Un percorso ad ostacoli. E soprattutto, a rilento. Un lavoro che ormai dura da venti settimane per avere un quadro normativo completo,
continui aggiornamenti e interpretazioni, spesso contraddittorie tra loro. È il ritratto della
confusione che sta segnando il percorso del Superbonus. L’allarme è lanciato da
Fondazione Inarcassa e Ordine degli Architetti di Roma e provincia. Con tanto di
comunicato congiunto, chiedono alle istituzioni coinvolte “un intervento rapido, norme certe, una
task force per i controlli”.
Inarcassa e OAR sono sempre disponibili al confronto e alla collaborazione. Ma proprio per superare incertezze e contraddizioni, è necessario “
avere informazioni chiare e corrette, non soggette ad interpretazioni”. Ecco le principali richieste dei due enti, in rappresentanza di 170 mila architetti e ingegneri liberi professionisti.
Le richieste di Inarcassa e OAR
Il primo passo da compiere è
“stabilizzare la norma ed evitare continui aggiornamenti e modifiche”. Un modo di agire che funge da “detrattore per i committenti”, rischiando di vanificare l’obiettivo normativo di “riqualificare dal punto di vista energetico e sismico il nostro patrimonio edilizio”. La nota congiunta di Fondazione Inarcassa e Ordine degli Architetti di Roma è successiva all’invio di due missive alle istituzioni, relative alle problematiche che si stanno riscontrando in merito al Superbonus 110% e al Sismabonus.
“Siamo di fronte a un paradosso – sostiene il Presidente di Fondazione Inarcassa, Franco Fietta -: prima il Governo interviene con un provvedimento di urgenza per introdurre il Superbonus, poi abbiamo atteso diversi mesi che si completasse la normativa con i decreti attuativi di competenza del MISE”. “Se vogliamo che il Superbonus liberi energie e risorse per il Paese, occorre
semplificare le procedure e chiarire l’ambito di applicazione della misura”.
Confusione e ritardi sul Superbonus
A rincarare la dose ci pensa Flavio Mangione, Presidente degli architetti della Capitale: “Il Superbonus è un provvedimento prezioso per la ripresa post-Covid e per la rigenerazione urbana. Tuttavia, stenta a decollare: sono serviti 139 giorni per avere un quadro normativo completo”. La confusione, aggiunge Mangione, sarebbe dovuta “all’ipertrofia normativa sul tema, a cui si aggiungono le
risposte ai quesiti di tre soggetti distinti: ENEA, Agenzia delle Entrate, MEF, che
rispondono a dubbi e interpelli in maniera autonoma e non coordinata”.
Ecco perché l’auspicio comune è che “la
Commissione consultiva, istituita presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in tema di Sismabonus e Superbonus, possa svolgere un ruolo di coordinamento, anche con il supporto degli Ordini professionali”.
La necessità di una task force sul Superbonus
Altra questione fondamentale: l’avvio di una
task force per effettuare controlli nei confronti, soprattutto, di
General Contractor ed Esco”. L’obiettivo è chiaro: “monitorare il processo e verificare la serietà delle operazioni
”, evitando spiacevoli conseguenze per i proprietari ma anche danni patrimoniali a carico dello Stato. In caso di controlli dell’Agenzia delle Entrate, si potrebbero poi ripercuotere sui singoli proprietari con l’aggravio di sanzioni e interessi. “Gli stessi poi si dovrebbero rivalere su queste società con ulteriori spese legali e lunghi e faticosi iter giudiziari”.
Il caso eclatante, secondo Inarcassa e OAR, è quello del
Bonus facciate. Con l’inserimento della cessione del credito e dello sconto in fattura, non essendoci la congruità dei costi, “sul mercato sono in molti ad offrire sconti in fattura ai condomini”. La conseguenza è la lievitazione degli importi dei lavori del 30-40% “per recuperare i costi finanziari”.