Professione

Network Giovani Ingegneri: Manifesto congiunto per riavviare il Paese

Giovani professionisti, una risorsa per il Paese. Con il Network Giovani Ingegneri tanti under 40 propongono idee valide per la ripartenza post Covid-19
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Network Giovani Ingegneri: Manifesto congiunto per riavviare il Paese

Ingegneri, architetti, assistenti sociali, avvocati, consulenti del lavoro, geometri, notai e periti industriali under 40. Tutti in piazza Montecitorio a Roma, riuniti ma nel rispetto delle norme sul distanziamento, per consegnare al Governo e al Parlamento il ‘Manifesto delle associazioni dei giovani professionisti‘. Giovani professionisti, una risorsa per il Paese è il claim che il Network Giovani Ingegneri ha scelto per spiegare pubblicamente le ragioni di un segmento della categoria dei professionisti tecnici che vede, suo malgrado, come un ulteriore zavorra nel lavoro quotidiano, gli effetti da Covid-19 e del lockdown connesso.

L’allerta del Network Giovani Ingegneri sui provvedimenti del Governo

Ci attende un 2020 ad impatto economico disastroso, con pesanti strascichi che si protrarranno quasi certamente anche in tutto il 2021 – spiega il Network Giovani Ingegneri in una nota – . Questa situazione colpisce maggiormente i Giovani professionisti che da poco si sono affacciati nel mondo del lavoro e che stanno sopportando innumerevoli sacrifici ed investimenti per ritagliarsi una propria realtà autonoma. Le misure proposte dal Governo, con il D.L. N. 34/2020 c.d. “Decreto Rilancio” e con il D.L. N. 135/2020 c.d. “Decreto Semplificazioni”, hanno riscontrato sicuramente un forte interesse da parte del CNI e in particolar modo da parte del NGI.

Ma ora chiediamo che ci sia rapidità e semplicità nell’emanare i Decreti Attuativi e/o le Linee Guida dell’Agenzia delle Entrate. Rapidità per far sì che le misure varate possano entrare a regime nel minor tempo possibile e dare così realmente un immediato impulso all’economia Italiana. Semplicità per permettere, innanzitutto ai cittadini di capire con chiarezza le misure varate e a loro rivolte, e a noi professionisti e alle imprese di potere operare nel modo corretto.

Le ragioni del Network Giovani Ingegneri condivise con i professionisti tecnici under 40

Se il nostro Paese ci volta le spalle ora e nei mesi a venire, che si prospettano estremamente complessi, non avrà in futuro le professionalità necessarie per offrire una qualità della vita e una prospettiva economica soddisfacente per l’intera popolazione. Siamo il futuro di quel del 14% del prodotto interno lordo generato dalle professioni ordinistiche. Siamo indispensabili per il Bilancio dello Stato ma ci definiscono troppo onerosi se si parla di estendere il contributo a fondo perduto ai professionisti.

Molti di noi – spiega la lettera correlata al manifesto stilato dal Network dei Giovani Ingegneri – hanno combattuto dalla trincea, in prima linea nel dare il proprio contributo attivo durante la crisi pandemica, in numerosi ambiti, ad esempio la gestione degli ammortizzatori sociali per i Consulenti del Lavoro, alla gestione della malattia per il personale sanitario, la gestione della crisi sociale che ha coinvolto l’intero paese lasciando le persone e le comunità senza sostentamenti, lavorando con grande spirito di abnegazione, giorno e notte, senza riposi.
Non ci siamo arresi durante la pandemia, non ci arrendiamo adesso e non ci arrenderemo domani, nonostante le statistiche preoccupanti riferiscano che circa il 20% degli attuali professionisti, nei prossimi anni abbandoneranno la professione e chiuderanno i propri studi. Noi giovani non ci stiamo, non ci vogliamo arrendere a questi numeri e ambiamo a portare invece quel 20% annunciato in un incremento dei professionisti.

Le proposte

Con il manifesto ci sono anche idee che è possibile attuare se il decisore politico intende dare spazio anche ai giovani professionisti tecnici nel rilancio del Sistema Paese.

  • Assegnazione agevolata da parte della committenza pubblica sotto soglia e privata a Studi professionali qualificati che abbiano al proprio interno in regime di dipendenza, in associazione e/o collaborazione ingegneri under 40. L’idea alla base di questa proposta è aiutare i giovani professionisti under 40 nell’assegnazione degli incarichi professionali che rendano conveniente, per la committenza privata e pubblica, la scelta di professionisti giovani.
  • Voucher formativi individuali destinati ai professionisti iscritti agli albi e collegi professionali.
    Scopo della proposta è sostenere la formazione di qualità dei professionisti per valorizzare le competenze. In particolare per coloro che aderiscono al regime forfettario, i quali non possono scaricare le spese di formazione. I voucher finanziabili sono relativi a Corsi di formazione e di aggiornamento professionale erogati da:
    ● enti di formazione accreditati presso le Regioni
    ● ordini professionali, collegi professionali, soggetti eroganti percorsi formativi accreditati o autorizzati dagli stessi ordini/collegi/associazioni professionali
    ● provider accreditati ECM – Educazione Continua in Medicina e provider CNI
  • Equo compenso anche nelle collaborazioni tra professionisti. Continuare sulla strada del disciplinare di incarico applicato ai rapporti di collaborazione tra professionisti. Si vuole continuare sulla strada del disciplinare di incarico, applicandolo ai rapporti di collaborazione tra professionisti, oltre che valutare e definire un compenso minimo da applicare nei rapporti tra professionisti, trasformando un concetto (quello dell’Equo Compenso) in azioni concrete e pragmatiche.
  • Certezza dei pagamenti, legando ogni atto pubblico derivato dal lavoro di un professionista iscritto ad ordini o collegi, alla conferma del pagamento della parcella.
    Si propone di legare ogni atto pubblico derivato dal lavoro di un Ingegnere (professionista iscritto ad ordini o collegi) alla conferma del pagamento della parcella. In tal senso sarebbe auspicabile che gli Ordini territoriali siano posti a garanzia di questi passaggi e supportino i colleghi in caso di problematiche, volendo anche attraverso convenzioni con società di recupero crediti
  • Agevolazione Start-UP Inarcassa. La proposta prevede la modifica del regolamento Inarcassa con l’inserimento di una nuova agevolazione, che colmerebbe il vuoto che esiste tra le attuali Agevolazioni Giovani e Deroga alla contribuzione minima.

