Professione
Digitalizzazione archivio edilizia, i Geometri veronesi passano dalle parole ai fatti
Intervista al Presidente del Collegio scaligero, Fiorenzo Furlani: “La burocrazia noi la combattiamo con i fatti”
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Parola d’ordine: sburocratizzare. Uno di quei buoni propositi di cui è lastricato il paradiso… Eppure, c’è qualcuno che dagli slogan e dalla ricerca di consenso, passa decisamente ai fatti. O quanto meno ci prova. È il caso del Collegio dei Geometri di Verona, che di recente ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il Comune scaligero per digitalizzare l’archivio dell’edilizia. Un archivio comunale che conta ben 250 mila pratiche edilizie ancora in formato cartaceo. Un “mostro di carta” che in periodo di pandemia ha ulteriormente rallentato il disbrigo delle pratiche, creando disagi agli utenti e ai professionisti. Un progetto, quello dei geometri, veneti, che assume un significato ancora più alto per la categoria, con la volontà di andare oltre la crisi e offrire nuovi strumenti, soprattutto ai colleghi più giovani, per essere sempre più competitivi sul mercato. Come spiega, in questa intervista, il presidente dei Geometri di Verona, Fiorenzo Furlani.
Come è nata l’idea del protocollo?
“Dopo tante lamentele per le lungaggini nelle pratiche burocratiche, abbiamo deciso che bisognava intervenire. D’accordo con il Comune di Verona, abbiamo intrapreso un percorso che vede due geometri al giorno, gratuitamente, alternarsi negli uffici dell’archivio per scansionarli, inserirli nel sistema e metterli a disposizione dei professionisti. Sono già due settimane che ben 40 colleghi si stanno dando da fare. Centina le pratiche già evase”.Un’iniziativa, la vostra, che sta facendo proseliti…
“Siamo i primi geometri in Italia ad aver sottoscritto un protocollo di questo tipo. Altri Comuni del Veronese nei prossimi giorni partiranno con la digitalizzazione, penso a San Giovanni Lupatoto. Anche qui, i geometri daranno il loro contributo. Spero che tante altre realtà in tutta Italia seguano il nostro esempio”.La pandemia ha forse accelerato i tempi per un’operazione che, in ogni caso, appariva necessaria?
“Assolutamente sì. Con l’introduzione delle agevolazioni con i vari Superbonus, poi, la situazione si è fatta ancora più critica. Con le carte necessarie per accedere agli incentivi fiscali, la macchina burocratica rischia di ingolfarsi ulteriormente. Basti a pensare che con il Superbonus, solo a Verona le istanze del settore edile sono triplicate nel giro di pochi mesi. Se a tutto ciò si aggiunge che non si può accedere agli uffici competenti in presenza, che al telefono ricercare pratiche e documenti è sempre complicato, ottenere un appuntamento in loco diventa una chimera… Insomma, per evadere una pratica ci vogliono mesi. Lavorare così, per noi professionisti, diventa impossibile. La digitalizzazione è l’unica soluzione. Un’urgenza avvertita, tra l’altro, anche dal Comune di Verona”.| Approfondisci la tematica su HSE+: |


