Mobilità sostenibile: dai comportamenti virtuosi dei singoli agli interventi governativi

Il cambiamento climatico va affrontato con una serie di interventi multi livello che coinvolgano tutti: cittadini, Governo e Amministrazioni Locali. Come si evince dalla struttura del Decreto Clima
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Mobilità sostenibile: dai comportamenti virtuosi dei singoli agli interventi governativi
L’occasione per parlare delle strategie messe in campo per contrastare gli effetti del cambiamento climatico ha radici lontane ed è data dall’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del D.L. 14 ottobre 2019, n. 111, che introduce misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE per la qualità dell’aria. Le nuove norme, unitamente agli eco-incentivi inseriti nella Legge di Bilancio 2019, mirano a incentivare comportamenti e azioni virtuose, programmando una serie di interventi multilivello, idonei a coinvolgere tutti gli attori responsabili. Vediamo quali sono le principali novità introdotte dal decreto clima in merito alla mobilità sostenibile. E in che cosa consistono gli eco-incentivi in materia di mobilità sostenibili, nonché le loro potenziali implicazioni nel breve e nel lungo periodo. Il contesto: mobilità sostenibile, anzi “le” mobilità sostenibili La strategia: interventi urgenti multi-livello volti a innescare un circolo virtuoso Gli interventi in materia di mobilità sostenibile nel Decreto Clima Gli eco-incentivi per l’acquisto di auto elettriche e ibride La rivoluzione della (e nella) mobilità

Il contesto: mobilità sostenibile, anzi “le” mobilità sostenibili

Nel rapporto speciale su “Cambiamenti climatici, desertificazione, degrado terrestre, sostenibilità del territorio, sicurezza alimentare e flussi di gas serra negli ecosistemi terrestri”, il Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici dell’Onu (IPCC) ha evidenziato la stretta relazione che sussiste fra tutti questi fattori e le anomalie climatiche cui stiamo assistendo negli ultimi anni. Alcune delle misure suggerite per ridurre le emissioni di gas serra – ha sottolineato l’IPPC – “hanno un impatto tangibile ed immediato”, mentre altre “richiedono decenni per ottenere risultati”. In sostanza, “vi è la necessità di apprestare interventi globali e tempestivi al fine di arginare conseguenze nocive ulteriori, ma anche di elaborare azioni che interessino una molteplicità di settori, sfruttando prima di tutto le potenzialità delle soluzioni naturali per diminuire le emissioni di gas serra”. Un settore all’interno del quale è possibile intervenire per la riduzione delle emissioni inquinanti è senz’altro costituito dalla mobilità.

I soggetti coinvolti nell’obiettivo della riduzione delle emissioni

Mobilità intesa in senso collettivo. Occorre parlare non soltanto di mobilità sostenibile ma delle diverse mobilità sostenibili. Perché diversi sono gli attori che oggi sono chiamati ad intervenire per ridurre le emissioni:
  1. i singoli cittadini, attraverso il maggior ricorso a mezzi di trasporto meno inquinanti, come biciclette, anche con pedalata assistita, oppure auto ibride o elettriche, o il ricorso al trasporto pubblico locale;
  2. le Amministrazioni Locali, con l’acquisto di veicoli ibridi o elettrici per il trasporto locale, in primis quello scolastico;
  3. il Governo centrale, con lo stanziamento di fondi da destinare alla realizzazione di infrastrutture che migliorino il trasporto pubblico: recentemente, il Decreto Clima ha stanziato fondi per la realizzazione di corsie preferenziali per il trasporto locale, tra qualche anno si predisporranno fondi magari per elettrificare tratti di tali corsie, così che gli autobus viaggino direttamente attaccati alla rete elettrica, come il vecchio filobus;
  4. il Governo centrale, attraverso l’erogazione di una serie di incentivi e di sgravi destinati ai singoli cittadini, per chi rottama l’auto tradizionale o acquista un’auto elettrica (per questi ultimi, recentemente sono stati introdotti una serie di eco incentivi nella Legge di Bilancio 2019);
  5. accordi fra grandi gruppi privati, per la sperimentazione di nuove tecnologie per la mobilità sostenibile, come il protocollo d’intesa siglato tra Autostrade e Siemens per avviare lo studio di fattibilità per l’elettrificazione di sei chilometri posti lungo la A35 Brebemi, l’infrastruttura che collega direttamente Milano e Brescia, che quindi potrebbe diventare la prima autostrada elettrificata d’Italia, in cui cioè i veicoli abilitati avranno la possibilità di viaggiare “agganciati” alla rete elettrica; oppure ancora la sottoscrizione di accordi per incrementare il numero di colonnine di ricarica per le auto elettriche, soprattutto lungo la rete autostradale.

