Aspettando le edizioni 2026 delle ISO 9001 e ISO 14001
Le norme ISO 9001 (sistemi di gestione per la qualità) e ISO 14001 (sistemi di gestione ambientale) – entrambe aggiornate l’ultima volta nel 2015 – stanno attraversando un nuovo ciclo di revisione destinato a concludersi nel 2026.
ISO prevede riesami periodici per mantenere gli standard al passo coi tempi, e oggi il contesto impone di affrontare sfide emergenti come la sostenibilità climatica, la digitalizzazione e l’etica. Queste revisioni hanno come obiettivo garantire che le norme rispondano alle esigenze attuali e future delle organizzazioni, migliorandone comprensione e applicabilità.
In Italia UNI, ente nazionale di normazione, sottolinea che l’attuale revisione di ISO 9001 è un evento di grande importanza per l’evoluzione dei sistemi di gestione della qualità, coinvolgendo migliaia di aziende certificate chiamate ad adeguarsi nei prossimi anni.
L’aggiornamento in corso è quindi visto come un passaggio fondamentale
L’aggiornamento in corso è visto come un passaggio fondamentale per mantenere efficaci i sistemi di gestione e per integrarvi i nuovi temi che stanno cambiando il mondo del lavoro, ad esempio cambiamenti climatici e l’intelligenza artificiale, ma anche altri.
Le tempistiche di pubblicazione sono differenti: la normativa ambientale è più avanzata
Il processo di revisione delle norme ISO 14001 e ISO 9001 segue tempistiche differenti, con la norma ambientale più avanzata rispetto a quella sulla gestione della qualità.
Per la futura ISO 14001:2026, a giugno 2025 il Draft International Standard (DIS) è stato ufficialmente approvato, consentendo il passaggio alla fase successiva, denominata Final Draft International Standard (FDIS).
Cosa sono il DIS e il FDIS?
Il DIS è la bozza ufficiale sottoposta a votazione da parte degli enti nazionali di normazione, tra cui UNI per l’Italia. In questa fase si raccolgono commenti e si vota il testo proposto. L’approvazione ottenuta significa che il documento può proseguire verso la pubblicazione del FDIS, ossia la bozza finale della norma.
Il FDIS rappresenta la versione definitiva sottoposta a un’ultima votazione formale “Sì/No”, senza più modifiche di sostanza. In caso di approvazione, la norma sarà ufficialmente pubblicata, il che è atteso nei primi mesi del 2026, come ISO 14001:2026.
La revisione della ISO 9001:2026 è più arretrata
Per la revisione della ISO 9001:2026, la situazione è più arretrata. Dopo la circolazione dei primi due Committee Draft (CD1 e CD2) tra il 2024 e l’inizio del 2025, la bozza è stata restituita al gruppo di lavoro a seguito della consultazione pubblica e dei numerosi commenti pervenuti. I CD sono le versioni preliminari preparate dal comitato tecnico (ISO/TC 176) che non hanno ancora valore ufficiale di DIS.
I commenti raccolti indicano che sono necessarie ulteriori modifiche e approfondimenti prima di poter procedere alla fase DIS, in cui il testo acquista ufficialità e viene sottoposto a votazione internazionale. Di conseguenza, i tempi per ISO 9001:2026 risultano più estesi: il DIS è ora previsto tra la fine del 2025 e i primi mesi del 2026, mentre la pubblicazione definitiva rimane pianificata indicativamente per settembre 2026, come da roadmap ufficiale.
Dopo la pubblicazione delle nuove norme, verrà stabilito un periodo di transizione durante il quale le organizzazioni certificate alle versioni precedenti dovranno adeguarsi alle versioni 2026. Tradizionalmente, per aggiornamenti di questo tipo, la transizione concessa è di 3 anni a partire dalla data di pubblicazione.
