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Gli obiettivi raggiunti e lo stato di attuazione del PNRR

Il Mims ha raggiunto per il 2021 gli obiettivi di propria competenza ed è in linea con gli obiettivi previsti per il 2022
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Gli obiettivi raggiunti e lo stato di attuazione del PNRR
PNRR, il Mims ha raggiunto gli obiettivi al 2021 ed è in linea con quelli del 2022 Da mesi, ormai, si parla di Pnrr e impegni presi dall’Italia a Bruxelles. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cui scopo principale è quello di garantire crescita e sostegno al Paese nel periodo post pandemia grazie agli aiuti Ue, è oggi nella sua piena fase di attuazione. Ma a che punto siamo con gli obiettivi prefissati? Quanto è riuscita a fare l’Italia? Sulla questione ha provato a fare il punto il Ministro Enrico Giovannini, in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera.

Gli obiettivi raggiunti dal Mims

Stando a quanto emerso, e come confermato da una nota stampa rilasciata dopo l’audizione alla Camera, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) ha raggiunto per il 2021 gli obiettivi di propria competenza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) – due relativi a investimenti e cinque relativi a riforme – ed è in linea con gli obiettivi previsti per il 2022. Nello specifico, per il 2022, grazie alle risorse messe a disposizione dal Pnrr, il Ministero punta a raggiungere altri sette obiettivi, di cui tre riferiti a investimenti e quattro a riforme.

PNRR obiettivi 2022: investimenti

Gli investimenti riguardano:
  • il programma innovativo della qualità dell’abitare (Pinqua) per il quale a fine marzo saranno firmate le convenzioni con gli enti beneficiari i cui progetti sono entrati in graduatoria;
  • i collegamenti ferroviari Alta Velocità per il Sud con l’aggiudicazione entro la fine dell’anno degli appalti dei lotti sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania;
  • lo sviluppo del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS) con l’affidamento dei lavori per la progettazione esecutiva e la realizzazione del sistema su 4.900 chilometri di linee.

PNRR obiettivi 2022: riforme

Le riforme invece riguardano:
  •  l’aggiudicazione competitiva delle concessioni nelle aree portuali;
  • la semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing nei porti.
Già nel 2021, è stato comunque precisato, sono stati messi a punto i primi interventi di semplificazione normativa e rafforzamento della governance per la realizzazione degli investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico e della semplificazione procedurale per la pianificazione strategica in ambito portuale. Entrambe le riforme sono state realizzate con il decreto legge n. 121/2021 convertito nella legge n. 156/2021.

Come verranno redistribuite le risorse

Tenendo conto di quelli che sono i traguardi prefissati e quelli raggiunti, le risorse del Pnrr (a disposizione del Mims) sono state suddivise per missione. Infatti:
  • 0.475 miliardi di euro andranno ai progetti di digitalizzazione, innovazione e cultura;
  • 15,159 miliardi di euro verranno destinati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica;
  • 41,872 miliardi di euro alle infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • 3,863 miliardi di euro verranno spesi per programmi di inclusione e coesione sociale.
I 61,369 miliardi di euro totali, poi, saranno a loro volta distinti in investimenti per opere pubbliche, acquisti di beni/servizi e contributi alle imprese. Pertanto, alla realizzazione di progetti di trasformazione industriale (finalizzati allo sviluppo della filiera produttiva) e agli interventi di digitalizzazione, che hanno interessato anche il settore mobilità e trasporti (tutti portati a termine nel 2021), seguirà una nuova fase di erogazione fondi (europei e nazionali), con relativa definizione di milestones e target che prevedono l’acquisto di autobus green, aiuti e bonus per la ripresa e lo sviluppo di imprese e infrastrutture, ma anche tanti altri progetti che vanno dall’adattamento ai cambiamenti climatici delle reti di adduzione principale alla semplificazione normativa fino all’accelerazione degli investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico, a partire dal rafforzamento della governance e il miglioramento della gestione del sistema.
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