Inarcassa sta procedendo al pagamento dell’
indennità di 600 euro a sostegno di ingegneri e architetti colpiti dalla crisi Coronavirus. I dati diffusi confermano che al 28 aprile le
erogazioni complessive sono state
oltre 95.000. Le somme si sono rivolte a un numero di aventi diritto non ancora esaurito.
La terza tranche di accrediti è stata infatti avviata il 29 aprile, corrispondente alle richieste accettate che sono state presentate dal 14 al 20 aprile. Considerando le 88.000 richieste alla seconda tranche (che aveva pagato dal 7 al 13 aprile), potrebbe essere credibile un numero finale ampiamente superiore alle 100.000.
Gli architetti e gli ingegneri attivi iscritti a Inarcassa a fine 2019 erano 153.826. Considerandolo come platea di potenziali destinatari dei provvedimenti di sostegno, risulta quindi che
le domande fin qui accettate hanno già superato il 60% del totale degli iscritti attivi. Questo è il primo segno che la grande maggioranza dei professionisti iscritti alla cassa non sembra godere di buona salute.
Il numero proviene dall’
ultimo “Inarcassa in cifre”. Datato 28 aprile 2020, è un
volume curato dalla Funzione Studi e Ricerche della cassa e fornisce statistiche su iscritti e pensionati, redditi e volume d’affari di ingegneri e architetti.
I redditi di ingegneri e architetti
Il secondo parametro di salute della categoria è rappresentato dai redditi dichiarati, sulla cui quantificazione si basa la possibilità di accedere al bonus. Secondo le dichiarazioni 2019, riferite all’anno 2018, il reddito medio si attesta sui 27.485 euro.
Le
differenze tra architetti e ingegneri sono tuttavia sostanziose. Gli ingegneri infatti dichiarano un reddito medio di 34.128 euro e gli architetti, la cui caduta libera prosegue da anni, si fermano a soli 21.406 euro.
La geografia dei redditi
Differenze emergono anche considerando la collocazione geografica della sede di svolgimento dell’attività, con introiti che scendono man mano che si procede verso sud. Procedendo verso sud si accentuano anche le differenze tra titoli di studio. Un ingegnere del Trentino Alto Adige dichiara mediamente 52.145 euro, mentre in Calabria 16.638 euro. Per gli architetti la situazione è decisamente più povera, variabile tra i 38.049 euro del Trentino Alto Adige e i 9.976 euro della Calabria.
A
Nord Ovest il dato medio è 33.482 euro (45.310 per ingegneri e 25.725 per architetti). A
Nord Est si attesta sui 34.737 euro (43.787 ingegneri e 26.121 architetti). Scendendo, troviamo i 25.422 euro medi del
Centro (32.739 ingegneri e 19.524 architetti) e i 18.397 euro del
Sud (22.192 ingegneri e 13.627 architetti). Ancora più in basso le
Isole, con 18.144 euro medi (21.308 ingegneri e 13.113 architetti).
L’andamento dei redditi attualizzati
Interessanti grafici mostrano come l’andamento dei redditi dichiarati a partire dal 1986 segua curve ben precise. Le flessioni corrispondono a momenti di crisi, a cui si spera non se ne aggiunga anche un’altra portata dal Coronavirus. Per entrambe le categorie, i
redditi attualizzati seguono curve simili, sebbene quelle relative agli ingegneri abbiano picchi più alti, corrispondenti a maggiori introiti annuali.
Entrambe raccontano come la situazione reddituale del 2018, dopo avere seguito le crisi della metà degli anni novanta e del 2008-2009,
riporti al 1986 attualizzato, senza di fatto avanzamenti di sorta.
Il grande gender gap degli iscritti a Inarcassa
La differenza di guadagni medi tra uomini e donne è sempre alta, sia per gli ingegneri che per gli architetti. Un ingegnere uomo ha un reddito di 37.654 euro contro i 20.240 euro di una donna, quasi la metà. Anche per gli architetti la situazione è paragonabile, pur con redditi più bassi. Un architetto uomo ha un reddito medio di 25.455 euro contro i 16.234 euro di una donna.
Ingegneri e architetti in Italia: quanti sono e come lavorano?
Il numero complessivo di ingegneri e architetti iscritti a Inarcassa è pari a
168.501. Comprende gli
iscritti attivi e i
pensionati che continuano ad avere una posizione aperta presso la cassa (e sono esclusi dai bonus). Gli
architetti sono 88.734 (il 52,7% del totale, di cui 82.410 attivi), mentre gli
ingegneri sono 79.767 (il 47,3%, di cui 71.416 attivi).
Complessivamente in Italia sono presenti 399.740 architetti e ingegneri, non tutti iscritti a Inarcassa. La percentuale maggiore è costituita dagli ingegneri, che in tutto sono 244.531 (61%). Mentre fra gli architetti è maggioritario lo svolgimento della
libera professione, gli ingegneri spesso optano per il lavoro dipendente, grazie all’ampiezza delle loro specializzazioni. Per gli architetti le percentuali di iscritti a Inarcassa diminuiscono man mano che si scende verso Sud. Al Nord sono 51,9% mentre al Sud e Isole la percentuale scende al 41,6%.
Le pensioni e i pensionati
Il numero di pensionati è in
costante incremento e segue le già note dinamiche demografiche. Dal 2008 al 2019 i
pensionati complessivi sono quasi triplicati, passati da 13.196 a 36.269. Gli oneri medi degli assegni sono passati dai 18.087 euro ai 19.171 euro.
Le
pensioni più ricche sono quelle di anzianità, che lo scorso anno hanno versato mediamente 36.550 euro. Sono seguite da quelle di vecchiaia e di vecchiaia unificata, che nel 2019 hanno dato 29.888 euro medi.
In attesa del decreto aprile (che in realtà arriverà a maggio)
Adesso si attende l’approvazione del decreto di aprile, che dovrebbe dare il via libera al pagamento del secondo mese di sussidio, che dovrebbe essere portato a 800 euro. Ci si augura che il
decreto riveda non solo le modalità di erogazione, che richiedono maggiore snellezza, ma anche i criteri. È prevedibile che la platea dei professionisti in difficoltà si allarghi, portata dalla riduzione del lavoro e delle possibilità di averne altro, delle commesse e dal blocco dei pagamenti. Secondo quanto diffuso da Fondazione Inarcassa, il decreto dovrebbe anche sbloccare i crediti che professionisti e imprese vantano nei confronti delle pubbliche amministrazioni.