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Tecnici su Telegram: come funziona e perché conviene usarla

Vediamo quali sono le principali funzionalità di Telegram, app che sta diventando sempre più utile per l’attività professionale
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Tecnici su Telegram: come funziona e perché conviene usarla
Telegram è un’applicazione di messaggistica istantanea, creata nel 2013 da due fratelli russi: Nikolai e Pavel Durov. Il primo ha avuto il merito di realizzare il protocollo sul quale si basa l’app, il secondo ha fornito il sostegno finanziario. Telegram deve il suo successo a molteplici ragioni, alcune di queste sono sicuramente imputabili al fatto che è gratuita, open source, integrata in cloud e dotata di un sistema che garantisce la tua privacy. Vediamo, brevemente, quali sono le principali funzionalità di questa app che sta diventando sempre più utile per l’attività professionale dei tecnici e non solo:

Gruppi e supergruppi Telegram: puoi vedere tutti, parlare con tutti e viceversa

I gruppi Telegram sono community in cui tutti vedono e possono rispondere a tutti. Se aderisci ad un gruppo sappi che chiunque può avviare una chat segreta con te o chiamarti. Tutti possono tappare sul tuo profilo e possono vedere la tua foto, il tuo nome e cognome, il tuo username e la tua biografia. La buona notizia, se non vuoi condividere questi dati con gli altri membri, è che Telegram non ti obbliga ad inserirli. Quando un gruppo supera i 200 iscritti viene convertito in un supergruppo che può arrivare a contenere fino a 100.000 iscritti. Esistono supergruppi privati nei quali solo chi è invitato o iscritto può accedervi e partecipare alle conversazioni – sono molto utili per la gestione di team aziendali o per la comunicazione interna di uno studio – e poi ci sono i supergruppi pubblici che possono essere ricercati tramite username – generalmente raccolgono appassionati di un determinato settore ma, per i motivi accennati, sono rischiosi in termini di privacy.

Canali pubblici e privati di Telegram: a metà strada tra newsletter e blog

I canali Telegram sono delle particolari chat a senso unico: il creatore del canale ha la facoltà di inviare contenuti mentre l’utente, iscritto ad esso, può soltanto riceverli ma non può rispondere (fanno eccezione alcuni casi nei quali questa funzionalità può essere aggiunta). Allora perché usare i canali? Perché, ad esempio, possono essere utili ad un tecnico che, invece di usare la newsletter, vuole raggiungere i propri clienti sullo smartphone e, con una notifica push, li può avvisare di tutte le novità e le agevolazioni riguardanti le pratiche che possono interessarli. Oppure possono essere lo strumento ideale per chi vuole operare una sorta di micro blogging e informare gli utenti, iscritti al canale, in merito ai temi legati al suo settore di competenza, condividendo notizie quali aggiornamenti normativi, bandi pubblici, corsi in programma, convegni, ecc. I canali si dividono in pubblici e privati. Il canale pubblico di Telegram è visibile a tutti e può essere trovato, tramite username, usando la ricerca globale. Non ha limiti di iscritti e possiede un link condivisibile sia in-app che all’esterno (browser, social network, ecc.), così come tutti i post in esso pubblicati. Oggi, molti comuni italiani si servono di un canale pubblico per gestire le emergenze (allerte meteo, traffico, ecc.), non da ultimo il Comune di Genova in occasione della tragedia del Ponte Morandi. Il canale privato, invece, corrisponde ad una sorta di stanza segreta: solo chi ha le chiavi può accedervi e può trovarlo tramite la ricerca globale. Può essere amministrato da una o più persone che, attraverso un link d’invito, hanno la facoltà di decidere chi includere nella community. Questa seconda tipologia di canale è ideale se hai intenzione di riservare determinati contenuti solo a persone specifiche. Ecco come creare un nuovo canale Telegram dal tuo smartphone

I bot di Telegram: troppo utili per farne a meno

“Bot” è l’abbreviazione di robot. I bot sono dei software che hanno accesso ai nostri sistemi di comunicazione e assolvono i compiti per i quali sono stati programmati.  Infatti, grazie agli algoritmi sempre più sofisticati di intelligenza artificiale e al machine learning, questi programmi sono in grado di gestire autonomamente le più svariate funzionalità: ad esempio, possono tenere aggiornati su un tema specifico gli utenti che ti seguono su un social network o fornire assistenza ai clienti interagendo con loro come se fossero una persona. Su Telegram i bot sono utili perché permettono di implementare le chat con nuove funzioni come la possibilità di effettuare ricerche in-app, inserire sondaggi o modificare i post anche dopo 48 ore. I bot di Telegram li riconosci perché hanno il simbolo del robot al loro fianco e il loro username finisce quasi sempre con il suffisso “bot”. Quelli più semplici da usare sono i bot inline, una tipologia di robot che può essere “richiamata” in qualsiasi momento, senza uscire dalla chat. Per utilizzarli apri una chat con te stesso o con un amico, scrivi il loro username e lascia uno spazio seguito dalla voce che intendi trovare. Premi su uno dei risultati che ti verrà proposto dal bot e la ricerca sarà automaticamente condivisa in chat. In questo modo Telegram diviene, a tutti gli effetti, un motore di ricerca e non hai bisogno di uscire dall’app per trovare informazioni utili durante una conversazione. Due dei più noti bot inline sono @youtube e @wiki (per quest’ultimo basta aggiungere “it” tra l’username e la voce di ricerca per ottenere risultati in italiano, come descritto nella figura sottostante). Altri bot utili sono @terremotibot che fornisce informazioni sugli eventi sismici con i dati provenienti dall’INGV; @chelpbot per programmare i post e produrre statistiche sugli iscritti; @controllerbot per gestire la community e creare sondaggi. chat telegram Esempio di utilizzo dei bot inline @wiki per la ricerca della voce “Telegram” e @youtube per la ricerca della voce “Wolters Kluwer” Leggi anche: Social network per le professioni tecniche: perché usarli e in che modo
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