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PNRR, Inarsind scrive ad Anac: i progetti devono prevedere dei compensi adeguati

Il sindacato chiede di chiarire alle stazioni appaltanti che i progetti di fattibilità tecnica ed economica non devono essere sottostimati
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PNRR, Inarsind scrive ad Anac: i progetti devono prevedere dei compensi adeguati

Urgono chiarimenti in merito al ricorso all’appalto integrato per accelerare l’attuazione delle opere legate al PNRR. A richiederli all’Anac è Inarsind, l’Associazione Sindacale degli Architetti e degli Ingegnere liberi professionisti. In una nota, il sindacato chiede all’Autorità di spiegare alle stazioni appaltanti che l’importo da porre a base di gara per l’affidamento delle progettazioni di fattibilità tecnica ed economica deve essere calcolato considerando il reale contenuto progettuale richiesto. L’origine di tutto è l’art. 48 del Dl 77/202. Nell’ambito dei provvedimenti per consentire una rapida attuazione del PNRR, la normativa prevede il ricorso all’appalto integrato – progettazione esecutiva più lavori – sulla base di un progetto di fattibilità tecnica ed economica. Ecco cosa risponde l’Inarsind nella nota inviata ad Anac.

Inarsind e la richiesta di chiarimenti

Nel testo si spiega tutto con precisione e dovizia di particolari: “In realtà, la corrispondenza con il primo dei tre livelli di progettazione previsti dal Codice degli Appalti si limita alla semplice definizione”. Il motivo è il seguente: “Nel luglio del 2021 il Ministero della mobilità e delle infrastrutture sostenibili ha pubblicato le Linee guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell’affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del PNC”. Una specifica attività di progettazione, prevista per il PNRR, “da porre a base di un successivo appalto integrato, di specifiche caratteristiche, tanto da averle esplicitate in una corposa documentazione (51 pagine) che conduce, in realtà, ai livelli successivi – e più avanzati – della progettazione”.

Salvaguardare i liberi professionisti

“Tutto questo – continua Inarsind – è avvenuto senza che, di pari passo, fossero associate alle prestazioni richieste dalle linee guida specifici riferimenti al D.M. 17 giugno 2016. Decreto che detta i parametri per la valutazione dei compensi per gli architetti e gli ingegneri”. Professionisti che frequentemente, “si trovano di fronte a bandi per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria a cui vengono attribuite prestazione fortemente sottostimate. Sia per importo che per il tempo previsto per la loro esecuzione”. Per Inarsind bisogna salvaguardare gli interessi dei liberi professionisti. “Sottostimare il fattore economico e quello del tempo da dedicare alla delicatissima fase della progettazione può portare il Paese verso l’insuccesso. Compromettendo interventi a cui si attribuisce grande importanza per il suo progresso”.

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