La strategia: interventi urgenti multi-livello volti a innescare un circolo virtuoso

Secondo il Governo, il Decreto Clima ha l’obiettivo di realizzare una serie di “misure positive, concrete, destinate a coinvolgere amministrazioni a più livelli, esperti e cittadini”, sulla scia di quel Green New Deal indicato nel programma di governo, “che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell’ambiente tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale”.

Gli obiettivi della riforma (in fieri)

Misure urgenti in tutti i settori considerati estremamente vulnerabili ai cambiamenti climatici: acqua, agricoltura, biodiversità, costruzioni ed infrastrutture, energia, prevenzione dei rischi industriali rilevanti, salute umana, suolo ed usi correlati, trasporti. Logica sottesa alle misure previste: incentivare comportamenti ed azioni virtuose programmando una serie di interventi multilivello, idonei a coinvolgere tutti gli attori responsabili (e quindi le amministrazioni ma anche i cittadini), ma di farlo con un preciso contingente temporale. Tempistiche e scopo: le azioni dovranno essere realizzate in tempi brevi e secondo una programmazione che evidenzi le responsabilità degli interventi, in modo che, al termine del periodo indicato, si possano effettivamente verificare i risultati, misurare l’efficacia delle azioni poste in essere, attribuire meriti e demeriti e, infine, stabilire una nuova strategia di intervento che sia effettivamente calibrata sugli obiettivi non ancora raggiunti.
In quest’ottica, si prevede che – entro lo stesso termine entro il quale il decreto-legge deve essere convertito in legge, pena la perdita di efficacia – verrà approvato un Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria. Che avrà “carattere ricognitivo rispetto ai piani e programmi che in maniera trasversale o incidentale già si occupano anche del contrasto ai cambiamenti climatici e di miglioramento della qualità dell’aria”. Di conseguenza, e “in coerenza con quanto indicato dal programma di governo”, ciascuna amministrazione pubblica promuove e “conforma le attività di propria competenza al raggiungimento degli obiettivi di contrasto ai cambiamenti climatici e miglioramento della qualità dell’aria”.

Gli interventi in materia di mobilità sostenibile nel Decreto Clima

Il primo pacchetto di misure riguarda le mobilità sostenibili. Innanzitutto il “buono mobilità” destinato ai cittadini che risiedono in Comuni che superano i limiti di emissioni inquinanti indicati dalla normativa europea sulla qualità dell’aria.

Il “buono mobilità”

Cos’è: il buono consiste in un contributo di 500 o 1.500 euro per chi rottama rispettivamente un motociclo o un’auto fino alla classe euro 3 entro il 31 dicembre 2021. Possibili utilizzi: il “buono mobilità” potrà essere usato per acquistare abbonamenti di trasporto pubblico locale o biciclette anche a pedalata assistita. Dotazione:
  • 5 milioni di € per l’anno 2019;
  • 70 milioni di € per l’anno 2020;
  • 70 milioni di € per l’anno 2021;
  • 55 milioni di € per l’anno 2022;
  • 45 milioni di € per l’anno 2023
  • 10 milioni di € per l’anno 2024
Copertura: alla relativa copertura si provvede mediante corrispondente utilizzo, per ciascuno degli anni 2019, 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024 di quota parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di CO2, versata dal GSE ad apposito capitolo del bilancio dello Stato, che resta acquisita definitivamente all’erario. Scopo: ridurre le emissioni climalteranti. Caratteristiche del buono mobilità:
  • non costituisce reddito imponibile del beneficiario;
  • non rileva ai fini del computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente.
Modalità e termini per l’ottenimento e l’erogazione del beneficio: verranno stabiliti da un decreto ministeriale, entro metà dicembre.

