Professione

Chi sono gli influencer e perché sono utili anche nella professione tecnica

Analizziamo il fenomeno e vediamo in che modo potresti sfruttarlo anche nel tuo lavoro
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Chi sono gli influencer e perché sono utili anche nella professione tecnica
Quando si parla di influencer, nell’immaginario collettivo, si pensa sempre a Chiara Ferragni, la più famosa fashion blogger italiana. E, al netto delle opinioni che si possono avere sul personaggio, questa è la prova stessa di quanto bene faccia il suo lavoro. In ambito tecnico, pensare a lei come esempio da seguire, ci porterebbe ovviamente fuori strada. Quello che ci interessa capire, però, è il meccanismo alla base del fenomeno degli influencer, in modo da tale da poterlo replicare al meglio nel nostro lavoro. Analizziamo, dunque, i seguenti punti:

Chi sono e a cosa servono gli influencer?

All’interno di determinato processo economico, si parla di asimmetria informativa quando, non tutte le parti coinvolte, sono in possesso di una determinata informazione. Chi la possiede può trarne un vantaggio rispetto agli altri. Con lo sviluppo tecnologico tutti noi siamo soggetti all’information overload, cioè ad un sovraccarico cognitivo dovuto al fatto che abbiamo troppi dati da gestire. Il nostro cervello non è fatto per processarli tutti. Cosa facciamo, allora, per prendere le nostre scelte di consumo? Ci affidiamo a tre semplificatori d’acquisto che ci guidano quotidianamente nelle nostre decisioni:
  • il prezzo: tendiamo a pensare che se un prodotto costa di più probabilmente è perché vale di più;
  • il brand: conoscere la marca di un prodotto ci tranquillizza sulla sua qualità;
  • il passaparola: ci affidiamo a quello che raccontano gli altri, sia che siano nostri pari (es. TripAdvisor) sia che siano esperti del settore.
Maggiore è l’asimmetria informativa presente nel tuo mercato è più dovrai impegnarti su questi tre aspetti per far crescere la tua attività professionale. Gli influencer lavorano proprio su questo aspetto. Sono dei soggetti – individui ma anche aziende – reputati competenti e/o autorevoli in un settore specifico. Attraverso il web, essi sono in grado di intercettare l’attenzione di determinate persone e di influenzare le loro scelte d’acquisto. Ma qual è il meccanismo alla base di questo fenomeno? Sui social network ognuno di noi sceglie di seguire un’altra persona nel momento in cui considera di valore quello che dice. Lo facciamo ogni volta che pensiamo che i suoi contenuti possano interessarci ed emozionarci. Le pagine o i profili che ci piacciono di più sono quelle parlano della storia che ognuno di noi immagina per sé. E’ la storia nella quale i nostri desideri vengono avverati e i nostri bisogni soddisfatti.

Quale indiscutibile capacità deve possedere un’influencer?

Case lussuose, macchine fiammanti, vestiti firmati: queste sono le cose che gli influencer decidono di raccontare sui social network perché questo è quello che vuole sentirsi dire il loro pubblico. E’ questo è il motivo principale per cui Chiara Ferragni, partendo da un blog, è riuscita a diventare l’influencer di moda più importante al mondo e un calciatore come Cristiano Ronaldo può permettersi di chiedere 750.000 dollari ad uno sponsor per un singolo post. Ma, al di là di simpatie o antipatie per questi personaggi, è evidente come il loro successo imprenditoriale abbia radici profonde che affondano in un terreno fatto di preparazione, perseveranza e un’indiscutibile capacità: fare soldi, capitalizzare tutto, guadagnare su ogni frammento della loro attività ed esistenza. Per sé stessi e per chi decide di investire su di loro.

I nano influencer nella professione tecnica

I settori professionali nei quali gli influencer sono più efficaci sono quelli in cui, l’oggetto dell’azione di marketing, richiama implicitamente i principali desideri dell’essere umano come la bellezza (es. moda, fitness, cura del corpo, ecc.) oppure il benessere (es. cibo, viaggi, lusso, ecc.). A questo punto immagino che starai pensando: “Ma se mi occupo di progettare acquedotti, come può riguardarmi tutto questo?”. Non sto parlando di diventare Bjarke Ingels, l’archistar danese con mezzo milione di follower su Instagram, ma di applicare, in scala ridotta, il principio che sta alla base del fenomeno: individuare dei nano influencer e sfruttare il loro feedback per portare vantaggio alla tua attività professionale. Con il termine ‘nano influencer’ si identificano quegli individui che, pur avendo un seguito limitato, sono dei punti di riferimento per una determinata nicchia. Mentre il personaggio famoso lancia il suo messaggio, raggiungendo una quantità di utenti ampia ma poco targettizzata e a volte completamente disinteressata, il nano influencer può contare su un gruppo di pochi follower ma estremamente coinvolti. Le persone di fidano del suo giudizio perché spesso è lui il primo fruitore del bene/servizio che consiglia. Consiglia appunto, non sponsorizza. Perché, a questi livelli, gli accordi economici potrebbero anche lasciare il posto ad una sana collaborazione professionale dettata da semplice stima reciproca.

Come possiamo sfruttare il fenomeno dei nano influencer?

Il tuo nano influencer potrebbe essere il collega con cui spesso lavori ma che si occupa di un settore complementare al tuo, il professore con cui hai mantenuto buoni rapporti dai tempi dell’università, l’imprenditore edile al quale hai risolto brillantemente più di un problema o il giornalista locale che si occupa di un tema nel quale sei particolarmente preparato. In un ambito come quello tecnico, chi non sa chi sei, ha bisogno di un intervallo di tempo generalmente molto lungo per diventare tuo cliente. Ma se il consiglio di rivolgersi alle tue competenze arriva da un esperto vicino o simile a lui, risulta più credibile e abbrevia il periodo di indecisione della committenza. Viceversa, tu stesso potresti pensare di posizionarti come nano influencer, diventando un punto di riferimento per gli altri operatori del tuo settore. Pensa, ad esempio, agli esperti nel ramo impiantistico e ai tanti termotecnici che si affidano alla loro consulenza oppure a chi si occupa di conformità urbanistica e collabora con i professionisti del real estate. Insomma, quello dei nano influencer non è un fenomeno nuovo rispetto al passato ma sono cambiati i termini, gli strumenti e le modalità con le quali questi concetti vengono messi in pratica. E, a chi non vuole restare indietro, non resta che adeguarsi. Leggi anche: Social network per le professioni tecniche: perché usarli e in che modo
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