I certificati ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015 potranno rimanere validi fino alla fine del 2029
Ciò significa che, indicativamente, i certificati ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015 potranno rimanere validi fino alla fine del 2029, entro cui tutte le aziende dovranno aver aggiornato il proprio sistema ed essere certificate secondo le nuove edizioni.
Tuttavia, va notato che se le modifiche introdotte risultassero effettivamente limitate (soprattutto per ISO 14001), gli enti di accreditamento potrebbero valutare una transizione più breve.
Linee guida obbligatorie sulla migrazione delle certificazioni: chi le gestirà?
Sarà l’International Accreditation Forum (IAF), in coordinamento con ISO, a emanare linee guida obbligatorie sulla migrazione delle certificazioni: le date ufficiali di inizio e fine del periodo transitorio verranno stabilite dall’IAF e recepite a livello nazionale dagli enti come Accredia.
Per chi desidera consultare i testi ufficiali delle bozze (DIS/FDIS) e prepararsi in anticipo, è possibile reperirli attraverso i canali ISO e UNI.
Le versioni draft in inglese sono rese disponibili dall’ISO, ad esempio tramite l’Online Browsing Platform, oppure possono essere richieste tramite gli enti nazionali di normazione.
In Italia, UNI mette a disposizione dei professionisti interessati le bozze in italiano non appena pronte: ad esempio, attraverso la piattaforma “Obiettivo 9001” ha già distribuito ai propri iscritti i testi del Committee Draft 2 di ISO 9001 sia in lingua inglese che in lingua italiana.
Le principali novità previste per ISO 9001:2026
La futura ISO 9001:2026 conserverà l’impianto generale della norma attuale, ma introdurrà diversi aggiornamenti significativi emersi dalle bozze di lavoro. In base all’ultimo Committee Draft diffuso da ISO/TC 176, sono previsti riferimenti espliciti alla “cultura della qualità” e ai principi etici nella gestione; inoltre verranno introdotte nuove definizioni allineate con la revisione di ISO 9000 (il vocabolario dei termini qualità).
Un cambiamento strutturale riguarda il tema di rischi e opportunità: la nuova ISO 9001 li tratterà in modo distinto e più chiaro, creando due sottopunti dedicati (6.1.2 “Azioni per affrontare i rischi” e 6.1.3 “Azioni per cogliere le opportunità”), così da evitare sovrapposizioni.
Altra novità è l’attenzione alle modalità di lavoro moderne: viene fatto riferimento specifico alla “infrastruttura per il lavoro da remoto e ibrido”, riconoscendo i cambiamenti organizzativi degli ultimi anni. Infine, è in fase di riscrittura l’Appendice A (informativa) per introdurre il concetto di “opportunity-based thinking” – complementare al risk-based thinking.
Rafforzamento dell’enfasi sull’approccio basato sul rischio
Oltre a queste modifiche puntuali, i gruppi di lavoro ISO hanno indicato alcune direttrici di evoluzione più ampie per ISO 9001. La struttura di alto livello (High Level Structure, ora chiamata Harmonized Structure) rimarrà sostanzialmente invariata, ma il linguaggio dei requisiti sarà aggiornato e reso più chiaro.
Si prevede un rafforzamento dell’enfasi sull’approccio basato sul rischio in tutti i processi e una maggiore attenzione alla resilienza organizzativa (capacità di adattarsi ai cambiamenti).
Verranno inoltre integrati meglio temi di digitalizzazione e nuove tecnologie – con riferimenti alle informazioni digitali e all’uso di strumenti “intelligenti” – e ci sarà un richiamo più forte alla gestione della catena di fornitura (filiera) e alla governance etica nelle organizzazioni.
Anche la consapevolezza climatica rientra tra i trend emergenti considerati: pur essendo ISO 9001 focalizzata sulla qualità, la revisione intende incoraggiare le organizzazioni a tenere conto delle sfide di sostenibilità che influenzano contesti e stakeholder.
