Professione
Instagram nelle professioni tecniche: cosa funziona e cosa no
Come conviene sfruttare la piattaforma nel proprio lavoro e quali sono gli errori da evitare
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Usare Instagram nelle professioni tecniche, con lo scopo di promuovere la propria attività, non è un’impresa alla portata di tutti. Stiamo parlando, infatti, di una piattaforma basata principalmente sulla condivisione di contenuti visivi. E, come sappiamo, nell’ambito tecnico non sempre il lato estetico è quello predominante. Usare Instagram nelle professioni tecniche che si occupano, ad esempio, di design, domotica, arredamento d’interni oppure home staging è indubbiamente una scelta vincente. Ma se lavori in settori professionali come l’impiantistica, la sicurezza sul lavoro, le strutture o l’urbanistica avrai sicuramente più difficoltà a creare contenuti virali. Vediamo, allora, cosa conviene fare e cosa è meglio evitare:
Ecco i passaggi da compiere su Instagram per passare dal profilo personale all’account business
Lo studio Stefano Boeri Architetti su Instagram: da sinistra a destra la descrizione del profilo con le informazioni dei contatti, un filmato preso dall’IGTV riguardante il progetto per l’ex Arsenale dell’isola di La Maddalena (Sardegna) e una delle Stories relativa al cortometraggio sulla ricostruzione di Amatrice firmata dall’archistar
Una scena di “Nosedive”, la prima puntata della terza stagione di Black Mirror
Le biografie di molti profili sono piene di appellativi attribuiti arbitrariamente (esperto, guru, imprenditore, ecc.). E molti di questi account hanno un pubblico artificiale reso numeroso dall’uso dei bot e degli engagement group. Ricorrere a questi espedienti implica essenzialmente due problemi: il pubblico al quale l’account parla non è in target e qualora lo fosse, presto o tardi, si accorgerà che all’apparenza non corrisponde la sostanza. Finalmente, qualche mese fa, Instagram ha annunciato, sul suo blog, che darà battaglia ai fake follower, rimuovendo le interazioni fasulle ottenute tramite servizi terzi. Lo scopo è quello di ritrovare l’autenticità perduta che, in un mercato non ancora regolamentato a dovere come quello dell’influencer marketing, rappresenta un valore fondamentale per non incorrere in un raffreddamento degli investitori.
Leggi anche: Social network per le professioni tecniche: perché usarli e in che modo
Instagram nelle professioni tecniche: passa al profilo aziendale
È molto importante avere un profilo con una biografia curata. Poche parole che descrivono di cosa ti occupi e un eventuale link esterno che rimanda al tuo sito web. Ma per usare Instagram nelle professioni tecniche non puoi fare a meno di passare al profilo aziendale. Se hai già aperto un profilo privato non dovrai far altro che effettuare lo switch, andando sullo stesso e cliccando in alto a destra. Nelle impostazioni troverai il pulsante per convertire il tuo account, verrai guidato nei vari passaggi fino ad associarlo con la tua pagina Facebook (se non ne hai una, ti verrà creata automaticamente). Una volta creato il tuo profilo business potrai inserire tutte le informazioni di contatto relative alla tua attività come l’email, il telefono e le indicazioni relative alla geolocalizzazione del tuo studio.
Ecco i passaggi da compiere su Instagram per passare dal profilo personale all’account business
Instagram nelle professioni tecniche: sfrutta la pubblicità
Su Instagram puoi avere accesso a moltissime statistiche inerenti all’andamento dei tuoi contenuti, del tuo canale e soprattutto ai tuoi Ads. A seconda del settore di cui ti occupi, infatti, su questa piattaforma potresti riscontrare una maggiore efficacia, rispetto a Facebook, dei post o delle Stories che pubblicizzi. Oltre ad esserci due milioni di inserzionisti attivi, nella newsfeed di Instagram c’è un contenuto promozionale ogni quattro post organici. Ma poche persone si rendono conto che il 20% dei contenuti che consumano su questo social network è costituito da pubblicità. Così come sono pochi quelli che sottovalutano l’importanza di salvare, sul proprio profilo, i contenuti realizzati con le Stories e l’Instagram TV. In questo modo, l’utente che vuole farsi un’idea su quello che sai fare, avrà sempre a disposizione tutti i contenuti relativi ai tuoi migliori lavori.Instagram nelle professioni tecniche: usa (bene) gli hashtag
E’ indispensabile precisare il ruolo degli #hashtag su Instagram. Solitamente agli hashtag vengono attribuiti dei poteri magici perché c’è l’errata convinzione che utilizzandoli, in quantità industriale, essi possano moltiplicare la tua visibilità. Questo è vero solo in parte. Gli hashtag sono dei collettori di contenuti che permettono ai post di attingere da un bacino di interazioni provenienti da tutte le parti del mondo. Ma è anche vero che, come abbiamo detto più volte, l’obiettivo non è la visibilità fine a sé stessa ma la ricerca del potenziale cliente. Ha senso usare gli hashtag quando è utile a chi legge perché aggiunge valore a ciò che stai dicendo e aiuta l’utente a capire l’argomento di cui si sta parlando (es. condividere un contenuto relativo ad un tuo lavoro in un evento importante) oppure quando si vuole tenere sotto controllo tutti i contenuti che girano intorno ad un determinato argomento (es. confrontare il lavoro dei concorrenti su un determinato tema).
Lo studio Stefano Boeri Architetti su Instagram: da sinistra a destra la descrizione del profilo con le informazioni dei contatti, un filmato preso dall’IGTV riguardante il progetto per l’ex Arsenale dell’isola di La Maddalena (Sardegna) e una delle Stories relativa al cortometraggio sulla ricostruzione di Amatrice firmata dall’archistar
Instagram nelle professioni tecniche: la ricerca dell’autenticità perduta
In una puntata di Black Mirror, popolare serie TV britannica ambientata in un futuro distopico, viene immaginato uno scenario in cui le relazioni sociali sono governate da un onnipresente social network. Tramite un’app chiunque può giudicare il comportamento di un’altra persona attribuendole un voto. E, attraverso un’interfaccia, ognuno può vedere in tempo reale il punteggio medio appartenente ad un altro individuo. Il risultato è una realtà quotidiana in cui le persone con un alto ranking sono le più popolari mentre quelle con un voto basso vengono relegate ai margini della società. Lo scenario appena descritto non è poi così lontano dalla deriva che sta rischiando di prendere Instagram. Ad oggi, la quantità di utenti che finge di essere ciò che non è realmente, pur di aumentare la propria popolarità, è quasi imbarazzante.
Una scena di “Nosedive”, la prima puntata della terza stagione di Black Mirror
Le biografie di molti profili sono piene di appellativi attribuiti arbitrariamente (esperto, guru, imprenditore, ecc.). E molti di questi account hanno un pubblico artificiale reso numeroso dall’uso dei bot e degli engagement group. Ricorrere a questi espedienti implica essenzialmente due problemi: il pubblico al quale l’account parla non è in target e qualora lo fosse, presto o tardi, si accorgerà che all’apparenza non corrisponde la sostanza. Finalmente, qualche mese fa, Instagram ha annunciato, sul suo blog, che darà battaglia ai fake follower, rimuovendo le interazioni fasulle ottenute tramite servizi terzi. Lo scopo è quello di ritrovare l’autenticità perduta che, in un mercato non ancora regolamentato a dovere come quello dell’influencer marketing, rappresenta un valore fondamentale per non incorrere in un raffreddamento degli investitori.
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