Il quadrimestre nero dei servizi di ingegneria e architettura
Crollano i servizi di ingegneria e architettura. Nei primi 4 mesi del 2024, i bandi sono in evidente calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I dati sono disponibili nell’aggiornamento dell’Osservatorio OICE/Informatel: nel primo quadrimestre dell’anno, sommando i 440,8 milioni dei bandi di architettura e ingegneria ai 67,7 milioni di servizi compresi negli appalti integrati, si arriva a 508,5 milioni.
Il trend negativo è evidente, con un calo del 67% sui primi quattro mesi 2023. Un calo nel primo quadrimestre che ormai si ripete nel tempo: ‐ 56,8% rispetto al 2022, ‐35,7% rispetto al 2021 e ‐27,4% rispetto al 2020. Il presidente di OICE, Giorgio Lupoi, pare rassegnato: “Ormai sono dieci mesi che la discesa del mercato dei servizi tecnici è inarrestabile. Con il nuovo codice appalti, da luglio dell’anno scorso, il nostro mercato è entrato in una grave crisi da cui non riesce a venire fuori”.
La crisi dei servizi di ingegneria e architettura
Restringendo l’analisi ad aprile, la situazione di certo non migliora. Per servizi puri di architettura e ingegneria sono state rilevate 280 gare per un importo di 135 milioni: una discesa, rispetto a marzo, del 6,7% in numero e del 20,7% in valore. Il confronto con aprile dello scorso anno mostra un incremento del 15,2% in numero ma una diminuzione del 21% in valore.
Se si guarda alle gare per servizi tecnici oltre la soglia UE dei 215.000 euro, nei primi quattro mesi del 2024 sono 334 per un valore di 385,1 milioni. Rispetto allo stesso periodo del 2023 il calo è del 48,7% in numero e del 63,2% in valore. Ad aprile 2024 sono stati pubblicati 98 bandi soprasoglia, ‐31,5% in numero e ‐29,6% in valore su aprile 2023. Sempre nei primi quattro mesi del 2024 continua la crisi delle gare di sola progettazione: il valore si attesta su 132,9 milioni contro i 643,3 milioni del primo quadrimestre 2023 (‐79,3%).
Gli accordi quadro e gli appalti integrati
Incredibile il raffronto tra quadrimestri per quanto concerne gli accordi quadro. Da gennaio ad aprile sono stati 51 accordi quadro per 90,8 milioni, con cali del 71% in numero e dell’81,2% in valore rispetto al 2023. Nel mese di aprile 2024 le gare rilevate per appalti integrati sono state solo 68 per un importo complessivo dei lavori di 1.443,6 milioni e con un importo dei servizi tecnici compresi stimato in 47 milioni.
Rispetto al mese di aprile 2023 il numero è sceso del 62,8%, il valore dei lavori è sceso del 61,8% e quello dei servizi si è ridotto del 71,7%. Nei primi quattro mesi del 2024 i bandi per appalti integrati rilevati sono stati 208, con un importo di lavori di 2.604,6 milioni di lavori e 67,7 milioni di servizi tecnici. Impietoso il confronto con il primo quadrimestre 2023: -68,1% in numero, -70,3% in valore e -81,1% per i servizi tecnici.
Le preoccupazioni di OICE
Particolarmente preoccupato dell’evolversi della situazione, Giorgio Lupoi auspica che “la domanda interna torni su livelli tali da sostenere gli studi e le società che in questi ultimi due anni hanno investito sull’innovazione e nell’acquisizione di personale”.
Tra i dati più critici, il “calo delle gare ad evidenza pubblica. Soprattutto sopra soglia UE dove il quadro delle regole è penalizzato dalle errate scelte fatte con il decreto 36 e dall’incertezza delle regole sull’equo compenso. La speranza è che da un lato l’Anac vari il nuovo bando-tipo e, dall’altro, che si possa ragionare al più presto di aggiustamenti al codice. Siamo convinti che le stazioni appaltanti soffrano l’assenza di regole. Se il trend negativo dovesse permanere arriveremmo a fine anno con 1,6 miliardi di ingegneria e architettura messi in gara. Un livello mai visto negli ultimi dieci anni”.