I punti di riferimento del Manifesto dei Giovani Professionisti

Ed ecco il Manifesto ragionato che il Network Giovani Ingegneri ha condiviso con migliaia di professionisti tecnici di tutta Italia.

  • Non discriminare i professionisti nel riconoscimento di misure di sostegno economico alle imprese in difficoltà (Contributo a fondo perduto ex art. 25 Decreto Rilancio).
    Talvolta abbiamo l’impressione che le specificità delle professioni ordinistiche poste a tutela della società (doveri etici di competenza, conoscenza, tutela dei committenti e qualità della formazione e delle prestazioni) nonché il sempre più frequente riconoscimento da parte dello Stato di funzioni sussidiarie e di contrasto all’illegalità, rappresentino paradossalmente un limite anziché un titolo al pieno riconoscimento delle provvidenze economiche poste a sostegno delle attività colpite dalla profonda crisi vigente. Chiediamo il riconoscimento del contributo a fondo perduto regolato dall’articolo 25 del Decreto Rilancio anche per tutti i professionisti iscritti agli albi professionali al pari delle imprese.
  • Dare ascolto ai professionisti circa la complessità normativa e le criticità operative. I Professionisti devono diventare interlocutori imprescindibili del Governo.
    L’alta competenza e la fitta ramificazione territoriale degli Ordini Professionali consentono di offrire un contributo prezioso tanto nella predisposizione delle norme quanto nella valutazione precoce delle difficoltà attuative e delle possibili ricadute reali delle leggi. Spiace notare come il Governo preferisca rivolgersi a dei pool di “esperti”, a carico dei contribuenti, piuttosto che dare ascolto alle proposte e alle critiche che con spirito di servizio verso l’Italia vengono avanzate dai Consigli Nazionali delle professioni ordinistiche. Questa chiusura produce nei fatti leggi di difficile interpretazione e spesso lacunose, costringendo i professionisti a sforzi enormi per tradurre le norme in atti concreti nei tempi utopici stimati dal legislatore. Il risultato è inefficienza ed inefficacia: basti pensare alle irragionevoli tempistiche di erogazione delle varie casse integrazioni (CIG, CGID, FIS, FSBA…) ampiamente preavvertite dai professionisti.
  • Che lo stato in cui crediamo e in cui investiamo quotidianamente creda in noi e ci consideri, non sono quali ammortizzatori sociali di un sistema burocraticamente appesantito, ma come risorse per la crescita e il futuro del Paese su cui investire.
    Quotidianamente ci troviamo ad attuare norme e disposizioni spesso farraginose e basate su un impianto attuativo burocraticamente complesso. Siamo noi a districarci in questo scenario caotico e a inviare ciò che gli istituti statali richiedono, dall’Agenzia delle Entrate, all’Inps, al Catasto. Mettiamo ordine e creiamo cultura della legalità. Siamo il collante tra lo Stato e il cittadino. Siamo promotori di progetti che vedono il coinvolgimento di più agenti sociali. Se viene meno questo legame si potrebbero creare crepe irreparabili.
    Chiediamo norme chiare e uno snellimento dell’apparato burocratico. Chiediamo rispetto e considerazione, recentemente messi in discussioni da dichiarazioni di esponenti di spicco della dirigenza pubblica per ovviare invece alle proprie assunzioni di responsabilità e fallimenti gestionali.
  • Chiediamo la riduzione della pressione Fiscale.
    Occorrono provvedimenti coraggiosi che diano il segnale che l’Amministrazione fiscale non ha un carattere vessatorio, almeno in una fase di così grave emergenza come quella in atto. Molti lavoratori autonomi non saranno in grado di versare al Fisco il saldo e l’acconto per i redditi del 2019, data la forte e progressiva riduzione del fatturato dovuto al lockdown. È necessario rinviare al 2021, rateizzandoli, tali pagamenti. E’ necessario eliminare in via definitiva il versamento, da parte del sostituto d’imposta, della ritenuta d’acconto per i professionisti obbligati a fatturazione elettronica e occorre ampliare la fascia di titolari di partita Iva che possono accedere al c.d. regime forfetario.
  • Dobbiamo evitare, come sistema, il triste fenomeno dell’emigrazione professionale.
    In questo senso, serve investire sui giovani professionisti perché possano restare nel nostro Paese attraverso un lavoro pagato il giusto e non sfruttato.
    L’abolizione delle tariffe professionali, attraverso il Decreto-legge 223/2006, convertito con modifiche dalla legge 248/2006, non ha garantito alcun innalzamento dei livelli di concorrenza in ambito professionale e nessun effetto di crescita in ambito economico ma ha creato gravi problemi tra i professionisti, in particolare quelli più giovani con un progressivo ed inesorabile decremento del reddito.
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