Sicurezza sul lavoro

Cantiere in stabilimento industriale: i quattro aspetti del rapporto tra RSPP e coordinatore della sicurezza

Dalla definizione Piani di sicurezza e coordinamento alla gestione di affidatari e subaffidatari, come si regolano queste due figure se operano nel cantiere in uno stabilimento industriale?
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Cantiere in stabilimento industriale: i quattro aspetti del rapporto tra RSPP e coordinatore della sicurezza
Dopo aver analizzato e spiegato come dovrebbe funzionare la sinergia tra RSPP e coordinatore della sicurezza in un cantiere ordinario (ne abbiamo parlato in questo articolo dello stesso autore), Antonio Pedna, TechIOSH, AIEMA, AICW, socio AIAS, dedica un approfondimento sul tema considerando il contesto del cantiere in uno stabilimento industriale.

Il cantiere in uno stabilimento industriale

In un cantiere all’interno di uno stabilimento industriale è necessario che il RSPP incominci ad interagire con i tecnici che si dovranno occupare del progetto fin dall’inizio della fase di pianificazione. Ci sono infatti questioni relative alle interferenze tra i lavori e le attività eseguite all’interno dello stabilimento che dovranno essere concordate con il tecnico che sta pianificando il processo che sarà ospitato, il CSP. Oltre a questo, sarebbe opportuno che le aziende che saranno chiamate ad intervenire nell’appalto rispettassero i medesimi requisiti di qualificazione, organizzazione e formazione che sono stati previsti per le organizzazioni che lavorano ordinariamente nello stabilimento. Questo perché si suppone che, se alcuni di questi sono stati individuati come critici, non ha alcun senso che si facciano sconti o si sovraccarichi chi opera nel medesimo stabilimento, solo perché impegnato in un progetto di edilizia civile. È consigliabile che queste informazioni siano indirizzate a chi dovrà occuparsi della valutazione dell’idoneità tecnico professionale delle imprese esecutrici: committente, persona incaricata del ruolo di responsabile dei lavori o, spesso, coordinatore per l’esecuzione.

Definizione ed elaborazione del Piano di sicurezza e coordinamento

Se lo stabilimento ha implementato una procedura per l’accesso, e la relativa formazione propedeutica, il CSP deve esserne al corrente per inserire questi requisiti all’interno del PSC. Per quanto riguarda la delimitazione delle aree occupate dai lavori, anche nella migliore delle condizioni nella quale il cantiere viene completamente segregato rispetto allo stabilimento, e nemmeno varchi o accessi interferiscono con questo, può diventare necessario concordare sul piano pratico già anche solo le decisioni tecniche sul tipo di recinzione da adottare e come installarla. Per non parlare della possibile gestione delle emergenze, con l’analisi di quelle indotte dal cantiere allo stabilimento e viceversa, incluse le modalità per la reciproca comunicazione. L’RSPP di stabilimento deve essere coinvolto in tutti questi processi, e lo strumento che deve essere utilizzato per registrare le decisioni, in modo che siano veicolate correttamente all’appaltatore è il Piano di sicurezza e coordinamento. A questo proposito, il capitolo 2.2.1 dell’Allegato XV, indica come pertinente al suo contenuto, l’analisi degli elementi essenziali relativi all’area di cantiere relativi a:
  • l’eventuale presenza di fattori esterni che comportano rischi per il cantiere (lettera b);
  • gli eventuali rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l’area circostanze.
È consigliabile che le analisi vengano compiute in stretta collaborazione tra RSPP dello stabilimento e CSP del progetto, ciascuno in possesso di competenze ed informazioni specifiche che è necessario siano condivise. Probabilmente, in questo rapporto il RSPP potrà godere di una posizione permanente all’interno dell’organizzazione committente, mentre il CSP avrà un incarico legato solamente a questi lavori, per cui, nel rispetto delle responsabilità individuali, il primo sarà l’elemento di riferimento del processo, forte anche della conoscenza delle dinamiche, tecniche e manageriali, dell’azienda cui appartiene. Questo articolo è offerto da SIMPLEDO, la piattaforma web-based, organizzata in moduli, nata per monitorare e gestire a 360° tutte le attività del Manager HSE. Per maggiori informazioni clicca nel box qui sotto:

Gestione di affidatari e subaffidatari in cantiere in uno stabilimento industriale

Non è difficile che l’organizzazione che presidia la sicurezza all’interno dello stabilimento valuti l’ingresso di affidatari e subaffidatari una questione critica, e voglia avere un qualche controllo sulla loro qualificazione. È quindi possibile che questo processo sia gestito direttamente dal personale dello stabilimento, ovvero che il responsabile dei lavori esterno, nominato per il solo progetto edile, debba rendicontare o comunicare alla struttura di stabilimento alcune informazioni rilevanti. Occorre valutare che queste possono rendere più difficile il processo di selezione dei subappaltatori, gestito dall’affidatario, e quindi è consigliabile che questi requisiti siano definiti prima dell’affidamento, ed i suoi dettagli inseriti all’interno del contratto di appalto e nelle specifiche della prestazione che sarà fornita dal professionista incaricato di svolgere i compiti di Responsabile dei lavori. Analogamente, industrie particolarmente pericolose potrebbero avere definito specifici criteri per la pianificazione delle attività produttive, come regimi di permessi di lavoro e simili, che potrebbero avere ricadute sul contenuto del piano di sicurezza e coordinamento e le relative modalità di gestione. Allo stesso modo, è opportuno che l’RSPP di stabilimento individui, raccolga e trasmetta queste informazioni, incluse quelle relative ai processi di comunicazione previsti, al CSP perché siano inserite efficacemente nel Piano di sicurezza e coordinamento.

La cooperazione, il coordinamento e la reciproca informazione

È possibile che l’organizzazione committente dei lavori, che presidia le ordinarie attività che vengono svolte all’interno dello stabilimento, possa essere interessata a partecipare alle attività di cooperazione, coordinamento e di reciproca informazione promosse per lo sviluppo dei lavori di edilizia civile e presidiate principalmente dal CSE, o che stabilisca la necessità per le organizzazioni impegnate nei lavori edili di partecipare alle iniziative dello stabilimento. Questo può diventare una certezza quando non si riesce realizzare una separazione fisica tra il cantiere e lo stabilimento, ed è massimamente consigliabile che le imprese impegnate nel progetto edile siano gestite con i medesimi controlli dei lavoratori e delle organizzazioni che, invece, seguono le ordinarie attività di stabilimento. Anche queste circostanze sarebbe consigliabile che questi obblighi fossero definiti in anticipo, in fase di pianificazione e di redazione del PSC, in modo da diventare vincolanti contrattualmente. È comunque preferibile che le condizioni in cui scatta l’azione di coordinamento, che può essere, ad esempio:
  • una riunione;
  • la necessità di emettere una comunicazione formale;
  • un sopralluogo congiunto;
  • una presa in carico o una cessione di un’area o di un impianto;
  • l’attivazione di un processo finalizzato ad ottenere un permesso di lavoro;
siano chiaramente definite, soprattutto in relazione a chi è chiamato a presidiare il processo, se si tratta dello staff del progetto o di quello dello stabilimento. Wolters Kluwer ha creato una community online dedicata agli HSE Manager d’Italia e a tutti coloro che operano in questo settore. Ogni giorno contenuti originali, opinioni di esperti e altro materiale viene messo a disposizione della discussione tra gli addetti ai lavori, con un occhio all’attualità e l’altro alla normativa. Entra a far parte della community Wolters Kluwer per gli HSE Manager d’Italia  
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