperture differenziate delle porte;
  • applicazione di marker sui sedili non utilizzabili a bordo dei mezzi di superficie e dei treni metro;
  • aumento della frequenza dei mezzi nelle ore considerate ad alto flusso di passeggeri;
  • portata ridotta dei mezzi con numero massimo di passeggeri per consentire il rispetto della distanza di un metro.
Ove necessario, il conducente potrà decidere di non effettuare alcune fermate. Su mezzi dovranno esserci apparati di videosorveglianza e/o telecamere intelligenti per monitorare i flussi ed evitare assembramenti e sarà possibile sospendere la vendita e il controllo dei titoli di viaggio a bordo. Settore ferroviario
  • regolamentazione dell’utilizzo di scale e tappeti mobili per un adeguato distanziamento
  • limitazione dell’utilizzo delle sale di attesa
  • controlli di temperatura corporea ai gate
  • eliminazione della temporizzazione di chiusura delle porte esterne alle fermate al fine di facilitare il ricambio dell’aria all’interno delle carrozze ferroviarie;
  • potenziamento del personale dedito ai servizi di igiene e decoro a bordo treno;
  • distanziamento sociale a bordo assicurato attraverso un meccanismo di prenotazione a “scacchiera” sui treni a lunga percorrenza (con prenotazione online);
  • applicazione di marker sui sedili non utilizzabili;
  • adozione del biglietto nominativo al fine di identificare tutti i passeggeri e gestire eventuali casi di presenza a bordo di sospetti o conclamati casi di positività al virus;
  • sospensione dei servizi di ristorazione a bordo (welcome drink, bar, ristorante e servizi al posto).
Servizi di trasporto non di linea
  • Il passeggero non può occupare il sedile accanto al conducente;
  • Non più di due passeggeri sui sedili posteriori purché muniti di dispositivi di sicurezza. In mancanza dei dispositivi, consentito un solo passeggero;
  • Su vetture omologate al trasporto di sei o più persone, consentiti non più di due passeggeri per ogni fila di sedili purché muniti di mascherine. Se possibile, dotare le vetture di paratie divisorie;
  • Uso di dispositivo di protezione individuale per il conducente.

Se ami l’Italia mantieni le distanze

Il distanziamento sociale è e resta la prima arma, come ricordato dal premier Giuseppe Conte nella presentazione del Dpcm 26 aprile 2020, per arginare il Covid-19. Il provvedimento consente l’attività motoria anche oltre i 200 metri dalla propria abitazione, le passeggiate nei parchi, la possibilità per i bambini di giocare all’aria aperta. Ma sempre rispettando la distanza di sicurezza e utilizzando, quando questo non è possibile, i dispositivi di protezione individuale. Come accadrà nei cantieri, dove se per lavorare non è possibile mantenere la distanza interpersonale per azzerare l’effetto droplet, è obbligatorio l’uso della mascherina. Ma, ha ricordato il premier, i sindaci possono disporre la chiusura di aree pubbliche se non è possibile assicurare il rispetto delle prescrizioni.

Dal 4 al 17 maggio. E poi cosa ci sarà oltre il Dpcm 26 aprile?

Bar e ristoranti dal 4 maggio 2020 potranno effettuare oltre al domicilio il servizio da asporto. Ma cibi e bevande non possono essere consumati in pubblica via. Le persone dovranno mettersi in fila come avviene per i supermercati e non creare assembramenti. Nei prossimi giorni il ministro della Salute Roberto Speranza varerà un provvedimento sentinella, perché sarà necessario incrementare ancora di più l’attività di monitoraggio epidemiologico sull’andamento del Covid-19, in stretta collaborazione con le Regioni. Nel caso in cui la curva del contagio risalisse, torneremmo al lockdown di marzo 2020. Intanto però il premier Conte ha già spiegato che intende per il 18 maggio riaprire il commercio al dettaglio, servente e accessorio alle attività manifatturiere, i musei, le mostre e le biblioteche. E anche ridare il via libera gli allenamenti per le squadre sportive. Il 1 giugno 2020 è la data individuata per la riapertura al pubblico di bar, ristoranti, centri estetici e barbieri. Ma sui protocolli di sicurezza e sulle modalità di controllo c’è ancora molto da ragionare.  
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