2,4 milioni di italiani vivono in zone alluvionali ad alto rischio
I cambiamenti climatici e le necessarie strategie per intervenire in tempi rapidi e con strumenti ad hoc, specialmente in un territorio come quello italiano, esposto a rischi idrogeologici di estrema violenza. Sono queste le tematiche principali della “Giornata Nazionale della Prevenzione e Mitigazione del Rischio Idrogeologico”, organizzata dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e il Consiglio Nazionale dei Geologi.
L’evento di giovedì 18 aprile, presso l’Acquario Romano della Capitale, vede la partecipazione, tra gli altri, di Matteo Salvini (Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Nello Musumeci (Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare), Gilberto Pichetto Fratin (Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Fabrizio Curcio (Capo Dipartimento della Protezione Civile), Massimo Sessa (Presidente Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici), Maria Siclari (Direttore Generale ISPRA) e Errico Stravato (Amministratore Delegato SOGESID).
Prevenzione e Mitigazione del Rischio Idrogeologico: i rischi
Bisogna sempre partire dai numeri. A testimoniare la necessità di agire con estrema solerzia. Le ultime stime dicono che 6,8 milioni di abitanti risiedono in aree a rischio alluvionale medio e 2,4 milioni vivono in zone alluvionali ad alto rischio. Complessivamente il 15% della popolazione. Per fronteggiare in modo sistematico il problema del dissesto idrogeologico in Italia si stima un fabbisogno minimo di 26,58 miliardi di euro per opere di prevenzione e mitigazione.
Nelle intenzioni di Ingegneri e Geologi, la Giornata si propone di diventare un “punto di riferimento annuale per la discussione e lo scambio di conoscenze e pratiche all’avanguardia nel campo della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico”. Il convegno mira a delineare nuove strategie efficaci e sostenibili per proteggere il nostro Paese e le sue comunità dalle conseguenze sempre più frequenti e severe del rischio idrogeologico.
Processi semplificati per la manutenzione
“La lotta contro il dissesto idrogeologico – afferma Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI – è una delle sfide più pressanti che la nostra società deve affrontare”. Diventa importante, dunque, “concepire una nuova progettazione di opere idrauliche in grado di rispondere adeguatamente ai cambiamenti delle tipologie di eventi, quali ad esempio le bombe d’acqua. Inoltre, è necessario intervenire con estrema efficacia sui tempi di realizzazione delle opere che, secondo tutti gli indicatori, in Italia richiedono anni. Oltre tutto questi ritardi comportano l’utilizzo, rispetto a quelle già destinate, di numerose risorse aggiuntive da parte dello Stato con erogazione derivante dai vari decreti aiuti”.
Per Perrini è inoltre prioritario “definire processi semplificati per l’esecuzione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, da autorizzare attraverso protocolli standard. Infine, servono imprese altamente qualificate e specializzate”.
Interventi non strutturali
Per Arcangelo Francesco Violo, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, “Occorre programmare una serie di interventi non strutturali mediante i quali contribuire significativamente alla prevenzione delle conseguenze dei sempre più frequenti eventi metereologici estremi”. La decisione di istituire, dunque, la Giornata Nazionale della Prevenzione e Mitigazione del Rischio Idrogeologico “nasce dalla consapevolezza di un problema sempre più diffuso nel nostro Paese”.
Ecco perché diventa strategico e lungimirante, anche alla luce degli ultimi eventi climatici, “riunire professionisti tecnici, esperti della materia, e rappresentanti delle istituzioni”. L’obiettivo deve essere condiviso: “Analizzare il fenomeno e proporre soluzioni adeguate, favorendo un dialogo aperto e costruttivo tra le figure competenti e i decisori politici”.
Giornata Nazionale della Prevenzione e Mitigazione del Rischio Idrogeologico: il programma
La prima parte della giornata sarà dedicata ad un confronto prettamente istituzionale. Vi parteciperanno che vedrà la partecipazione, tra gli altri, Matteo Salvini (Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Nello Musumeci (Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare), Fabrizio Curcio (Capo Dipartimento della Protezione Civile), Massimo Sessa (Presidente Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici), Maria Siclari (Direttore Generale ISPRA) e Errico Stravato (Amministratore Delegato SOGESID).
Previsti due focus: il primo dedicato a clima e variazioni idrologiche, il secondo alle buone prassi per la prevenzione e la mitigazione del rischio. I lavori pomeridiani saranno aperti dall’intervento di Gilberto Pichetto Fratin (Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), cui seguiranno altri due focus: politiche di contrasto al rischio idrogeologico, formazione e aggiornamento professionale dei tecnici.


