Sicurezza sul lavoro

Bonifiche da amianto, come farle lo dice l’Inail

Un materiale altamente pericoloso e cancerogeno, che pervade silenzioso le nostre città e per il quale è necessario adottare misure di sicurezza specifiche
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Bonifiche da amianto, come farle lo dice l’Inail
Bonifica delle coperture in cemento amianto” e “Bonifica dei materiali contenenti amianto in matrice friabile” sono i due nuovi fact sheet disponibili sul portale dell’Inail, realizzati dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit). Il Dit promuove e svolge, in relazione all’evoluzione tecnologica dei sistemi di sicurezza del lavoro, attività di studio, ricerca e sperimentazione per sviluppare e validare buone prassi di gestione e di valutazione del rischio in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro e di vita dei lavoratori. I due vademecum sono rivolti quindi agli operatori specializzati al fine di aiutarli ad intervenire in totale sicurezza e in modo corretto in quegli ambienti che presentano contaminazioni dall’amianto. Come è noto questo minerale ed i Materiali Contenenti Amianto (MCA) sono stati largamente utilizzati su tutto il territorio Italiano fino agli anni ’90. Nel 1992 l’Italia ne ha bandito l’estrazione e l’impiego, classificato come cancerogeno nel 1973, ma ancora oggi sono presenti sul territorio nazionale numerosi siti industriali e civili contaminati dall’amianto ancora da bonificare.

Come sono classificati i materiali contenenti amianto

Il decreto ministeriale del 6 settembre 1994 distingue i materiali contenenti amianto in friabili e compatti. I primi possono essere facilmente sbriciolati con la semplice pressione manuale, mentre i secondi sono materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo tramite l’impiego di attrezzi meccanici. Tra i MCA compatti, le coperture in cemento amianto sono quelle che hanno avuto maggiore diffusione su scala nazionale, e la loro bonifica rappresenta una sfida sempre attuale per il nostro territorio.

Come bonificare i MCA in matrice friabile

I MCA friabili sono quelli aventi poca coesione e più elevate percentuali di amianto nella matrice. Essi quindi possono facilmente disperdere fibre nell’aria generando potenziali rischi per i lavoratori e la popolazione. Le principali caratteristiche tecniche per cui l’amianto è stato utilizzato nei MCA friabili sono la, ed è possibile trovare questi materiali in tantissimi settori, dalle industrie meccaniche all’allevamento, dall’artigianato fino alla distribuzione di energia elettrica, acqua e gas. Per questi materiali i metodi di bonifica citati nel D.M. 6 settembre 1994 sono la rimozione e il confinamento, sia statico che dinamico. Sebbene presenti costi iniziali maggiori rispetto agli altri metodi, la rimozione è il metodo più adatto per i materiali in matrice flessibile, in quanto consente di eliminare definitivamente il rischio associato a questo minerale. Il confinamento statico invece è particolarmente indicato nel caso di materiali facilmente accessibili e consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che separa le aree in bonifica dal resto dell’edificio, mentre quello dinamico prevede l’installazione di un sistema di estrazione dell’aria.

Come bonificare i MCA in matrice compatta

Come già detto precedentemente i MCA compatti sono stati molto utilizzati in Italia per la realizzazione di coperture in cemento amianto, grazie ad alcune caratteristiche di questo materiale come l’ottima resistenza meccanica e all’attacco chimico, la resistenza ignifuga e l’anticondensa. I fact sheet indicano che prima di intervenire è necessario valutare lo stato di degrado della copertura indagando alcuni descrittori, tra cui la friabilità del materiale, lo stato della superficie, la presenza di sfaldamenti o rotture. Solo dopo aver individuato eventuali forme di degrado è possibile proseguire con la corretta procedura di bonifica. La bonifica delle coperture in cemento amianto avviene in ambiente aperto, non confinabile e deve essere condotta limitando il più possibile la dispersione di fibre in aria.

I metodi

I metodi di bonifica più utilizzati sono:
  • la rimozione
  • l’incapsulamento
  • la sovracopertura.
Per la rimozione si procede salvaguardando l’integrità del materiale in tutte le fasi dell’intervento: smontaggio, sollevamento, primo imballaggio, messa a terra con idoneo mezzo meccanico, secondo e definitivo imballaggio. Le lastre vanno rimosse utilizzando utensili manuali o attrezzi meccanici provvisti di sistemi di aspirazione. L’incapsulamento invece si effettua mediante prodotti impregnanti, ovvero che penetrano nel materiale legando le fibre di amianto tra loro e con la matrice cementizia, o ricoprenti, dopo aver preliminarmente aspirato la superficie del manufatto e averne rimosso tutti i frammenti e le parti distaccate. Il metodo della sovracopertura invece consiste nel porre una nuova copertura al di sopra di quella in cemento amianto, che viene lasciata in sede solo se è in grado di sopportare il carico che viene aggiunto. Per consentire il fissaggio della nuova copertura questo metodo comporta la foratura della vecchia copertura in cemento amianto, per questo il fact sheet raccomanda attenzione perché se non eseguita correttamente potrebbe favorire la fuoriuscita di fibre.

Protezione e misure di sicurezza

Per entrambe le bonifiche i fact sheet pongono attenzione specifica alle misure di sicurezza e ai dispositivi di protezione da utilizzare durante gli interventi. Innanzitutto preliminarmente ad ogni intervento di bonifica è necessario delimitare l’area di cantiere, da segnalare con appositi cartelli di avvertenza del pericolo di inalazione delle fibre di amianto. Per l’accesso all’area di lavoro invece è necessario l’utilizzo di DPI di III categoria, in particolare il fact sheet consiglia l’utilizzo di maschere pieno facciali monouso da indossare sotto il copricapo della tuta di lavoro, l’utilizzo di stivali in gomma, guanti e tute in tessuto non tessuto. Particolare attenzione viene posta anche all’uscita dall’area di lavoro. Il fact sheet consiglia di togliere la contaminazione più evidente dagli indumenti, rimuovere i nastri adesivi utilizzati per sigillare guanti e calzari e fare la doccia accuratamente togliendo tutti gli indumenti a eccezione del respiratore. Le ultime sezioni dei fact sheet sono dedicate alla corretta gestione dei rifiuti, alla loro classificazione e alle normative di riferimento; l’allontanamento dei rifiuti dall’area di lavoro deve evitare la dispersione di fibre in aree esterne non confinabili.
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