Da ISTAT e Casa Italia la nuova mappa dei rischi naturali per ogni Comune
L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) e Casa Italia, il Dipartimento della Presidenza del Consiglio che promuove la sicurezza del Paese in caso di catastrofi naturali, hanno reso disponibile alla popolazione un quadro informativo integrato sui rischi naturali maggiormente presenti in Italia, come terremoti, alluvioni e frane, aggiornato alla data 30 giugno 2018. L’aggiornamento di questa mappa (consultabile sul sito ISTAT), rivelatasi un potente strumento ma ancora non molto conosciuto fra i cittadini, fa riferimento ai nuovi dati sulla popolazione residente e sulle famiglie (al 31 dicembre 2017) e sulle classi di età (al 1° gennaio 2018), mentre gli indicatori disponibili e la geografia comunale sono aggiornati al 30 giugno 2018.
L’obiettivo di questo lavoro è quello di dare una visione di insieme aggiornata sui rischi di esposizione a terremoti, eruzioni vulcaniche, frane e alluvioni di ogni Comune Italiano, attraverso l’integrazione delle informazioni e dei dati provenienti da varie fonti istituzionali, come ISTAT, INGV, ISPRA, Protezione Civile e il Ministero per i beni e le attività culturali. Per ciascun Comune è possibile quindi ricavare i dati sul rischio sismico, idrogeologico e vulcanico, il tutto corredato da informazioni demografiche, abitative, territoriali e geografiche.
Come funziona la mappa
Nel sito compaiono due sezioni distinte, Indicatori e Cartografia. Nella sezione Indicatori, una volta scelto il Comune che si vuole analizzare, è possibile scaricare i dati in un formato a scelta oppure visualizzare il report in pdf. All’interno è possibile trovare una serie di dati estremamente dettagliati, oltre 140, ognuno proveniente dalle diverse fonti istituzionali. L’INGV ad esempio fornisce sia il rischio vulcanico, se presente, che il rischio sismico del comune in esame, espresso come valore massimo e minimo dell’accelerazione massima al suolo. Questo è il valore di accelerazione orizzontale del suolo che si stima possa verificarsi o essere superato con una probabilità del 10% in 50 anni, valutato su suolo roccioso e pianeggiante, ed espresso come frazione dell’accelerazione di gravità (1g=0.981 cm/s2).
Tra le altre fonti, l’ISPRA fornisce il rischio idrogeologico, suddiviso in rischio da frana e rischio da alluvione, mentre l’ISTAT fornisce una serie di dati molto dettagliati sullo stato degli edifici a uso residenziale e delle abitazioni, come ad esempio il tipo di materiale utilizzato per la costruzione, il numero di piani fuori terra e l’epoca di costruzione. Oltre questo l’ISTAT definisce anche il numero di beni culturali presenti nel territorio comunale e alcuni indicatori demografici di contesto, come la variazione della popolazione, la densità abitativa, gli indici di vecchiaia e di dipendenza strutturale, la vulnerabilità sociale e materiale. Nella sezione Cartografia invece è possibile produrre mappe interattive delle variabili a livello comunale su oltre 20 principali tematiche informative.
A chi è destinata la mappa
L’obiettivo di questa mappa è quello di realizzare una piattaforma informativa accessibile e utile sia al cittadino che alle amministrazioni locali e nazionali. Per le amministrazioni questa mappa è un potente strumento utile per formulare efficaci politiche locali e nazionali di prevenzione nei confronti di terremoti, frane, alluvioni e eruzioni vulcaniche. Per i cittadini questo lavoro invece vuole essere uno strumento facilmente accessibile e dalle informazioni comprensibili, con il fine di promuovere una maggiore consapevolezza dei rischi naturali realmente esistenti nel proprio Comune, senza che si continui ancora a sottovalutarne l’esistenza. L’obiettivo è anche quello di incentivare gli interventi privati di messa in sicurezza degli edifici ad uso abitativo e commerciale, soprattutto perché ormai sostenuti da finanziamenti pubblici a vario titolo come ad esempio il SismaBonus.


