Analisi del contesto e valutazione dei rischi da Covid-19
                                Un approccio moderno alla valutazione dei rischi richiede che si parta da una comprensione del contesto. Anche la ISO 45001 indica che il contesto è un elemento imprescindibile per la valutazione dei rischi e delle opportunità.
Vediamo che cosa si intende per analisi del contesto e in che modo sia possibile utilizzare tale analisi per la valutazione dei rischi.
Recentemente è stata realizzata una valutazione dei rischi dovuti ai cambiamenti del contesto in conseguenza del Covid-19 presso la filiale italiana di un’azienda tedesca. Si trattava di un’applicazione del protocollo di valutazione dei rischi derivanti dal Covid di Bisio, Campanini e Santucci.
Modalità dell’analisi del contesto: l’analisi PESTLE
Il processo di analisi del contesto è avvenuto attraverso i seguenti passaggi:
- Un incontro di avvio del progetto di applicazione del protocollo in cui un gruppo di regia ha definito obiettivi, modalità, tempi, livelli di partecipazione; si è deciso di procedere creando un apposito gruppo per l’analisi del contesto comprendente diverse parti interessate interne ed esterne
 - Si è quindi costituito un gruppo di lavoro comprendente le parti interessate, fra cui management in rappresentanza di diverse funzioni aziendali, RLS, alcune terze parti (appaltatori)
 - Con il gruppo di lavoro è stata realizzata un’analisi PESTLE (cioè un’analisi dei fattori politici, economici, sociali, tecnologici, legali e ambientali) integrata con alcuni altri fattori (umani e organizzativi); dopo un primo incontro di avvio ogni membro del gruppo ha elaborato e inviato una propria analisi dei fattori a un collettore che ha poi provveduto a sintetizzare e raccordare i diversi contributi.
 
Dall’analisi PESTLE all’identificazione dei fattori di rischio
Un’analisi del contesto può avere numerosi impieghi. Nella fattispecie si volevano mettere a fuoco i fattori derivanti dall’epidemia Covid che potevano avere un impatto sulla sicurezza e sulla salute (ad esclusione dei fattori già noti quali il rischio biologico, i rischi derivanti dal lavoro agile emergenziale, lo stress specifico da epidemia).
A partire dai risultati dell’analisi PESTLE sono stati individuati 15 scenari che potevano portare rischi per la sicurezza e la salute.
Tali scenari sono stati discussi con la Direzione aziendale che ha individuato un sottoinsieme di 5 scenari prioritari (valutando la loro probabilità di accadimento e la significatività delle possibili conseguenze).
Sulla significatività di tali 5 scenari e dei rischi connessi è stato poi espresso un parere anche da un ristretto gruppo di attori che aveva partecipato all’analisi PESTLE.
Ad esempio, uno degli scenari riguardava la possibilità che in ragione della nuova organizzazione del lavoro (che prevedeva un maggiore ricorso al lavoro da casa rispetto a prima) alcuni spazi aziendali non fossero più adatti in quanto concepiti in base a un’organizzazione del lavoro precedente.
I rischi connessi a una carente gestione di questo scenario includevano il fatto che la gestione di eventuali emergenze non fosse più ottimizzata come in precedenza.
Contesto e valutazione dei rischi
Per ciascuno degli scenari individuati si è proceduto a un’analisi del rischio acquisendo informazioni che consentissero di procedere a una valutazione della probabilità e della gravità delle possibili conseguenze.
Tali informazioni sono state ottenute in parte tramite l’analisi di documentazione aziendale, in parte tramite interviste ad attori organizzativi.
Una scala di probabilità e di danno per i fattori di cambiamento era disponibile all’interno del protocollo di valutazione del rischio utilizzato.
Alcuni esperti e rappresentanti di parti interessate si sono espressi riguardo all’attribuzione della probabilità e della gravità per ciascuno dei fattori di rischio individuati, sulla base delle informazioni disponibili.
La determinazione del rischio grezzo in una prima matrice di rischio ha poi tenuto conto di eventuali misure già in essere per determinare il rischio residuo in una seconda matrice di rischio.
Nello scenario assunto come esempio, si è definito che in caso di avveramento dello stesso la probabilità di danno sarebbe stata in ogni caso bassa, e la gravità media. Il rischio residuo è stato considerato pari al rischio grezzo in quanto non erano al momento state pensate specifiche misure per ridurre gli effetti di tale scenario.
Verso il rischio ALARP
Sono state individuate misure di riduzione dei rischi, e su tali misure si è attivato un confronto con le parti interessate, per definire se con l’implementazione di tali misure si raggiungesse il livello di rischio più basso ragionevolmente praticabile (ALARP).
Una riunione finale del gruppo di regia e delle parti interessate ha consentito di discutere i risultati dell’analisi e di iniziare a predisporre un piano d’azione.
Nello scenario preso ad esempio, gli esperti e le parti interessate hanno definito che per raggiungere il rischio ALARP nella gestione di tale scenario, occorrerebbe procedere a una verifica del piano di evacuazione, in particolare per verificare se le procedure al momento adottate:
- fossero adeguate in caso di emergenza a monitorare il numero di persone presenti in azienda
 - fossero in grado di garantire la presenza delle persone delle squadre di emergenza nonostante la ridotta presenza di personale
 - fossero in grado anche di gestire con tempestività l’individuazione e gestione di eventuali malori, vista la minore presenza in azienda
 
Bibliografia
- Bisio C. Gestione della sicurezza nei sistemi sociotecnici, EPC, Roma, 2019
 - Bisio C., Campanini P, Santucci P., Protocollo VRE-C per la valutazione dei rischi derivanti dall’epidemia Covid-19, 2020
 - ISO 45001:2018
 
                                    

