Inarcassa contro le misure di contrasto alle frodi fiscali in edilizia

Misure abnormi che vanno a discapito dei liberi professionisti. È questa la visione di Inarcassa in merito al decreto sul contrasto alle frodi fiscali in edilizia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 25 febbraio.
Contrasto alle frodi fiscali in edilizia: rivedere la responsabilità penale del tecnico
“In primis– riferisce il presidente della Fondazione Inarcassa, Franco Fietta in una nota diffusa-il provvedimento introduce la responsabilità penale del tecnico anche per errori commessi in buona fede, senza considerare che i professionisti sono costretti ad operare in un quadro normativo reso inestricabile dal governo stesso, a seguito di una legislazione confusa e alluvionale. La previsione di una fattispecie penale così ampia avrebbe meritato un previo passaggio parlamentare anche per il rispetto delle esigenze di garanzia e certezza che il principio di legalità vorrebbe difendere.
A fronte di ciò Fietta annuncia che Inarcassa chiederà al Parlamento di non ratificare questa previsione.
La figura del general contractor
Sottolineando ancora come il provvedimento sia aberrante nei confronti degli architetti e ingegneri liberi professionisti, Inarcassa osserva poi la mancanza di attenzione alla figura del general contractor. Che “nell’offrire al cliente finale una soluzione “chiavi in mano” innesca fenomeni distorsivi nell’attivazione del superbonus, favorendo conseguenze patologiche per l’intera filiera.”
Contrasto frodi fiscali edilizia: a rischio il futuro dei bonus edilizi
“Siamo basiti anche in relazione alle altre modifiche introdotte dal governo– continua Fietta- avendo partecipato al ciclo di audizioni nell’ambito dell’esame del decreto sostegni-ter, formulando alcune proposte concrete in ordine all’art. 28 del provvedimento. Sebbene avessimo registrato, in quella sede, l’impegno a migliorare il testo in fase emendativa, riscontriamo da parte del governo segnali preoccupanti che lasciano presagire il progressivo smantellamento del sistema dei bonus fiscali. Non possiamo dirci soddisfatti della parziale retromarcia che consentirà un totale di tre cessioni dei crediti maturati dai bonus edilizi. La misura resta ancora penalizzante visto che la cessione ulteriore è possibile unicamente nell’ambito dei circuiti bancari, mentre andava lasciata aperta la possibilità di un’ultima cessione tra l’istituto di credito e l’utilizzatore finale.
Modificato il meccanismo delle polizze assicurative
Ultimo tassello, quello delle polizze assicurative. “Il decreto interviene sull’art. 119, comma 14, del decreto n. 34 del 2020, e prevede che il professionista stipuli, per ogni intervento, una polizza di assicurazione con massimale pari agli importi dell’intervento oggetto delle attestazioni o asseverazioni. Tutto questo, ovviamente, si traduce in una duplicazione di costi assicurativi a carico dei professionisti che già sono obbligati, per legge, a stipulare una polizza RC professionale per le proprie prestazioni” conclude Fietta.