Professione
PNRR, tutte le misure approvate nel Dl sul Recovery Plan
Il CdM ha dato l’ok ad una serie di provvedimenti: dal Fondo Nazionale del Turismo alla Disabilità; dalle opere ferroviarie sino alla digitalizzazione
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Dal Consiglio dei ministri n. 43 semaforo verde al nuovo decreto legge sul Recovery Plan “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose”. Un documento fondamentale che contiene una serie di misure per accelerare e semplificare l’attuazione del PNRR. Il Consiglio ha approvato due provvedimenti (un decreto legge e un disegno di legge) che hanno come obiettivo il raggiungimento di altri 8 dei 51 milestone e target il cui conseguimento è previsto, secondo il PNRR, entro il 31 dicembre prossimo. Tra questi, il riconoscimento di crediti di imposta per le imprese turistiche, l’istituzione di un fondo rotativo per il sostegno alle aziende. Inoltre, è prevista l’istituzione, nell’ambito del fondo di garanzia per le PMI, di una sezione speciale turismo. E ancora, una legge quadro sulla disabilità.
Recovery Plan e Turismo
In particolare, sono 2,4 i miliardi, che con la leva finanziaria salgono a 6,9, destinati al turismo. Nello specifico, 1.786 milioni daranno vita ad un Fondo Nazionale del Turismo. A cominciare da un credito di imposta dell’80% per l’incremento dell’efficienza energetica e la riqualificazione antisismica, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la realizzazione delle piscine termali e la digitalizzazione delle strutture turistiche. Sono previsti anche contributi a fondo perduto fino a 40 mila euro. Altri 98 milioni sosterranno la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator. Attivato, inoltre, il Fondo per la ripresa e la resilienza in Italia, necessario per consentire il finanziamento di progetti di turismo sostenibile. Oltre 350 milioni sono destinati ad un Fondo garanzia per sostenere il tessuto imprenditoriale e sviluppare nuove professionalità.Digitalizzazione
Importanti novità per la transizione digitale. Nasce il fondo “Repubblica Digitale”, con iniziative di formazione digitale e per il superamento del digital divide. L’obiettivo è raggiungere il target previsto dall’Europa, con il 70% di cittadini digitalmente abili entro il 2026. Prevista una norma per permettere ai cittadini per gestire online il proprio domicilio digitale direttamente dall’anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), accedendo con SPID e CIE. Il provvedimento riguarda anche le imprese: nel decreto c’è una norma che le consente di acquisire le certificazioni attraverso un’unica piattaforma. Questa funzionalità agevola lo scambio di informazioni tra le pubbliche amministrazioni ed è un servizio telematico per il collegamento alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Infine, per la realizzazione del Polo Strategico Nazionale, la Presidenza del Consiglio si avvarrà della società Difesa Servizi S.p.A. come centrale di committenza.Autorizzazioni più veloci con il Dl Recovery Plan
Il provvedimento accelera l’iter di approvazione del Contratto di programma quinquennale tra il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) e Rete ferroviaria italiana (Rfi) e di velocizzare l’iter autorizzativo di tutti i progetti ferroviari. Queste riforme, inserite tra quelle previste dal Pnrr entro la fine del 2021, si aggiungono a quelle inserite dalle Commissioni Trasporti e Ambiente della Camera nella conversione del decreto legge Infrastrutture e che riguardano la sicurezza di strade, ponti, viadotti, il piano invasi e la pianificazione strategica delle Autorità portuali. In particolare, le fasi del nuovo iter autorizzativo sono state ridotte da 12 a 3, eliminando la ripetizione di passaggi di concertazione. L’altra riforma approvata riguarda l’accelerazione degli iter di approvazione di tutti i progetti ferroviari e consente di ridurre i tempi da 11 a 6 mesi.Infrastrutture e trasporti nel Dl Recovery Plan
Il Governo ricorda che gli emendamenti definiti nell’iter di conversione del dl 121/2021 (Infrastrutture e trasporti) realizzano tre riforme previste dal PNRR. La prima, la cui scadenza era prevista per la fine del 2021, migliora la sicurezza sulle strade chiarendo il riparto di competenze e responsabilità tra enti locali e Anas/concessionari su ponti, viadotti, sottopassi. Un decreto del Mims individuerà le opere sulle quali la manutenzione è di competenza di Anas e dei concessionari. La seconda riforma riguarda il piano invasi per l’approvvigionamento idrico. L’obiettivo è semplificare il quadro normativo e supportare gli enti attuatori nelle diverse fasi di pianificazione della realizzazione delle opere. Si tratta di una riforma la cui scadenza era prevista per marzo 2022. La terza concerne la semplificazione della programmazione strategica da parte delle Autorità di Sistema Portuale. È previsto lo snellimento dei procedimenti amministrativi. In questo caso, la riforma è stata anticipata di un anno rispetto alla scadenza di fine 2022. In particolare, la riforma che consente di accelerare l’iter di approvazione del Contratto di programma tra il Mims e Rfi, riduce a otto mesi tempi che in passato hanno richiesto anche tre anni: le fasi del nuovo iter autorizzativo sono state ridotte da 12 a 3, eliminando la ripetizione di passaggi di concertazione, ma confermando il coinvolgimento di tutte le istituzioni, compreso il Parlamento, che oggi contribuiscono al processo. L’altra riforma approvata riguarda l’accelerazione degli iter di approvazione di tutti i progetti ferroviari e consente di ridurre i tempi da 11 a 6 mesi. Per conseguire tale obiettivo le procedure già utilizzate per le opere prioritarie del Pnrr vengono estese a tutte le opere ferroviarie, comprese quelle finanziate con i fondi ordinari e i fondi strutturali europei. “In questo modo si garantisce priorità a quella che viene definita ‘la cura del ferro’, prevista per i prossimi dieci anni – chiarisce il Ministro Giovannini – e che consentirà non solo di abbattere le emissioni inquinanti, ma anche di ridurre le disuguaglianze territoriali attraverso il potenziamento delle interconnessioni ferroviarie, specialmente nel Mezzogiorno, e migliorando i collegamenti con le aree interne”.Comitato scientifico e Spending Review
Il quadro normativo rafforza il ruolo del Ministero dell’economia e delle finanze nel presidio dei processi di monitoraggio e valutazione della spesa anche per supportare le altre amministrazioni centrali. Altro capitolo, gli esperti per l’attuazione del PNRR: previsto il conferimento di incarichi di collaborazione per il supporto ai procedimenti amministrativi per la realizzazione del Piano. Ma non solo. Rispolverata la “Spending Review” per rendere più efficiente l’uso del Recovery. Nasce quindi un “comitato scientifico per le attività inerenti alla revisione della spesa”, presieduto dal Ragioniere generale dello Stato. Al comitato parteciperanno dirigenti dei ministeri coinvolti, un componente della segreteria tecnica Mef, e rappresentanti di Bankitalia, Istat, Corte dei conti.Focus disabilità nel Dl Recovery Plan
Il disegno di legge delega in materia di disabilità, che rientra tra le riforme e azioni chiave previste dal PNRR, consentirà una revisione complessiva della materia. Gli obiettivi principali sono:- definizioni della condizione di disabilità, riassetto e semplificazione della normativa di settore;
- accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base. Unificando tutti gli accertamenti concernenti l’invalidità, la cecità, la sordità civile, la sordocecità, l’handicap;
- valutazione multidimensionale della disabilità, progetto personalizzato e vita indipendente;
- informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione;
- riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità;
- istituzione di un Garante nazionale delle disabilità.


