ECHA aggiorna la Candidate List: cosa implica per il settore ambientale?
Il 25 giugno, ECHA ha pubblicato l’ultimo aggiornamento della Candidate list relativo alle sostanze che destano preoccupazione: facciamo insieme il punto sugli adempimenti che ruotano attorno a questo elenco di sostanze.
Sempre più spesso, le aziende ricevono richieste da parte dei loro clienti in ambito unione europea riguardanti la presenza di sostanze della Candidate list all’interno dei prodotti forniti.
Le implicazioni della Candidate List dal punto di vista ambientale
Questo tema ha forti implicazioni anche dal punto di vista ambientale.
Innanzitutto, siamo all’interno del regolamento REACH, regolamento emesso a dicembre 2006, che ha rivoluzionato sotto diversi punti di vista la normativa in materia di sostanze e miscele.
Per comprendere bene questo regolamento, è importante ricordare che l’obiettivo di fondo è quello di assicurare, nel tempo, il miglioramento della tutela della salute e dell’ambiente.
Quindi, un primo punto di attenzione è proprio questo: l’accento non è posto solo sulla salute e sulle possibili caratteristiche di pericolo dal punto di vista tossicologico, bensì anche sull’ambiente.
ECHA evidenzia sostanze, articoli e responsabilità
Per fare ciò, non si guarda solo alle sostanze e miscele: la prospettiva è stata decisamente ampliata includendo anche gli articoli (per i quali esiste una definizione puntuale nel REACH).
Altro elemento fondamentale da tenere presente è che il REACH si poggia sulla distribuzione di responsabilità tra i vari soggetti della filiera di approvvigionamento.
E’ molto importante individuare, caso per caso, dunque, i ruoli che una determinata azienda assume rispetto al REACH, sulla base delle definizioni che troviamo al suo interno.
Un esempio: dobbiamo avere ben chiara la definizione di importatore, per non rischiare di trascurare obblighi in capo all’azienda nei casi in cui assume tale ruolo.