Rischio idrogeologico

Ricostruzione post alluvione, istituito un Fondo di circa 2,2 miliardi per l’emergenza

Il generale Figliuolo, nominato commissario alla ricostruzione, presiederà un’apposita struttura di supporto, denominata Cabina di coordinamento per la ricostruzione
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Ricostruzione post alluvione, istituito un Fondo di circa 2,2 miliardi per l’emergenza

Nuovi provvedimenti per la ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna dopo il Decreto Maltempo. Il Consiglio dei ministri del 26 giugno 2023 ha approvato la nomina del generale degli Alpini Francesco Paolo Figliuolo a commissario alla ricostruzione a seguito dell’alluvione che a inizio maggio ha colpito l’Emilia Romagna e parte di Marche e Toscana, con un decreto legge recante disposizioni urgenti per la ricostruzione sui territori colpiti dall’eccezionale maltempo. I governatori delle Regioni interessate, Bonaccini, Acquaroli e Giani, dovrebbero essere nominati sub-commissari.

Ricostruzione post alluvione: nel decreto fondi e riorganizzazione delle strutture di coordinamento

Il decreto legge disciplina il coordinamento delle procedure e delle attività di ricostruzione e istituisce il Fondo per la ricostruzione, finanziato per ora con circa 2,2 miliardi di euro per fronteggiare l’emergenza. L’amministrazione dell’Emilia-Romagna ha quantificato i danni complessivi in 8,8 miliardi di euro, di cui 1,8 miliardi per i primi 5.885 interventi più urgenti su strade, argini e golene di fiumi, torrenti e canali, spazi ed edifici pubblici.

Il commissario alla ricostruzione presiederà un’apposita struttura di supporto, denominata Cabina di coordinamento per la ricostruzione, composta dal Capo del Dipartimento Casa Italia e dal Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dai presidenti delle regioni interessate e dal sindaco metropolitano, da un rappresentante delle province interessate designato dall’Unione province d’Italia e da un rappresentante dei comuni interessati, designato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani.

Cosa farà il commissario per la ricostruzione post alluvione?

Il commissario per la ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna avrà la responsabilità di:

  • definire la programmazione delle risorse finanziarie per la realizzazione degli interventi di ricostruzione, pubblica e privata;
  • provvedere alla ricognizione e all’attuazione degli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione per le più urgenti necessità, d’intesa con le regioni interessate;
  • coordinare gli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione degli immobili privati, anche ad uso economico-produttivo, ivi inclusi gli immobili destinati a finalità turistico-ricettiva e le infrastrutture sportive, concedendo i relativi contributi e vigilando sulla fase attuativa degli interventi stessi;
  • coordinare la realizzazione degli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione degli edifici pubblici, dei beni monumentali, delle infrastrutture e delle opere pubbliche danneggiate, anche di interesse turistico;
  • informare periodicamente, almeno con cadenza semestrale, la Cabina di coordinamento per la ricostruzione sullo stato di avanzamento dei lavori, sulle principali criticità emerse e sulle soluzioni prospettate;
  • gestire la contabilità speciale appositamente aperta;
  • assicurare l’indirizzo e il monitoraggio su ogni altra attività prevista nei territori colpiti, anche nell’ambito della Cabina di coordinamento;
  • trasmettere annualmente al Presidente del Consiglio dei Ministri o, ove nominata, all’autorità politica delegata per la ricostruzione, una relazione sullo stato di attuazione della ricostruzione, anche al fine di individuare ulteriori misure di accelerazione e semplificazione eventualmente da adottare.

Il decreto definisce inoltre i criteri e le procedure per l’individuazione delle opere da ricostruire e per l’erogazione dei relativi contributi, sia per quanto riguarda l’ambito pubblico sia per quello privato.

Non solo decreto ricostruzione: il disegno di legge per il dopo calamità

Il Consiglio dei Ministri ha approvato inoltre un disegno di legge in materia di ricostruzione post-calamità (esame preliminare), che definisce, in un quadro unitario, le procedure e le misure da adottare nei processi di ricostruzione successivi ad eventi calamitosi più in generale.

La nuova disciplina prevede che, al termine dello stato di emergenza, possa essere deliberato dal Consiglio dei Ministri lo “stato di ricostruzione”, previa intesa con i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome interessate. Tale deliberazione può essere assunta nei casi in cui sia impossibile il rientro nel regime ordinario, in quanto non sono state ultimate le procedure di ricostruzione e occorra una complessiva revisione dell’assetto urbanistico ed edilizio delle aree colpite. Il piano può prevedere misure di delocalizzazione necessarie per la riduzione del rischio sismico e idrogeologico.

Successivamente alla deliberazione, viene nominato un Commissario straordinario, dotato di una struttura ad hoc, che elabora il piano generale pluriennale di interventi riguardante le aree e gli edifici colpiti, in cui sono determinati anche il quadro complessivo dei danni e il relativo fabbisogno finanziario, coordina gli interventi di ricostruzione e riparazione degli immobili privati e pubblici e può agire in deroga alle disposizioni vigenti (entro i limiti penali e dei principi generali dell’ordinamento).

Prevista anche l’istituzione di un organo tecnico a competenza intersettoriale denominato “Conferenza permanente”, che esprime parere obbligatorio e vincolante sugli strumenti urbanistici attuativi adottati dai singoli Comuni e sul programma delle infrastrutture ambientali e che approva i progetti delle opere pubbliche e dei lavori relativi a beni culturali.

Il Dipartimento di Casa Italia esercita le funzioni di indirizzo, coordinamento, programmazione, gestione, finanziamento e monitoraggio degli interventi di ricostruzione di territori colpiti da eventi calamitosi.

Gli interventi di ricostruzione si distinguono in diversi ambiti:

  • interventi su centri storici e nuclei urbani e rurali, da pianificarsi da parte dei Comuni;
  • contributi per la ricostruzione e riparazione privata (su immobili e mobili), per i quali è definita la relativa procedura di concessione;
  • interventi per ricostruzione e riparazione di edifici pubblici (da definirsi con atti del Commissario), per i quali sono definiti i soggetti attuatori, i quali si avvalgono anche di una centrale unica di committenza.
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