Professione

Modello Linkedin per le assunzioni dei nuovi tecnici per il PNRR

Il Ministro Brunetta sta studiando il portale, tutto italiano, per il reclutamento. Ma Inarsind avverte: i liberi professionisti non devono essere tagliati fuori
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Modello Linkedin per le assunzioni dei nuovi tecnici per il PNRR
Non tagliare fuori i liberi professionisti. È questo il grido d’allarme che Inarsind, il sindacato di categoria degli ingegneri e degli architetti, lancia all’indomani della presentazione del “modello Linkedin” da parte del ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. Il titolare del dicastero ha dichiarato di aver ideato un “portale di reclutamento” di figure professionali che dovranno coadiuvare le amministrazioni nell’attuazione dei progetti di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Un progetto che coinvolgerà direttamente gli Ordini professionali. Ebbene, il rischio, secondo i rappresentanti Inarsind, è che i liberi professionisti vengano ancora una volta dimenticati. Dopo mesi di difficoltà e in un momento fondamentale per il rilancio economico e sociale del Paese.

Curricula e “modello Linkedin”

“Ho messo in piedi un meccanismo di reclutamento, finalizzato al Pnrr, del tutto speciale. Vale a dire un portale del reclutamento, per contratti, per figure professionali individuate, scelte attraverso anche meccanismi di intelligenza artificiale, su piattaforme fornite proprio dagli ordini professionali”. Così il ministro Brunetta si è espresso, nel corso del suo intervento al Congresso nazionale degli Ingegneri. L’idea è organizzare un portale, realizzato in collaborazione con gli Ordini Professionali, da cui attingere i curricula di tutti i “migliori” professionisti nazionali, scelti anche attraverso meccanismi di intelligenza artificiale. “Ogni amministrazione, ogni progetto avrà la responsabilità di scegliere i migliori attraverso il portale. Una sorta di Linkedin italiano, dove ci saranno in concorrenza i curricula migliori di tutti i tecnici richiesti”, ha aggiunto Renato Brunetta.

Il portale dei professionisti

In pratica, la lettura dei curricula consentirà agli enti e alle varie amministrazioni, di scegliere i profili migliori sulla base della responsabilità. Insomma, basta ai concorsi “carta e penna”, che sono stati già aboliti con l’ultimo provvedimento previsto dal decreto 44, all’art. 10. “Questa è un’ulteriore innovazione – ha aggiunto il ministro della Pubblica Amministrazione -: chi ha bisogno di tecnici per il Pnrr li sceglierà dentro questo portale, con contratti a termine. Ma con remunerazioni all’altezza della specializzazione e con tempi immediati, nel senso della visione dei curricula e della scelta degli stessi”. Anche i tempi di inserimento saranno brevissimi. Il messaggio di Brunetta, in tal senso, è piuttosto chiaro: “Dopo questa fase l’Italia dovrebbe essere cambiata. In grado di fare crescita, efficienza, produttività”.

L’appello di Inarsind

Tutto bello, tutto innovativo? Sì. Anche se a Roma, dalle parti di viale Pasteur, sentono puzza di bruciato. Inarsind è cosciente che la Pubblica Amministrazione vada rinnovata, soprattutto in vista dell’attuazione dei progetti del Recovery Plan. Un disegno ambizioso e fondamentale. Con una puntualizzazione: “Noi liberi professionisti ci auguriamo di poterne far parte”. Del “modello Linkedin” per il reclutamento mirato dei tecnici, con tanto di portale, per ora si sa ancora ben poco, sottolineano architetti ed ingegneri. Inarsind, in ogni caso, ricorda che i liberi professionisti sono tra “operatori economici stremati dalla pandemia, su cui il Paese deve far leva per la ripartenza”. Ergo: “Non dobbiamo essere esclusi dal reclutamento, qualunque sia la forma in cui avvenga”.

Protagonisti della “rivoluzione”

Il messaggio non ammette interpretazioni: “Vogliamo essere protagonisti del cambiamento nella Pubblica Amministrazione italiana e non gli esclusi della rivoluzione. Esortiamo pertanto i Consigli Nazionali e gli Ordini Provinciali alla prudenza. Prendere parte all’iniziativa è importante, ma l’adesione non può prescindere dall’avere la necessaria garanzia che l’esito non sia poi l’esclusione dei liberi professionisti dal mercato dei servizi tecnici”. Un’esclusione che rappresenterebbe “un’evidente discriminazione verso una significativa componente del mercato dei servizi, evidenziando anche un inevitabile conflitto di interessi”. Inarsind, infine, rivolge “un invito alle Casse di Previdenza privatizzate, affinché non escludano i liberi professionisti dalle attività del Pnrr. Ciò limiterebbe anche i loro introiti, finalizzati alla copertura pensionistica delle future generazioni”.
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