Fondi per i trasporto pubblico

Il secondo incentivo per le mobilità sostenibili riguarda l’istituzione di un fondo per finanziare progetti di creazione, prolungamento, ammodernamento di corsie preferenziali di trasporto pubblico locale. Il Governo ha autorizzato una spesa di 20 milioni di € per ciascuno degli anni 2020 e 2021 (alla relativa copertura si provvede mediante corrispondente utilizzo, per ciascuno degli anni 2020 e 2021, di quota parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di CO2, anche in questo caso versata dal GSE ad apposito capitolo del bilancio dello Stato, che resta acquisita definitivamente all’erario). Entro fine novembre dovrà essere emanato un decreto del ministro dell’ambiente, con il quale saranno stabilite le modalità e i termini di presentazione delle domande. Infine, è previsto uno stanziamento per i Comuni con particolari livelli di inquinamento che realizzano o implementano il trasporto scolastico dei bambini della scuola dell’infanzia statale e comunale attraverso mezzi di trasporto ibridi elettrici o non inferiori a euro 6, immatricolati per la prima volta dopo il 31 agosto 2019.

Gli eco-incentivi per l’acquisto di auto elettriche e ibride

Il decreto che rende operativi gli incentivi auto e moto green 2019 (stabiliti nella Legge di Bilancio 2019) è arrivato nel mese di aprile 2019 (G.U. n. 82/2019). Si tratta del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, che rende attiva la procedura di erogazione degli sconti sull’acquisito di veicoli a ridotte emissioni di CO2. È stato previsto un bonus per l’acquisto di auto elettriche e ibride (con emissioni fino a 20 grammi di biossido di carbonio per chilometro) che va:
  • dai 4.000 euro (in assenza di veicolo da rottamare della medesima categoria di classe 1, 2, 3 e 4),
  • fino a 6.000 euro (in caso di contestuale rottamazione di un veicolo della medesima categoria di classe 1, 2, 3 e 4).
Il bonus è riconosciuto a chi acquista – anche in locazione finanziaria – e immatricola in Italia dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021 un veicolo nuovo di fabbrica destinato al trasporto di persone avente al massimo 9 posti totali e prezzo inferiore a 50.000 euro IVA esclusa. La Legge di Bilancio 2019 stabilisce inoltre una detrazione fiscale per i contribuenti pari al 50% delle spese sostenute dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021 per l’acquisto e la posa di infrastrutture di ricarica elettrica non accessibili al pubblico. La detrazione è calcolata su un ammontare non superiore a 3.000 euro. A livello nazionale, sono inoltre in vigore ulteriori agevolazioni, come ad esempio la completa esenzione dal pagamento del bollo per i cinque anni che seguono l’immatricolazione e sconti previsti anche per quelli successivi. Anche alcune polizze dell’assicurazione prevedono premi ridotti per le auto elettriche. Con percentuali che variano dal 30% al 50% a seconda del modello e della tipologia di copertura richiesta.

La rivoluzione della (e nella) mobilità

Il futuro è già qui: la rivoluzione della (e nella) mobilità sostenibile. Obiettivo quotidiano di ogni persona: non soltanto quello di spostarsi in tempi ragionevoli e in sicurezza, per raggiungere il luogo di lavoro, un luogo di vacanza o altro. Ma anche quello di spostarsi producendo meno emissioni inquinanti possibile. Naturalmente occorre un innesco: un (grande) cambiamento culturale nelle persone, che faccia acquisire consapevolezza su almeno due fattori decisivi:
  • come posso utilizzare il mio mezzo di trasporto in maniera che inquini il meno possibile?
  • quali sono gli strumenti che la mia città mi mette a disposizione per spostarmi senza inquinare?
Tocca al legislatore accelerare. Per stare al passo con i tempi, non accumulare ritardi, incentivare comportamenti virtuosi e innescare, anche da questo punto di vista, quei comportamenti in grado di contribuire al raggiungimento delle molteplici sostenibilità. Ambientali, sociali ed economiche in primis.
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