Donne ingegnere, laureate in aumento in Italia

La professione dell’ingegnere è da sempre a forte caratterizzazione maschile. Ma le cose stanno, seppur lentamente, cambiando. A favore delle donne ingegnere.
Il dato confortante arriva dal Rapporto del Centro Studi CNI ‘L’universo femminile nell’ingegneria italiana’, secondo cui il numero di donne nel settore dell’Ingegneria è in progressivo aumento.
Laurea in Ingegneria: 19% donne
La quota di laureate in questa disciplina nel 2017 è stata del 28%, mentre agli inizi degli anni 2000 si era ad appena il 16%. Attualmente si stima che del totale della popolazione con laurea in ingegneria, il 19% siano donne.
Italia seconda in Europa per donne ingegnere laureate
Un confronto con i principali Paesi Europei mette in evidenza come l’Italia si trovi ai primi posti in termini di propensione delle donne all’accesso degli studi in ingegneria. A dimostrazione del fatto che stanno progressivamente cadendo gli ostacoli culturali che ancora fanno percepire le discipline tecniche, l’ingegneria in particolare, come ostiche alle donne.
Ancora lontana la parità di genere
Siamo ancora lontani da traguardi di equità e di parità di genere soprattutto in termini di tassi di occupazione e di differenziale salariale. Ma l’Italia si è inserita in un solco positivo che va ulteriormente coltivato.
Una conferma di questo trend arriva anche dall’aumento del numero delle iscritte all’Albo professionale. Se ne contano attualmente quasi 37mila, pari al 15,3% del totale degli iscritti.
Civile e Ambientale, l’ingegneria che piace alle donne
In base ad una stima elaborata dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli in- gegneri sui dati ISTAT1, in Italia vi sono circa 765mila laureati in Ingegneria. Di questi, poco meno di 150mila, pari al 19,1%, sono donne.
L’ambito che raccoglie i maggiori consensi tra le donne è quello civile ed ambientale. Tanto che, nei corsi di laurea magistrale a ciclo unico, esse costituiscono ormai la maggioranza degli immatricolati: quasi il 61%.
Decisamente più basse, invece, le percentuali di donne nei corsi del settore industriale (23%) e dell’informazione (22,1%).
Resta il divario occupazionale
Delle quasi 150mila laureate in ingegneria residenti in Italia, si stima che il 74% svolga un’attività lavorativa. Si tratta di un dato confortante tenuto conto che il numero di occupate è rapportato all’intera popolazione femminile con una laurea in ingegneria, comprese coloro non più in età lavorativa.
Ciò nonostante, sebbene la laurea in ingegneria sia uno dei titoli più spendibili nel mercato del lavoro, sussiste un gap evidente tra gli uomini e le donne, sia in termini occupazionali che di retribuzione.
Il tasso di disoccupazione ad un anno dalla laurea è infatti pari all’8,2% per le laureate in ingegneria. Valore più che dimezzato rispetto al 19% registrato tra tutte le laureate, ma comunque superiore al 5,5% rilevato gli uomini con laurea in ingegneria.
Le donne ingegnere guadagnano di meno
“Gender gap” che esiste anche in termini reddituali. Una laureata in ingegneria a cinque anni dalla laurea percepisce poco più di 1.600 euro netti mensili, pari a circa il 90% dei quasi 1.800 euro che percepiscono i loro colleghi maschi.
Va sottolineato, tuttavia, che confrontando i dati con quelli medi di tutte le laureate, le donne ingegnere guadagnano circa 300 euro netti al mese in più delle altre, evidenziando un divario con gli uomini inferiore.
Aumentano le donne ingegnere iscritte all’albo professionale
Prosegue anche la crescita della componente femminile anche all’interno dell’albo. Nel 2019 il 15,3% degli iscritti all’albo degli Ingegneri è com posto da donne, a fronte del 14,8% dell’anno precedente. Attualmente le donne iscritte all’albo professionale sono 36.939, quasi 1.400 in più delle 35.580 registrate nel 2018.
La Sardegna è la regione in cui la presenza femminile nel sistema ordinistico è più rilevante. Nel 2019, infatti, le donne costituiscono il 23,3% degli iscritti sardi, con il picco massimo registrato a Cagliari, l’Ordine provinciale con la quota più elevata di donne in assoluto in Italia (26,3%).
Donne ingegnere e confronto con l’Europa
Nel confronto con i principali Paesi europei, l’Italia mostra segnali incoraggianti in termini di presenza delle donne nel settore dell’ingegneria.
La consistente accelerazione, negli ultimi anni, del numero di laureate ha contribuito a far sì che l’Italia registri una delle più elevate percentuali di donne laureate in ingegneria rispetto al totale dei laureati in tale disciplina.
Il 28% registrato nel sistema universitario italiano è secondo solo a quanto registrato in Svezia. Qui nel 2017, la quota di donne laureate in ingegneria è stato del 29,1%.
CNI: spingere il cambiamento offrendo alle donne più opportunità
Secondo il CNI, occorre fare tesoro di questa fase di crescente accesso delle donne al settore dell’ingegneria. Cogliere la portata di questo cambiamento vuol dire offrire alle iscritte servizi utili all’esercizio della professione e strumenti di welfare che permettano la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della famiglia.
Comprendere meglio quanto e come la presenza femminile sta cambiando il settore dell’ingegneria può inoltre servire a focalizzare meglio strumenti e politiche che garantiscano parità delle opportunità offerte dal mercato del lavoro.