Rifiuti

Quali prospettive apre la nuova Direttiva sui rifiuti?

In vista dell’adozione della direttiva che andrà a modificare la direttiva 98 del 2008 facciamo il punto sugli aspetti principali
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La pubblicazione alcuni giorni fa della posizione del Consiglio europeo in vista dell’adozione della nuova direttiva rifiuti che andrà a modificare la direttiva numero 98 del 2008, ci offre lo spunto per analizzare le probabili novità che caratterizzeranno questa direttiva.

La priorità è la prevenzione dei rifiuti

Ricordiamo, innanzitutto, che negli ultimi anni l’attenzione dell’Unione europea è stata posta in particolare sui rifiuti alimentari e sui rifiuti tessili, ambiti in cui non risultano pienamente rispettati i principi fondamentali dell’UE sanciti nella gerarchia dei rifiuti, che prevede di dare priorità alla prevenzione dei rifiuti.

Obiettivi della nuova direttiva rifiuti UE

Come possiamo leggere nella posizione del Consiglio europeo, l’obiettivo generale della modifica mirata proposta è duplice.

Da un lato, per quanto riguarda i rifiuti tessili, la proposta intende ridurre gli impatti ambientali e climatici e migliorare la qualità dell’ambiente nonché la salute pubblica correlata alla gestione dei rifiuti tessili in linea con la gerarchia dei rifiuti.

Dall’altro, per quanto riguarda i rifiuti alimentari, la proposta mira inoltre a ridurre gli impatti ambientali e climatici dei sistemi alimentari correlati alla produzione di rifiuti alimentari e a prevenire ulteriormente questi rifiuti, rafforzando in tal modo la sicurezza alimentare.

Quale sarà la posizione della nuova direttiva rifiuti in merito ai rifiuti di prodotti tessili?

Sul fronte dei prodotti tessili, la situazione attuale vede prevalere il modello lineare in cui i prodotti tessili sono progettati, fabbricati, utilizzati e scartati, e il fast fashion.

L’Agenzia europea dell’ambiente ritiene che, attualmente, meno dell’1 % di tutti i rifiuti derivanti dal settore dell’abbigliamento sia utilizzato per produrre nuovi capi in modo circolare. Inoltre, la maggior parte dei prodotti tessili non è progettata in modo da rispettare i principi di circolarità e il 78 % di tutti i prodotti tessili richiede il disassemblaggio prima del riciclaggio dei tessili da fibra a fibra. Inoltre, il settore tessile comporta un elevato consumo di risorse.

Rifiuti alimentari

D’altra parte grande attenzione è posta da tempo anche sui rifiuti alimentari, che sono davvero rilevanti in termini quantitativi e non stanno diminuendo.

Quali allora le probabili novità che troveremo a breve nella direttiva che modificherà la direttiva 98 del 2008?

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