La nuova ISO 9001:2026 non stravolgerà i requisiti esistenti ma apporterà affinamenti mirati per renderli più aderenti alle realtà odierne e per promuovere una cultura della qualità più robusta e moderna.
Le novità previste per ISO 14001:2026
Anche in questo caso gli enti normatori hanno adottato un approccio conservativo: l’obiettivo dichiarato è limitare le modifiche e migliorare la comprensione dei requisiti esistenti, evitando di introdurre requisiti nuovi che possano appesantire la transizione.
La bozza di aggiornamento (Draft ISO 14001:2025) riflette questa linea: il testo sarà adeguato alla versione più recente della struttura di alto livello comune a tutti gli standard di sistemi di gestione, garantendo allineamento formale con le altre norme.
L’Annex A informativo di ISO 14001 verrà potenziato
Molti requisiti sono stati riformulati o arricchiti con note esplicative, allo scopo di eliminare ambiguità e chiarire meglio cosa viene richiesto senza alterarne il significato. Inoltre, l’Annex A informativo di ISO 14001 verrà potenziato con indicazioni più dettagliate su alcuni temi chiave individuati dalla comunità tecnica, fornendo esempi e spiegazioni per facilitare l’interpretazione uniforme dei punti più critici.
I principi fondanti di ISO 14001 rimarranno invariati. La nuova edizione continuerà a basarsi sul pensiero del ciclo di vita (valutare gli impatti ambientali dall’estrazione delle materie prime fino allo smaltimento), sul risk-based thinking applicato agli aspetti ambientali, sul ruolo centrale della leadership e sull’impegno al miglioramento delle prestazioni ambientali.
Il cambiamento climatico sarà enfatizzato, benché già faccia parte degli obiettivi della norma 2015
Temi attuali come il cambiamento climatico saranno ulteriormente enfatizzati nelle linee guida, ma già fanno parte degli obiettivi della norma 2015 e non richiederanno requisiti aggiuntivi oltre a quelli esistenti. Anche la gestione della comunicazione e della documentazione rimarrà in linea con l’impostazione attuale, con qualche chiarimento su aspettative e buone prassi.
In breve, per le organizzazioni già conformi a ISO 14001:2015, l’aggiornamento del 2026 dovrebbe comportare cambiamenti molto modesti a livello di sistema di gestione: si tratterà soprattutto di adeguare il linguaggio della propria documentazione e di assicurarsi di interpretare correttamente alcuni requisiti, più che di implementare nuovi processi sostanziali.
Questo approccio “soft” è stato voluto per rendere la transizione il più semplice possibile, dato che ISO 14001:2015 è considerata ancora attuale e solida nei suoi elementi fondamentali.
Prepararsi all’aggiornamento del proprio sistema di gestione
I temi proposti nella revisione delle norme ISO 9001 e ISO 14001 sono senza dubbio interessanti e rappresentano spunti utili per migliorare i sistemi di gestione esistenti. Per le organizzazioni che vogliono ragionare in termini di evoluzione e integrazione dei nuovi concetti – come la cultura della qualità, l’etica, la gestione dei rischi e delle opportunità, o le questioni legate al cambiamento climatico – è già possibile iniziare a riflettere su come inserirli nei propri processi e nella documentazione.
Cosa devono fare le aziende?
Se questi temi non risultano prioritari o rilevanti per l’organizzazione, almeno in questa fase, per quanto riguarda il mantenimento della conformità del sistema di gestione aziendale ai nuovi standard, è ancora presto per intervenire.
Le nuove edizioni delle norme non sono state ancora pubblicate e il processo di revisione è in fasi diverse per ISO 9001 e ISO 14001. Fino a quando non saranno disponibili i testi definitivi – o almeno il Final Draft International Standard (FDIS), che rappresenta la versione praticamente definitiva – non ha senso stravolgere documenti o procedure con un approccio frettoloso.

