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In Italia numeri record per startup e PMI innovative

La Relazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy: in aumento i numeri delle aziende e cresce anche l’occupazione
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In Italia numeri record per startup e PMI innovative

In Italia cresce il numero delle startup e delle PMI innovative. E’ quanto emerge dalla Relazione annuale al Parlamento sulle politiche a sostegno di startup e PMI innovative, da parte del Ministero delle Imprese e del made in Italy. Il documento illustra l’andamento dell’ecosistema dell’innovazione italiano nel 2022, con aggiornamenti al terzo trimestre 2023.

Ecco i numeri: nel 2022 le startup innovative sono 14.264 (+1,4% rispetto al 2021) e le PMI 2.459. Nei primi 9 mesi del 2023, invece, si registra una leggera e fisiologica flessione delle startup innovative di -3,6% rispetto al 2022. Tale flessione non coinvolge, invece, le PMI innovative, le quali risultano 2.658, con un incremento di 199 unità (+8,1%, rispetto al 31 dicembre 2022). Ecco una sintesi analitica della Relazione Annuale presentata al Parlamento.

Startup e PMI innovative: la suddivisione geografica

Partiamo dalla provenienza geografica. Nel 2022 il 35% delle startup innovative risiede nell’Italia Nord-occidentale, con la Lombardia a farla da padrone (27,6% sul totale nazionale). Bene anche i dati del Mezzogiorno: più di un’impresa su quattro, infatti, opera al Sud, in particolare la Campania che vanta più di 1.400 startup. Da segnalare il calo (-1,7%) delle startup presenti nel Nord-est, che ammontano comunque alla notevole cifra di 2.500 imprese (con il Veneto capofila). Cresce anche il bacino delle startup residenti nell’Italia centrale (più di 3.000 imprese). Qui è il Lazio a guidare il gruppo con quasi il 13% del totale nazionale. Tra i dati interessanti, quello delle startup giovanili, che incidono per il 17,6% sul totale. In aumento poi, nel 2022, è la quota di startup con prevalenza femminile (13,2%), mentre rimane esigua la porzione a conduzione straniera (3,5%).

Occupazione: dati positivi

Aumenta anche l’occupazione, che nel 2022 ha superato le 23.800 unità, con un +10,8% rispetto all’anno precedente. Il valore della produzione è pari a circa 2,06 miliardi di euro (bilanci 2021). Rispetto alla precedente misurazione, il valore medio della produzione è notevolmente aumentato, passando da circa 152.142 euro a 254.472 euro per ciascuna impresa. Altro capitolo, le PMI innovative. Anche in questo caso, i tassi di crescita sono positivi. Nel 2022, si sono attestate a quota 2.459 unità (il miglior risultato di sempre). Rispetto al 2021 il numero la crescita è del 12,3%. La maggior parte delle PMI (40%) si trova nel Nord Ovest. Sempre la Lombardia prima della classe con ben 770 imprese (31,3% del totale nazionale). Il 22,5% risiede nel Centro Italia, soprattutto nel Lazio (306 imprese, 12,4% del totale). Il Mezzogiorno detiene il 20% del totale, sospinto dalla Campania (180 imprese con un peso del 7,3%). In coda si trova, invece, il Nord-Est (17,5%).

PMI e i servizi di informazione

Per quanto riguarda l’occupazione, le PMI innovative nel 2022 hanno fornito lavoro a poco meno di 51 mila addetti. Un aumento notevole rispetto al 2021, quando gli occupati risultavano erano 43.400 (+17,5%). Rispetto al 2021, nel 2022 è inoltre aumentata la dimensione media, passata da 20 addetti a circa 21.  Con riferimento all’analisi settoriale il 39,3% delle PMI innovative è attiva nei servizi di informazione e comunicazione. A fare da traino è la produzione di software, consulenza informatica e attività connesse che raccoglie 786 imprese. Secondo gli ultimi dati diffusi da Infocamere (2 ottobre 2023), le PMI innovative sono risultate 2.658, con un incremento di 199 unità – pari al +8,1% – rispetto al 31 dicembre 2022 e di 469 unità (+21,4%) se confrontate con il dato registrato a fine 2021.

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