E’ stato pubblicato il nuovo disciplinare-tipo Oice

Oice, Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica, ha pubblicato una proposta di disciplinare di gara per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura in procedura aperta per l’affidamento sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo.
L’Osservatorio OICE ha monitorato negli ultimi 18 mesi il comportamento delle stazioni appaltanti con riguardo ai contenuti dei disciplinari verificando che in media in 4 gare su 10 il ribasso era limitato alle sole spese, mentre negli altri 6 casi invece, si ammettevano i ribassi sull’intero importo a base di gara: una scelta fatta propria dalla prima versione del disciplinare-tipo del 2023.
Disciplinare servizi di ingegneria e architettura: le novità
La nuova versione del disciplinare-tipo OICE ripete in larghissima parte la prima versione, ma è aggiornata ai contenuti – applicabili ai servizi di ingegneria e architettura – del decreto legislativo n. 209/2024, che ha modificato numerose disposizioni del d.lgs. n. 36/2023, prevedendo, per gli affidamenti oltre 140.000 euro, la suddivisione dell’importo stimato del contratto da affidare (definito applicando i parametri di cui all’allegato I.13) in una quota fissa (65%) e in una quota ribassabile (35%). Su quest’ultima quota si potrà effettuare il ribasso (che inciderà su compenso, spese e oneri accessori).
Per quel che riguarda gli affidamenti di importo inferiore a 140.000 euro, la quota che potrà essere ridotta viene fissata al 20%. Il d.lgs. n. 209/2024 ha inoltre aggiunto all’allegato I.13 l’art. 2-bis che prevede, nell’ambito degli affidamenti di servizi di ingegneria e architettura di importo superiore a 140.000 euro, il calcolo dei punteggi da attribuire alle offerte economiche secondo una formula non lineare. È stata inoltre reintrodotta la facoltà per le stazioni appaltanti di riconoscere l’anticipazione contrattuale nella misura massima del 10%, ripristinata dal decreto-legge n. 73/2025, convertito con legge n. 105/2025, applicabile alle procedure indette a decorrere dal 20 luglio 2025.
Il documento – come il bando-tipo n. 3 e le linee guida 1/2016 di Anac – riguarda sempre le procedure aperte, ma di importo superiore a 140.000 euro e, seguendo il Bando tipo 1 aggiornato dall’Anac nel 2023, ne adegua le previsioni alla luce delle specificità dei servizi di ingegneria e architettura, integrandole con le indicazioni ancora applicabili in base al nuovo Codice, come risultante dal d.lgs. n. 209/2024, contenute nelle Linee guida n. 1 del 2016, poi aggiornate nel 2019.
Il principio del favor partecipationis delle PMI
La finalità del disciplinare Oice è supportare le stazioni appaltanti nella procedura di indizione delle gare, prevedendo tutte le clausole introdotte dalle nuove disposizioni per dare attuazione al principio del favor verso un ampio accesso al mercato che costituisce uno dei tre principi guida del nuovo Codice appalti, da utilizzare come criterio interpretativo e applicativo delle norme da questo dettate, con la finalità di favorire la concorrenza introducendo requisiti maggiormente ampi, che consentano la partecipazione alla gara di un numero più elevato di operatori economici.
Con particolare riferimento alle PMI, Oice ricorda che lo Small Business Act, presentato nel giugno 2008 dalla Commissione Europea e approvato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio Europeo nel Dicembre 2008, ha espressamente previsto il principio n. 5 con il quale sono stati invitati gli Stati membri a “facilitare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici”.
In ambito europeo, il principio del favor partecipationis – soprattutto per le piccole e medie imprese – è desumibile da:
- art. 58 della direttiva europea 2014/24/UE,
- considerando n. 1, che invita gli Stati membri a facilitare la partecipazione delle PMI agi appalti pubblici,
- considerando n. 83, relativo ai requisiti di capacità economica e finanziaria ma applicabile anche ai requisiti di capacità tecnica e professionale,
- considerando n. 78, per il quale “è opportuno che gli appalti pubblici siano adeguati alle necessità delle PMI”, seguendo gli orientamenti contenuti nel “codice europeo di buone pratiche per facilitare l’accesso alle gare da parte delle PMI”.