Professione

PNRR, CNAPPC: architetti esclusi dagli incarichi di collaborazione

Fra il pool di 1.000 esperti, gli architetti non sono previsti. La denuncia del Presidente Francesco Miceli contenuta in una lettera inviata ai ministri Brunetta e Gelmini
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PNRR, CNAPPC: architetti esclusi dagli incarichi di collaborazione
PNRR e architetti, scatta la polemica da parte del CNAPPC per l’esclusione dei professionisti dagli incarichi  Saranno tanti i professionisti coinvolti nelle attività di attuazione delle politiche connesse al PNRR. Tra questi, sono esclusi gli architetti. E’ questo il grido d’allarme di Francesco Miceli, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. In particolare, Miceli fa riferimento alle “tipologie di professionisti a cui verranno conferiti incarichi di collaborazione per il supporto nella gestione delle procedure complesse nel territorio”. La denuncia è contenuta in una lettera che il massimo dirigente degli architetti italiani ha inviato ai ministri per la Pubblica Amministrazione e per gli Affari Regionali, Renato Brunetta e Maria Stella Gelmini, al Capo del Dipartimento della Funzione Pubblica, Marcello Fiori, oltre che ai presidenti di Anci e Upi.

PNRR e Architetti

Francesco Miceli fa espresso riferimento al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante il riparto delle risorse per il conferimento di 1.000 incarichi di collaborazione per il supporto ai procedimenti amministrativi connessi all’attuazione del PNRR. IL DPCM prevede un contributo di 320,3 milioni di euro a valere sul “Fondo di rotazione per l’attuazione del Next Generation EU-Italia”. Il riparto del fondo prevede 30% in parti uguali tra tutte le regioni e per un 70% in base alla popolazione. Il 40% delle risorse è destinato al Mezzogiorno.  Il pool di 1.000 esperti avrà un’attività della durata triennale e dovrà svolgere i seguenti compiti:
  • supporto alle amministrazioni nella gestione delle procedure complesse;
  • aiuto al recupero dell’arretrato;
  • assistenza tecnica ai soggetti proponenti per la presentazione dei progetti;
  • collaborazione alle attività di misurazione dei tempi effettivi di conclusione delle procedure.

L’esclusione dei professionisti

L’intervento mira ad accrescere la capacità amministrativa degli enti territoriali. In modo da garantire la “concreta attuazione delle azioni di riforma in materia di semplificazione e la velocizzazione delle procedure amministrative” per i progetti previsti dal PNRR. Eppure, tra i professionisti coinvolti pare proprio non vi siano gli architetti. Tutto ciò “nonostante la normativa vigente riconosca la piena competenza degli architetti per materie come Valutazioni e autorizzazioni ambientali (Valutazione d’impatto ambientale, ambientale strategica, Autorizzazione integrata ambientale ed Autorizzazione unica ambientale)”, rimarca Miceli. Ma non solo: tra le competenze rientrano anche materie come Edilizia e Urbanistica (Permesso di costruire e Procedura di variante urbanistica) ed Appalti (Progettazione, affidamento ed esecuzione di lavori ed Acquisti di forniture e servizi). “Attività quotidianamente svolte dagli architetti in base alle vigenti disposizioni di legge”.

La libera concorrenza

Un vero e proprio smacco, secondo Miceli: “Mentre l’Europa punta sulle nuove tecnologie, creatività e competenze, il nostro Paese, escludendo gli architetti, dimostra di sottovalutare le strategie connesse con il New European Bauhaus e con l’Agenda europea”. Ecco i motivi della lettera inviata ai ministri. L’obiettivo è “evitare che nel DPCM vengano disconosciuti i più elementari principi di libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza e proporzionalità che sono alla base del conferimento degli incarichi. Non aver compreso gli architetti rappresenta, infatti, una grave discriminazione”. “L’auspicio – conclude Miceli – è che, in sede di approvazione definitiva, le categorie del prospetto 2 allegato al DPCM relative alle ‘Valutazioni e autorizzazioni ​ambientali’, ‘Edilizia e Urbanistica’ e ‘Appalti’ possano essere integrate, inserendo anche questa figura professionale”.

Il prospetto 2

Il prospetto 2 si intitola “Tipologie di professionisti ed esperti corrispondenti ai gruppi di procedure individuati nell’Appendice 1 dell’Allegato B”. Sono indicati 7 gruppi di procedure. Il primo “Valutazioni e autorizzazioni ambientali” coinvolge ingegneri civili e ambientali, biologi e geologi. Il secondo “Bonifiche” prevede ingegneri civili, ambientali, chimici, industriali, biologi e geologi. Al gruppo “Rinnovabili” conferiscono ingegneri civili, energetici e geometri. La categoria “Rifiuti” afferisce agli ingegneri civili, ambientali, chimici, industriali, biologi e geologi. Poi ecco “Edilizia e Urbanistica”: ingegneri civili, ambientali, geologi e geometri. A seguire il gruppo “Appalti” con gli esperti in procedure di appalti pubblici. Infine, le “Infrastrutture digitali”: coinvolti gli ingegneri civili, elettrotecnici, elettronici e delle telecomunicazioni. Come si vede, tra il pool di esperti, per ora, non sono contemplati gli architetti.

La difesa d’ufficio del Dipartimento Funzione Pubblica

Una risposta ai timori espressi da alcune categorie professionali sugli incarichi di collaborazione attivabili con le risorse del PNRR arriva, via Facebook, dalla pagina istituzionale del  Dipartimento della Funzione pubblica. “Tutti i professionisti, sia quelli legati agli Ordini professionali, sia quelli delle categorie cosiddette “non ordinistiche”, saranno coinvolti nella realizzazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Forse l’equivoco è nato – spiega la nota – dalla lettura veloce della prima lista di categorie di professionisti allegata alla bozza di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante il riparto delle risorse per il conferimento di incarichi di collaborazione per il supporto alla gestione delle procedure complesse nell’ambito del PNRR, su cui la Conferenza Unificata nei giorni scorsi ha espresso parere favorevole. Tale elencazione era assolutamente esemplificativa e non esaustiva di tutte le categorie professionali. Attraverso il Portale del reclutamento InPA, per ogni richiesta di realizzazione di interventi e di investimenti per il PNRR – conclude il Dipartimento della Funzione Pubblica – saranno attivate le necessarie procedure di ricerca e reclutamento di tutti i professionisti necessari e previsti dall’Amministrazione responsabile del progetto.
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