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Instagram: l’app che serve a raccontare il tuo lavoro ai clienti

Conosciamo meglio il social network che sta battendo tutti i record e quali sono gli strumenti che mette a disposizione per il sviluppare la nostra attività
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Instagram: l’app che serve a raccontare il tuo lavoro ai clienti
Instagram sta facendo registrare numeri da record, in tempi record. In soli 8 anni ha raggiunto la sorprendente cifra di un miliardo di utenti attivi mensili. Solo in Italia, sono 19 milioni le persone che utilizzano questo social network. Tendenzialmente è la piattaforma preferita dai giovani, infatti solo il 30% degli utenti sono over 35, e questo la rende meno attraente per i professionisti tecnici che vogliono sfruttarla per il proprio lavoro. Ma è altrettanto vero che è una percentuale destinata a crescere inesorabilmente. Quanto? Almeno tanto quanto lo faranno i giovani che oggi la usano. Allora conosciamo meglio questo social network e gli strumenti che ci mette a disposizione: La vertiginosa crescita di Instagram in termini di utenti, dalla sua nascita fino ad oggi –  Statista

Instagram: la storia del social network che ha introdotto le Stories

Nel 2010, due giovani informatici statunitensi Kevin Systrom e Mike Kriege, lavorano ad un progetto chiamato Burbn: un’app pensata per effettuare prenotazioni, check-in, postare foto e lasciare commenti. Ottengono anche alcuni finanziamenti per sviluppare la start up ma non sono convinti dell’idea perché l’app risulta troppo complicata da usare. Così decidono di rivoluzionarla. Puntano solo sulle foto scattate dal cellulare, danno la possibilità agli utenti di modificarle con dei filtri preimpostati che ricordano le vecchie Polaroid e le cambiano il nome chiamandola “Instagram”. Una sola settimana dopo il lancio sono già 100.000 le persone che la utilizzano. Nel 2012 Facebook la rileva per circa un miliardo di dollari, introduce prima i video e poi le Stories, facendo registrare il tasso di crescita più alto della storia dei social network. Oggi il suo valore è centuplicato.

Cosa c’è dietro al successo di Instagram?

Il successo di Instagram può essere ricondotto a due fattori. Il primo è che le persone amano le storie. Lo storytelling fa parte della natura umana: cresciamo con le favole, siamo attratti dalle narrazioni coinvolgenti, ci immedesimiamo nei personaggi che ci vengono raccontanti e che ci fanno emozionare. Con Instagram la narrazione diventa visiva e alla portata di tutti. Ma questa caratteristica è comune anche ad altri social network, quindi cos’è che l’ha fatta spopolare? L’immediatezza. Uno studio realizzato da Microsoft ha dimostrato che la nostra capacità di concentrazione non supera gli otto secondi, contro i nove del pesce rosso. Ora, non sto dicendo che sia una connotazione comune a tutti ma, in epoca convulsa come questa, sicuramente è una tendenza. Non è un caso, infatti, che l’età media degli utenti sia molto bassa e che i contenuti più visualizzati non siano testi ma bensì immagini e video. La distribuzione degli utenti di Instagram a seconda dell’età anagrafica a gennaio del 2019 – Statista Un social network che fa dell’immediatezza il suo punto di forza non può esigere contenuti perfettamente confezionati. E infatti, su Instagram, le immagini che raccolgono più consenso (foto singole o più foto messe in sequenza) non sono gli scatti perfetti ma quelle più vere, diverse, particolari, originali, significative. Questa piattaforma viene usata sempre più spesso, sia dagli utenti comuni ma anche dai grossi brand, per mettere in luce la loro parte meno seria, quella più informale, legata al racconto del “dietro le quinte”. Ed è questo uno dei motivi principali per cui, in questi anni su questo social network, è stato possibile sperimentate, con successo, tecniche sempre nuove per la creazione di engagement all’interno della community.

Gli strumenti di Instagram per far crescere la tua attività professionale

I video brevi da 60 secondi sono una delle tante scommesse riuscite. In particolare pare che quelli realizzati con delle bande orizzontali – solitamente di colore nero o bianco, posizionate sopra e sotto all’inquadratura e con una scritta che richiami il contenuto del video – siano molto efficaci perché catturano maggiormente l’attenzione dell’utente che scorre il newsfeed di Instagram. Ma la vera svolta si è avuta nel 2016 con l’introduzione delle Stories: 10 secondi di foto oppure 15 secondi di video che durano 24 ore a partire dal momento della loro pubblicazione. Questo è il tempo che gli utenti, già 500 milioni, hanno a disposizione per condividere un pezzettino della loro giornata. Le Stories sono un nuovo modo di generare contenuti che ti permette di mantenere un rapporto costante con chi ti segue e di mostrare dettagli della tua vita, anche futili, perché la loro durata limitata quasi ti legittima a non dare troppa importanza alla forma. A metà del 2018, viene lanciata anche IGTV – Instagram TV, un’app dedicata ai video long form, sulla quale è possibile caricare contenuti che durano fino 10 minuti e fino ad un’ora, rispettivamente da mobile e da desktop. È accessibile anche dall’applicazione nativa e ti propone immediatamente contenuti di persone che già segui o che potrebbero piacerti in base ai tuoi interessi. Sia per le Stories che per IGTV l’unico formato ammesso è quello verticale. Una scelta principalmente di differenziazione rispetto ai competitors (leggi YouTube) ma anche di usabilità perché più adatti alla visualizzazione da smartphone. Se ti è piaciuto questo articolo, leggi anche: Social network per le professioni tecniche: perché usarli e in che modo
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