Aerei senza equipaggio volano su per i ghiacci dell'Artico
                                Nel corso del 2009, mediante i dati satellitari della NASA, è stata registrata una notevole perdita dei più antichi e spessi tratti di ghiaccio nel Mar Glaciale Artico. Dal 1988, il ghiaccio più antico è diminuito del 74% e oggi copre solo il 2% dell’oceano Artico, rispetto alla copertura del 20% negli anni ’80.
Un team di esperti della NASA, insieme all’Università del Colorado, alla Brigham Young University, alla Fort Hays State University e al National Center for Atmospheric Research del Colorado sta conducendo una spedizione per mezzo di voli aerei senza equipaggio per studiare il ghiaccio del Mare Artico e comprendere meglio il suo ciclo vitale e la sua stabilità a lungo termine.
“Stiamo cercando di rispondere ad alcune delle più elementari domande riguardanti il futuro della copertura di ghiaccio del Mare Artico, ” ha detto James Maslanik, professore presso l’Università del Colorado. “I cambiamenti osservati indicano una diminuzione della quantità totale del ghiaccio nell’artico e la conseguente influenza sulla capacità di resistenza della copertura all’aumento delle temperature”.
La missione della NASA detta Characterization of Arctic Sea Ice Experiment (CASIE) ha dato il via con successo al primo di una serie di voli aerei mediante l’unmanned aircraft system (UAS) cioè il sistema di volo senza equipaggio, mediante coordinamento con i satelliti. L’UAS viene utilizzato come uno spyplane in miniatura per ispezionare le antiche lastre di ghiaccio e monitorare il loro spostamento alla deriva dal sud Glaciale Artico attraverso stretto di FRAM (tra Groenlandia e Svalbard, in Norvegia nell’Atlantico del Nord). Questi aerei riescono a mappare e misurare le lastre di ghiaccio sotto la copertura nuvolosa a meno di 300 piedi.
La missione viene guidata dalla base di ricerca NY-Alesund situata sull’isola di Svalbard, vicino la punta nord-orientale della Groenlandia. Essa è la base più fredda al mondo su cui lavoreranno almeno 100 ricercatori durante questa estate.
Gli aerei offrono una prospettiva necessaria ad integrare le informazioni satellitari della NASA. L’uso degli UAS è particolarmente importante dove le caratteristiche della missione escludono la presenza di un pilota umano, come la durezza delle condizioni ambientali che metterebbe i piloti a rischio.
Fonte: NASA


